ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

venerdì 13 gennaio 2012

SETTEMBRE 2005

venerdì, settembre 30, 2005
 
S – Stenti locali (ovvero non tagli, ma opere di bene)
Arriva l’uragano Giulio.
Come Katrina, ma con l’erre moscia (più pericoloso, perché apparentemente innoquo).
Su Comuni, Province, Comunità montane e Regioni si sta infatti per abbattere una manovra finanziaria paragonabile ad un uragano. L’ennesimo.
La finanziaria (oltre al resto) taglierà la spesa corrente del 10%:
Cioè:
scuola - 300 milioni
cultura - 129 milioni
turismo - 25 milioni
sport - 80 milioni
viabilità - 525 milioni
territorio e ambiente -586 milioni
polizia locale - 117 milioni

Quindi?
- 650.000 bambini delle scuole elementari e medie saranno privati dei libri scolastici di testo;
- nella scuola saranno tagliate 250.000 borse di studio e il servizio mensa per oltre 40 mila studenti;
- meno autobus, meno tram, meno metropolitane;
- 65 milioni di euro in meno a disposizione dei comuni per la casa, 20.000 buoni casa in meno;
- meno attività culturali. Musei, concerti, teatri…
Simulazione del Comune di Roma:
soppressione di 47 linee di trasporto su 340;
280 tram e bus in meno;
le linee metropolitane si dovranno fermare in anticipo;
44.000 bambini non avranno i soldi per comprare i libri scolastici;
lo stesso per 12.000 ragazzi delle medie;
soppresso il trasporto scolastico per 4000 bambini e per 240 disabili;
abolizione del servizio mensa nelle scuole;
all’Auditorium saranno tagliati 210 spettacoli;
si spegneranno 20.000 lampioni;
i musei chiuderanno al pomeriggio;
Riduzione della manutenzione di strade e giardini.
E pensiamo a cosa accadrà ai piccoli paesi!
Ma ci ripetono: non sono tagli, sono sacrifici…
Queste cassandre della sinistra!
A proposito:
“La campagna delle opposizioni che mostra un paese sempre più povero, allo sbando, in declino inarrestabile non solo non corrisponde alla realtà ma provoca danni seri all'immagine del paese sui mercati internazionali".
"Questa Finanziaria giunge in un momento cruciale. La nostra economia dà promettenti segni di risveglio anche se c'è chi fa finta di non accorgersene. Cifre e dati smentiscono le Cassandre"
(dall'intervento alla Camera di Silvio Berlusconi, 27 settembre 2005)
Dunque, come direbbe Rutelli (!), va tutto bene madama la marchesa,.
Qui ci sono un sacco di telefonini, anche con fotocamera incorporata! E quanti videofonini, e televisori e box per il digitale terrestre! Quante barche e auto di lusso!
Nessuna crisi, la sinistra è piena di 'Cassandre'. E se le cose vanno male è per colpa loro, che mentendo al paese lo deprimono.
Ma avrà capito poi, quest’uomo, che forse è meglio per lui se la smette di chiamare cassandre i politici della sinistra?
Qualcuno dei suoi – qualcuno istruito ci sarà, no? - gli dica che non è proprio la definizione più adatta se vuole, come pensiamo, sostenere che quelli della sinistra sono catastrofisti e le cose vanno molto meglio di come essi, secondo lui a fini propagandistici, dicono.
Qualcuno gli dica che il problema di Cassandra era proprio l'opposto e che nessuno mai è riuscito a smentirla.
Cassandra è una figura della mitologa greca, era una delle molte figlie di Priamo re di Troia, e la sua caratteristica principale era che, nonostante le sue doti profetiche, era condannata a non essere mai creduta.
Insomma, la ragazza ci azzeccava, erano quelli come Berlusconi a non volerle crederle...
postato da carnesalli | 09:51 | commenti (10)
politica, sfoghi, controcanto, economia - articoli

giovedì, settembre 29, 2005
 
D.C. - Dignità e cialtronismo



Non mollare, Cindy  






                                



Mi rendo condo che non ha molta attinenza, ma non riescoa trattenermi.
Mentre il centrodestra tenta il colpo di mano (di stato?) imponendo una legge elettorale che farebbe perdere decine di collegi all'opposizione, vota una riforma dell'università che ha fatto rivoltare studenti, rettori e studenti (per una volta d'accordo),  mette ai voti la salva-Previti e altre amenità consimili, l'intramontabile Tremonti si è rimesso in moto e ha imbastito una finanziaria delle sue: tagli, trucchi, una tantum.
Neache tanto creativa a ben vedere: sacrifici, tanto per cambiare.
Ma senza prospettiva.
Con due chicche: l'esenzione ICI per le "attività commerciali" della chiesa cattolica (non di culto, "commerciali"; e poi: ma perchè no di ebrei, valdesi, evalgelici, non dico islamici...) e uno stanziamento di 18 milioni di euro per i comuni con più di 300.000 mila abitanti che devono regolarizzare i lavoratori stagionali (una sola città ricopre questo requisito, Catania, dov'è sindaco il medico personale di Berlusconi...).
Ma la più bella è che il nostro s'è inventato (e questo sì è un colpo di genio) una tassa sul tubo .
Non è un refuso, è proprio così: una tassa sui tubi Enel, Eni, Telecom: e proprio oggi che le tariffe aumentano del 5%...
Come si può definire un governo che si inventa una "tassa sul tubo"?
Voi che ne dite?
P.S. Ultim'ora: andando da Ciampi a presentare la finanziaria (ancora da scrivere, per sua stessa ammissione) questa mattina il Silvio ha dichiarato letteralmente:
"Non ci saranno tagli ma sacrifici di spesa".
Ma per chi ci prende?
postato da carnesalli | 08:43 | commenti (9)
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lunedì, settembre 26, 2005
 
P - Pancia (non c'è più)

Assolto perché il reato non esiste più: questa la (incredibile ndr) motivazione con cui i giudici del Tribunale di Milano hanno assolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (e altri tre ex manager Fininvest) imputato nel processo All Iberian con l’accusa di falso in bilancio. Ma dopo l’entrata in vigore della nuova legge sul diritto societario voluta proprio dalla Casa delle Libertà e dal premier, il reato di falso in bilancio non è più tale.
Questo troncone del processo All Iberian era iniziato nell’aprile del 2000. Ma l’intero procedimento era iniziato nel '96. A portare il premier Berlusconi sul tavolo degli imputati l’accusa che dal conto della società estera All Iberian (una costola della Fininvest) fossero stati creati fondi neri per operazioni illecite: corruzione di magistrati, operazioni finanziarie al di fuori delle regole e finanziamento ai partiti tra i quali il Partito Socialista di Bettino Craxi.
Per la parte con l'imputazione di finanziamento illecito dei partiti, Berlusconi venne condannato a due anni e quattro mesi di reclusione in primo grado, per essere poi prosciolto per intervenuta prescrizione del reato in Appello e infine in Cassazione nel '99.
Pecorella (avvocato del premier ed estensore della legge) ha commentato soddisfatto: «Una splendida legge».
Sono abbastanza vecchio per ricordare una pubblicità di Carosello, di un olio di oliva mi pare, nella quale un signore piuttosto obeso nel sonno sognava di dimagrire e saltando sul letto cantava felice: "e la pancia non c'è più, e la pancia non c'è più".
Era solo un sogno, naturalmente.
Al risveglio la pancia c'era ancora: il protagonista dello spot non era certo Presidente del Consiglio...
postato da carnesalli | 17:59 | commenti (12)
politica, legalita, sfoghi, controcanto, fessono
 
O - O' scià
Un'amica (o anche) mi chiede di pubblicizzare questo suo post.
Cosa che faccio molto volentieri.
100 euro a testa
per portare i fans di FI-AN e Lega a Reggio Calabria
Persino la Gazzetta del Sud, giornale notoriamente orientato verso il potere che sta a galla al momento - e in questo momento e' quello di destra - conserva l'orgoglio del Sud e dice che nel palazzetto dove si celebrava il Devolution Day, i "fans" erano stati importati con pullmans e voli charter dal Nord e dal Centro, mentre i veri Reggini erano nell'Aula Calipari stracolma di gente a contromanifestare: spontaneamente e gratis...loro!

(dalla Gazzetta del Sud di oggi, domenica 25 settembre 2005)

Perdita di dignità?
Si può perdere solo quello che si ha.
E quelli non sanno neppure dove stia di casa. Nè, peggio, dove la vendano.
Più grave mi pare quanto sottolineava il Presidente della Regione Calabria, Loiero, che lamentava "come i TG nazionali hanno potuto oscurare - se non per disposizioni superiori - un avvenimento come quello avvenuto all'Auditorium Calipari, dove oltre 1000 persone (fra cui sindaci e amministratori locali) hannodetto no alla devolution di tipo leghista" che ha definito "tsunami leghista che nel mezzogiorno provocherà immense macerie immateriali e non solo.... le regioni deboli sarebbero devastate dalla sciagurata riforma costituzionale...".
Per restare in argomento.
O'scià
ovvero, Live Eight a Lampedusa.
Anche quest'anno Claudio Baglioni (!) ha organizzato a Lampedusa il "suo" festival della canzone: notti di note che hanno il solo compito di sensibilizzare il mondo sul fenomeno dell'immigrazione clandestina attraverso un laboratorio permanente di linguaggi e culture del mediterraneo.
E' un festival per un'isola che viene ricordata ormai solo per gli immigrati "clandestini".
Che - come spiega Baglioni - "non rappresentano la malattia ma la febbre originata dalla malattia, ovvero da un mercato che produce molta povertà e disperazione e che costringe decine di migliaia di persone a rischiare la vita per cercare, nella ricca Europa, la speranza di un futuroche non vedono nella loro terra".
E continua Baglioni "qui ho capito che non va abbassata la febbre dell'immigrazione, non vanno alontanati gli uomini e le donne e i bambini che sbarcano, Va curata la malattia che genera questa febbre. Con i miei amici artisti intendiamo far ragionare tutti sulla necessità di riequilibrare le risorse economiche, riducendo le distorsioni del mercato e moltiplicando gli aiuti... Questa isola incantevole non è terra di nessuno ma terra di tutti".
Con un pò di impegno di può arrivare anche Calderoli.
Borghezio, non so...
Altro che Devolution day.
O'scià (cioè, nel dialetto locale "fiato mio", aria!)
 
postato da carnesalli | 14:17 | commenti (5)
politica, controcanto, mondialita, villaggioglobale

venerdì, settembre 23, 2005
 
V - Venticinque luglio


Senza vergogna
E non se ne vogliono andare.Come il vecchio (1988) sceneggiato Rai, che affrontava con un certo anticipo il problema dei figli che restano nella casa dei genitori per non affrontare il mondo esterno. Ma stavolta non sono nostri figli e neppure parenti alla lontana: a non volersi schiodare sono i ministri del governo Berlusconi, con Berlusconi in testa e tutte le clientele al seguito, comprese quelle televisive. Anche se la Casa di sua proprietà è crollata, restano tra le rovine, ben sapendo che, fuori, per loro non tira una buona aria. Tira un vento tremendo nel Paese, più che un vento un ciclone, anzi sembra l'uragano Rita visto dall'alto, con al centro il suo occhio scuro, come un capezzolo al quale stanno attaccati per succhiare quel che resta da succhiare. E se Siniscalco si dimette per la vergogna, Tremonti non si vergogna più di niente. Neanche di tornare in condizioni peggiori a esercitare lo stesso potere, cioè la stessa impotenza di prima. Ma non è la classica tragedia che diventa farsa, è la replica della stessa farsa.
(di Maria Novella Oppo)

Siniscalco ha rassegnato le dimissioni di notte nelle mani di due direttori di giornale e viene sostituito da Tremonti, che era stato licenziato da Fini ("trucca i conti", disse) e Follini, i quali oggi lo accolgono a braccia aperte, purchè venga sfiduciato Fazio, che allora chiese ai medesimi la sua testa.
C'è qualcosa di assurdo in tutto ciò, di psichedelico, di folle.
Giro giro tondo...


postato da carnesalli | 08:48 | commenti (7)
politica

giovedì, settembre 22, 2005
 
G – Girotondo
Mentre Sagunto brucia…
Indebitamento sempre più alto, competitività in declino, esportazioni al collasso (FMI);
Finanziaria: taglio anche alle pensioni e ai salari;
Sette milioni di furti e rapine ogni anno (Istat);
Muore a 12 anni sotto i ferri: è il terzo caso in pochi giorni (a Palermo, ma è successo anche a Pavia);
Professionisti con partita Iva: in nuovo volto del precariato;
Clima e diesel: l’aria è peggiorata, da gennaio già 85 giorni fuori legge (Agenzia milanese mobilità ambiente);
…. Roma discute
I pacs sono anticostituzionali (e intanto il leader degli omosessuali del Partito Popolare spagnolo inizia le pratiche per il matrimonio civile);
Scuse della Rai a Bossi per una sua parodia trasmessa nel 2001;
Con la nuova legge elettorale guadagneremo il 10% dei voti (Silvio);
Sei una metastasi ma non volevo dirlo… (sempre Silvio);
Non avrei mai usato quel termine, ma la sostanza è quella... (La Russa);
An chiede un vertice (un altro?);
Follini non molla: “non c’è accordo su nulla”;
Un giorno dirò con me o fuori (Silvio) ;
Beh, intanto la Lega….
(però Calderoli sostiene che analizzeranno la situazione...)
In aula la Salvapreviti (e molti altri galantuomini…);
Approvata la legge sull’inappellabilità da parte del pm delle sentenze di proscioglimento (un premio a chi indovina chi avvantaggerà, tenendo conto che l’ha presentata Pecorella);
Fazio resta ancorato al suo pasto…posto;
Siniscalco rassegna le dimissioni (eddai…): “Torno a insegnare” (cosa potrebbe insegnare Silvio?).
E se facessimo una colletta per pagargli finalmente il viaggio a Thaiti?
Un charter: su lui e tutta la sua ciurma...

Giro giro tondo….
postato da carnesalli | 09:59 | commenti (12)
politica

mercoledì, settembre 21, 2005
 
  Simon Wiesenthal

Visitando un sopravvissuto del campo di Mauthausen, diventato nel dopoguerra gioielliere, quest'ultimo chiese a Wiesenthal perché non avesse scelto di tornare a fare l'architetto.
La risposta fu la seguente:
«Tu sei religioso, credi in Dio e nella vita dopo la morte. Anch'io. Quando arriveremo nell'Aldilà e milioni di ebrei morti nei campi di concentramento ci chiederanno "Cos'avete fatto?", riceveranno molte risposte. Tu dirai: "Sono diventato gioielliere". Qualcun altro dirà: "Ho costruito case". Ma io dirò : "Io non vi ho dimenticati"».
postato da carnesalli | 08:36 | commenti (4)
memoria, persone

martedì, settembre 20, 2005
 
R - Raccomandate/i
“Egregio signor onorevole Gianfranco Fini… Le comunico che nell’ambito del consolidamento della struttura organizzativa di appartenenza, all’interessato è stata di recente assegnata la responsabilità di un ruolo di maggior ampiezza manageriale…”
Lettera di Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste italiane.
Un settimanale di grande tiratura ha rivelato (non che fosse uno scoop, ma insomma) che negli ultimi anni ministri delle telecomunicazioni e uomini politici ad essi legati – oltre a qualche sparso altro uomo politico e sindacalista - hanno chiesto (e spesso ottenuto) migliaia di raccomandazioni per assunzioni alle Poste.
Ovviamente derogando alle prassi aziendali in merito alle assunzioni.
Persone si presume legate all'area politica di Alleanza Nazionale (per caso lo stesso partito dell'ex ministro Gasparri. Gasparri chi? Gasparri, quello della legge omonima (per caso) e del processo di Biscardi, e del nuovo ministro Landolfi).
Questo dopo che in poco più di due anni sono state registrate oltre 160 nomine di dirigenti “targati”, tutte retribuite con non meno di 200.000 euro annui. Il loro compito è quello di assicurare (come ai tempi della vecchia DC) il controllo del territorio, delle promozioni, dei trasferimenti. Il tutto in cambio di voti, ovviamente.
Una lottizzazione selvaggia, di più, uno dei più grandi assalti alla diligenza che la storia della lottizzazione ricordi.
Sono quindi allo studio nuovi loghi delle Poste: al posto del vecchio PT, le ipotesi più gettonate sono:
PT (AN), cioè Poste e Telegrafi (targate) Alleanza Nazionale;
o più semplicemente P-R, cioè Poste per Raccomandati.
E' inoltre in uscita il nuovo francobollo per le "raccomandate".
Pensavano di mettere sullo stesso l'effige del ministro (l’attuale o il precedente), per riconoscenza.
Ma c'è ancora qualche perplessità: secondo un sondaggio infatti la maggioranza degli italiani sarebbe propensa più che ad inumidire il retro, a… inumidire il lato con l’immagine…
postato da carnesalli | 08:47 | commenti (5)
sfoghi, controcanto

venerdì, settembre 16, 2005
 
FT – Faccia tosta
"FINANZIARIA
Pronta manovra da 42 mila miliardi
Stangata su enti locali e sanità
Lievita a 42.600 miliardi di vecchie lire (21,3 miliardi di euro), la manovra per il 2006. Oltre ai 22.267 miliardi di lire (11,5 miliardi di euro) da destinare alla correzione del deficit, i restanti 18.975 miliardi di vecchie lire (9,8 miliardi di euro) serviranno per finanziare le misure per lo sviluppo. Tra le novità più interessanti: pene più severe per la lotta all’evasione fiscale, la stangata sulla Sanità e gli Enti Locali..."
(Apertura del “La Padania - La voce del nord” di oggi).
Se perfino loro ammettono apertamente – dimostrando una discreta faccia tosta: che perla definire la "stangata" una "novità interessante" - che si tratta appunto di "Stangata sulla sanità e gli enti locali"
è certo che andrà ancora peggio la vita di noi poveri italiani con la nuova Finanziaria.
Si parla già di ticket regionali sui ricoveri e sui farmaci e di “tasse di scopo” comunali che i municipi avranno la possibilità di imporre per compensare i tagli.
Nel dettaglio, per quello che si sa:
- pacchetto sanità: il risparmio per il governo è di 2,5 miliardi di euro, intervenendo naturalmente tagliando i trasferimenti del Fondo sanitario nazionale che per il 2006 sono stimati in 95,5 miliardi di euro. Il governo, invece di dare 5,5 miliardi in più, ne darà soltanto 3 rispetto ai 90 di oggi (di qui la dichiarazione del sottosegretario Vegas di ieri: "Avremo un aumento netto del finanziamento della sanità di 3 miliardi"). In realtà rispetto alle esigenze, quantificate nel Dpef 2006-2009, il taglio sarà per l'appunto di 2-2,5 miliardi.
Le Regioni insomma dovranno cavarsela da sole, con ticket o altro.
- pacchetto enti locali: arrivano le tasse di scopo: 3 miliardi verranno rinegoziati all'interno del nuovo Patto di stabilità interno. In cambio il governo aprirà la possibilità ai Comuni di introdurre tasse di scopo, cioè imposte volte ad una specifica necessità, come la costruzione di una infrastruttura o la gestione di un nuovo servizio.
- blocco ai contratti a termine statali: il pacchetto deve dare 1,1 miliardi: si parla di nuovo blocco del turn over allargato anche ai moltissimi contratti a termine di cui vive oggi la pubblica amministrazione.
- lotta all'evasione: si tratta in sostanza di una aleatoria stretta sui controlli.
Il tutto per 4,3 miliardi!
- Torna la polizza obbligatoria per gli appartamenti contro le catastrofi naturali.
- Tagli nella pubblica amministrazione (dalla cancelleria ai computer): le spese scenderanno del 30 per cento.
- Tagli alle leggi in essere e a quelle pluriennali: ne faranno le spese per i Paesi in via di sviluppo. In tutto 6,1 miliardi.
- Taglio dell'Irap: 2 miliardi per il 2006.
- bonus per le famiglie “bisognose” (quanto bisognose non si sa): sarà varato per decreto e sarà finanziato per ben 200 milioni con i dividendi dell'Eni e dell'Enel.
- nuovi investimenti: gli interventi per lo sviluppo sono un totale di 4,6 miliardi. Tra le voci più importanti di questo capitolo rientrano l'esclusione degli investimenti dalla regola del 2% (costo 1,5 miliardi), 500 milioni per il fondo occupazione, 1 miliardo di eccedenza di spesa, 520 milioni per i contratti del pubblico impiego 2004-2005.
E mentre, tra altre amenità, il paese va a rotoli, la maggioranza litiga e si strattona, si cerca di far passare una riforma costituzionale indecente e si tenta un “golpe elettorale” per far vincere alle prossime elezioni chi in effetti è previsto che le perda, il grande Mago Illusionista Bellachioma continua a sussurrarci ammiccante: “tutto va bene”….
Di fronte a tale indecente impudenza suonano rivoluzionarie perfino le parole di Romano Prodi:
“Il paese si sta spegnendo in un grigiore crepuscolare”
“Punto a una società dove non ci siano pochi ricchi che diventano sempre più ricchi, gli altri che impoveriscono e i poveri che diventano sempre più poveri”
E’ poco? Può darsi. Ma di questi tempi, I have a little, little, little dream….
Che però è una rivoluzione: quella della decenza e della legalità.
postato da carnesalli | 12:57 | commenti (8)
pruriti, controcanto, economia - articoli

mercoledì, settembre 14, 2005
 
C-S - Colpi di mano & Sepolcri imbiancati
"Cambiare radicalmente all'ultimo minuto una legge elettorale, come ha deciso ieri il centrodestra, sancisce il trionfo della convenienza di parte a scapito dell'interesse pubblico. Può darsi addirittura che le nuove regole proposte siano migliori e più efficaci. Può darsi, ma non conta. Conta solo che il giocatore al momento (ma solo al momento) più forte decide con atto di imperio come darsi un vantaggio improprio e sfavorire platealmente l'avversario: non solo uno strappo al fair-play istituzionale, ma il sintomo di un uso troppo disinvolto del potere della maggioranza.
Un gesto di prepotenza all'ultimo minuto."
(P.L.Battista - Corriere della Sera)
"Quando dicevamo che l´agonia politica di Berlusconi sarà una stagione terribile, in cui maturerà il peggio, non immaginavamo questo: un cambio in corsa delle regole del gioco a pochi mesi dal voto, con un ribaltone improvviso dal maggioritario al proporzionale e una nuova legge elettorale tagliata a colpi di maggioranza sulle esigenze del centrodestra, come un doppiopetto del Cavaliere."
(E.Mauro - La Repubblica)
Non resteremo a guardare
Antonio Padellaro
 "È la legge truffa che una destra disperata vuole imporre con un golpe di maggioranza a sei mesi dal voto. È un colpo di mano che disattende la volontà popolare sancita in due referendum, quello sulla preferenza unica e quello che ha introdotto il maggioritario. È una situazione di emergenza democratica, di fronte alla quale l’opposizione tutta deve mobilitarsi, subito, nel Parlamento e nelle piazze.
È un imbroglio senza precedenti perché Berlusconi cambia, all’ultimo minuto e proditoriamente, quelle regole del gioco che in qualsiasi democrazia, appena decente, devono essere condivise dagli schieramenti in campo. Si abolisce con un tratto di penna il sistema maggioritario che secondo tutti i sondaggi tiene la Casa delle libertà dai cinque ai nove punti sotto l’Unione. E si torna a quel sistema proporzionale, mercato di voti comprati e venduti ai tempi della prima repubblica e quindi prediletto dalle consorterie eredi di quella gloriosa tradizione e oggi pascolanti a destra. La manovra diventa banditesca con lo sbarramento al 4 per cento: fino a oggi limitato alla quota proporzionale (25 per cento dei seggi); da domani esteso all’intero Parlamento, se il golpe verrà attuato. Significa, in concreto, che la Cdl conserva più o meno i suoi voti poichè tutti i partiti che ne fanno parte ( Forza Italia, An, Lega e Udc) superano lo sbarramento. Mentre nell’Unione, escluse le tre sigle maggiori (Ds, Margherita, Rifondazione comunista) ci sono almeno cinque formazioni sotto la tagliola del 4 per cento: Sdi, Verdi, Pdci, Udeur, Italia dei Valori. Insieme (sondaggio Mannheimer dell’altro ieri) sommano una percentuale che va dal 5,5 al 9,7.
Se passa la truffa tutti questi voti espressi liberamente dagli elettori non conteranno più niente: spariti, cancellati, annullati.
Ma il peggio non è questo. La banda del buco ha escogitato un premio di maggioranza a favore della coalizione di partiti che prevale sull’altra. Mettiamo che l’Unione prenda il 43 per cento dei voti complessivi e la Cdl si fermi al 38 (che è il distacco misurato dai sondaggi più prudenti). Con la regola messa a punto dai maestri del furto con scasso la Cdl conserverebbe il suo 38 per cento mentre all’Unione verrebbe tolto quel 5-6-7 per cento di voti ricevuti dai partiti sotto lo sbarramento. Risultato: la Cdl non solo vincerebbe pur avendo perso ma stravincerebbe rapinando all’Unione anche il premio di maggioranza.
Quello che sta succedendo è talmente intollerabile che le forze dell’Unione si stanno già mobilitando per impedire con una valanga di emendamenti che a questo disgraziato paese, dopo i furti di verità e legalità, venga sottratta perfino la libertà di voto. Purtroppo, a causa dei regolamenti parlamentari che pongono precisi limiti temporali a una simile azione di contrasto, il golpe potrà essere ritardato ma non impedito.
Come spesso è accaduto l’ultima speranza è riposta in Ciampi. Già ci si chiede se il capo dello Stato non debba rifiutarsi di promulgare una legge così devastante sia della volontà popolare espressa nei referendum che della regola democratica secondo cui una maggioranza uscente (e non più maggioranza dopo le ultime ripetute, clamorose sconfitte elettorali) non debba poter stravolgere il sistema elettorale per sua convenienza alla vigilia delle elezioni.
La nostra è una pressione su Ciampi? Sì che lo è, rispettosa ma drammatica, convinti come siamo che anche lui sia consapevole dell’enormità di quanto sta per accadere.
Purtroppo avevamo ragione nel pronosticare che Berlusconi non si sarebbe arreso tanto facilmente. Adesso sappiamo che la sua sicumera nel pronosticare un prolungamento indefinito del regime, pur imputridito e cadente, aveva una ragione d’essere. Conosceva il piano della banda. Lui faceva da palo mentre i bravi ragazzi, Follini e Casini, si preparavano allo scasso. Che triste barzelletta quella dell’Udc, brava e buona. Perciò è necessario che alla pressione dell’opposizione si unisca quella, pacifica, democratica ma ferma dei cittadini.
Questi signori devono sapere che non resteremo a guardare mentre loro fanno scempio dei nostri diritti."
 D'accordo.
P.S. Leggo che Chicco Testa ha inviato una lettera al Riformista in cui dice: "Gentile direttore, vorrei far presente al'onorevole Casini Presidente della Camera dei Deputati, che il sistema pensionistico (vitalizio) e l'assistenza sanitaria forniti dalla Camera dei Deputati agli eletti dal popolo già prevedono la possibilità di condividerne i benefici con il proprio convivente, in base ad una semplice dichiarazione del deputato interessato..."
Sepolcri imbiancati....



postato da carnesalli | 08:56 | commenti (10)
politica, legalita, fessono

martedì, settembre 13, 2005
 
Pregasi Abbandonare Conformismi Strumentali
Le unioni civili «fanno famiglia», non la «lacerano»
di Luigi Manconi
Che le vicende della cronaca e il declino dei partiti di massa, la senescenza degli uomini e l’usura dei poteri possono sopire, non cancellare. Come direbbe un doroteo che ha fatto il liceo classico (tutti i dorotei hanno fatto il liceo classico): semel doroteus, semper doroteus. Se lo sei stato una volta, insomma, lo sarai per sempre. E, così, due democristiani tra i più tenaci e simpatici, Mastella e Follini, appena Prodi ha pronunciato parole limpide su una questione di grande rilievo sociale e civile, hanno reagito doroteicamente. E hanno utilizzato la medesima parola: «zapaterismo». Ora, non v’è chi non veda che la distanza (meglio: l’incomparabilità) tra i due è assoluta. Può costituire un sollievo o rappresentare una delusione, ma Prodi non è Zapatero, non potrebbe esserlo, non vuole esserlo. Ebbene, si può comprendere tutto, essere miti e fin indulgenti, accettare che - in tempi di primarie e alla vigilia delle politiche - ognuno tiri acqua al proprio mulino: ma perchè tanta sciatteria? Perché la grossolanità di confondere la normativa spagnola che consente il matrimonio tra persone dello stesso sesso con la proposta di legge, presentata al parlamento italiano, sulle unioni civili? È come se, appena si evoca un argomento relativo alla sfera più intima, quella del desiderio sessuale, emergesse il Pierino che è in noi: e leader politici solitamente equilibrati si comportassero come altrettanti adolescenti in piena tempesta ormonale. Qui invece stiamo parlando, piuttosto, dell’esistenza quotidiana delle persone, dei loro sentimenti, delle loro aspettative e delle loro emozioni. E stiamo parlando di nuove esperienze di vita e di relazione. Ovvero delle trasformazioni in corso nella soggettività individuale e nei rapporti interpersonali, nella sfera della sessualità e nelle fenomenologia delle forme coniugali. Stiamo parlando di 555.000 coppie di fatto - di sesso diverso o dello stesso sesso - secondo i dati dell’Istat. Stiamo parlando, dunque, di oltre un milione di persone che, per le ragioni più diverse non possono o non vogliono contrarre matrimonio religioso o civile. Vanno confinati in una situazione di invisibilità sociale? E, di conseguenza, in una condizione non riconosciuta e non tutelata, priva di diritti, prerogative e garanzie (sul piano dell’assistenza sanitaria e su quello patrimoniale ed ereditario, per quanto riguarda l'abitazione, la pensione e quant’altro)?
E il discorso non si ferma qui: e proprio perchè ciò che appare come il punto più sensibile e, per ciò stesso, più fragile dell'intera questione, a ben vedere, non lo è affatto. Mi riferisco alle coppie di persone dello stesso sesso. Come non cogliere che in quelle, tra esse, che chiedono il riconoscimento del proprio vincolo é presente una robusta istanza morale? Ed è morale, innanzitutto, la domanda di riconoscimento della propria identità e della propria forma di relazione, quando ispirata alla mutualità, a un'idea di futuro condiviso. Dunque, nella richiesta di una normativa per le unioni civili anche tra persone dello stesso sesso c’è, per un verso, una domanda di superamento delle discriminazioni e, per l’altro, una prima elaborazione di una autonoma concezione dell'esistenza e dell'organizzazione sociale, fondata su valori. Come può una politica che si dice cattolica ignorare tutto ciò? E, infatti, «L'Osservatore Romano» non si è abbandonato a lepidezze (e se non altro, Dio lo benedica, non ha evocato Zapatero); ha scritto, cupamente, che la scelta di Prodi costituirebbe «una lacerazione della famiglia». Singolare ragionamento: le unioni civili «fanno famiglia», allargano e ampliano la categoria di comunità familiare, accogliendo e riconoscendo una realtà che vive da decenni in una condizione di minorità, quando non di discriminazione. Le famiglie tradizionali che, evidentemente, restano la grande maggioranza, non vengono in alcun modo minacciate. Al contrario: potrebbero risultarne rafforzate nella propria identità e incentivate rispetto ai propri progetti di vita.
Romano Prodi, di cui non ci interessano le idee e le opzioni personali su questioni che, evidentemente, costituiscono motivo di contraddizione, ha fatto una scelta «non dorotea». Due volte «non dorotea». Perché ha deciso di parlare chiaro e «non sfumato»; e perchè ha voluto inviare un messaggio autenticamente liberale. Non a caso, in tutta Europa, governi di segno diverso, conservatori e progressisti, hanno approvato normative simili a quella che, in Italia, prevede il riconoscimento delle unioni civili. Prodi ha mostrato sensibilità e intelligenza: e capacità di affrontare le prevedibili reazioni. Evidentemente, ritiene che dargli dello «Zapatero» (anche se, appunto, c’entra come i cavoli a merenda) non è il peggiore degli insulti.
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Quella che propongo è una opinione tra le tante: ma civile, motivata, seria.
Dà un po’ fastidio invece questo nuovo attacco degli “atei devoti” – divorziati, omosessuali, conviventi… - che brandiscono la religione come una scimitarra a fini strumentalmente politici, assurgendosi a paladini della “famiglia” (quale? Berlusconi ne ha due, Fini ne ha due, Casini ne ha due…).
Gli stessi che magari trasmettono programmi televisivi a dir poco pagani, che hanno tagliato i finanziamenti per la scuola e le famiglie…
Cerchiamo almeno di problemi seri, di parlarne seriamente.
Mettendo al centro non astratti e ipocriti principi o tornaconti politici, ma le persone.
Ma tant’è.
Intanto, per capire.
Il Pacs (Patto civile di solidarietà) è uno strumento di garanzia per i momenti difficili della vita a due.
1) Eredità: in assenza di testamento il contraente superstite del Pacs ha gli stessi diritti spettanti al coniuge previsti in materia di successione legittima dal Codice civile.
2) Reversibilità della pensione.
3) Assistenza sanitaria: permesso di assistenza ospedaliera e nel caso di incapacità del partner possibilità di prendere decisioni sulla sua salute.
4) Assistenza penitenziaria.
5) Contratto di locazione e diritto di permanenza nell’abitazione comune nel caso di morte di uno dei contraenti.
6) Permesso di soggiorno per il partner extracomunitario se residente in Italia da almeno 5 anni.
7) Nel caso di morte di uno dei partner tutte le scelte di natura religiosa o morale, le modalità di svolgimento della cerimonia funebre, la scelta del luogo di sepoltura ovvero la decisione di cremare il corpo del defunto sono adottate dall’altro contraente del patto civile di solidarietà.
8) Congedi lavorativi per motivi di assistenza sanitaria, partner inabile o malato terminale.
9) Esoneri e dispense relative al servizio militare volontario.
10) Tutela in caso di separazione
E’ minaccia alla famiglia o allargamento di diritti (al peggio, ricerca del male minore)?
Il parere di Giuliano Amato da La Repubblica

postato da carnesalli | 09:03 | commenti (3)
societa

lunedì, settembre 12, 2005
 
"Una persona con un ideale ha la stessa forza
di novantanove che hanno solo interessi"
(J.Stuart Mill)
                                                                                                                                              

  "...la marcia di Assisi conferma che per la sinistra  italiana la pace è minacciata dagli Stati Uniti e dai nostri soldati in Iraq, e non dal terrorismo fondamentalista.
Una scelta di campo semplicemente vergognosa, che offende nel quarto anniversario dell'11 settembre".
(On. G.Fini, Presidente di An, Vice Presidente del Consiglio, Ministro degli Esteri).



postato da carnesalli | 08:50 | commenti (3)
sfoghi, controcanto

venerdì, settembre 09, 2005
 
D – Dovrei…
Dovrei raccontare di come la legge sul conflitto di interessi (cucita su misura per il nostro premier) avesse imposto un solo obbligo: consegnare l’elenco delle attività patrimoniali proprie e dei propri familiari e di come Berlusconi sia riuscito a non fare neppure questo; è infatti intervenuto il comando generale della Guardia di Finanza per bloccare i controlli.
Dovrei commentare quanto riportato da La Stampa di ieri: “L’altro ieri un gruppo di amici si ritrova al ristorante: Luigi Grillo, Marcello Dell’Utri, Cesare Previti. Si parla del caso del momento. A un certo punto Grillo ha la bella idea di fare una telefonata di conforto all’amico Fazio:”Governatore deve resistere – gli dice – tutte le persone perbene sono con te”.
Dovrei esprimere un giudizio sulla legge elettorale che a pochi mesi delle elezioni la maggioranza di governo sta cucinando per cercare di ribaltare un esito elettorale forse già segnato.
Dovrei richiamare la bacchettata della Banca Centrale Europea al Governo italiano perché si comporti seriamente.
Dovrei parlare di un uomo incollato alla sua poltrona.
Dovrei denunciare la chiusura della scuola “islamica” di Milano (che ha fatto sobbalzare perfino l’arcivescovo: «Il dialogo non è in contrasto con l´individuazione dell´identità – ha ammonito - ma una condizione. Cancellare il dialogo significa cancellare l´identità. Questa non può prescindere dalla relazione con gli altri».)
Dovrei avere un sussulto di dignità nel leggere il Rapporto dell'Onu sullo sviluppo umano che snocciola dati scandalosi sulle vittime della miseria, sulle disuguaglianze, sui paradossi che caratterizzano il nostro pianeta e ci informa che alcuni paesi più ricchi, tra cui l'Italia, sono tra i donatori meno generosi di aiuti internazionali. E che ammonisce: «Il mondo è incamminato verso una prevedibile catastrofe in termini di sviluppo umano» e il mancato rispetto della solenne promessa di lottare contro la povertà fatta dall'Onu nel 2000 si tradurrà in un gran numero di morti inutili. Con l'andamento attuale, nel 2015 ci saranno ancora 827 milioni di persone in stato di povertà estrema.
Dovrei almeno mostrare sorpresa e stupore per quanto continua impunemente ad accadere…
Dovrei.
Ma oggi proprio non me la sento...
Mi dico solo le parole di Ortega y Gasset: “Sorprendersi, stupirsi, è cominciare a capire”.
postato da carnesalli | 11:41 | commenti (7)
sfoghi

giovedì, settembre 08, 2005
 
C – Cerchi (nell’acqua)
Si parla e si parlerà giustamente molto della Marcia di Assisi.
Vorrei segnalare allora un’altra iniziativa.
Bello sarebbe poter partecipare.
Ma penso sia importante anche solo riflettere sul contenuto della proposta e farlo circolare: creando dubbi, domande, riflessioni, dibattiti…
Continuando a buttare sassi nell’acqua, il cerchio non può che allargarsi sempre più…
Sabato 10 settembre 2005 - 12a MARCIA PER LA GIUSTIZIA
Agliana - Quarrata (Pistoia)
sul tema: NON ABBIAMO ALTERNATIVE, IL TEMPO E' SCADUTO
parteciperanno:
Beppe GRILLO, comico - Giancarlo CASELLI, magistrato
don Luigi CIOTTI, Gruppo Abele - Libera - Gherardo COLOMBO, magistrato
Gianni RINALDINI, segretario nazionale Fiom-Cgil - Arturo PAOLI, missionario in Brasile
Gianni MINÀ, giornalista - p. Alex ZANOTELLI, comboniano
Renu SHARMA UPRETI, sociologa nepalese
Ritrovo e partenza ore 18 ad Agliana - Piazza Gramsci
Arrivo a Quarrata - Piazza Risorgimento ore 21
TEMPO SCADUTO - Chiamata a una svolta per le persone e le comunità critiche in movimento
C’è un tesoro in Italia che abbiamo costruito noi, noi che siamo le comunità critiche e le persone che da tempo hanno deciso che il mondo può e deve essere migliore.
Continua a leggerepostato da carnesalli | 09:04 | commenti (2)
politica, societa, idee

lunedì, settembre 05, 2005
 
P – Piccolo Parziale Programma Per i (miei) Prossimi 50 anni
(poi deciderò il da farsi…)

“Non azzardiamoci ad addormentarci. La notte continua”
(S.Lec)
Riprendiamoci il mondo
di Alex Zanotelli


Quando qualcuno mi chiede chi sono la mia risposta è che sono le persone che ho incontrato nella mia vita, non sono altro.
In questa società che ci riduce a tubi digerenti, che ci dice che valiamo tanto quanto consumiamo, è fondamentale ritrovare la ricchezza del volto dell’altro.
Penso che sia importante guardare sempre chi si ha a fianco, soprattutto in questo momento così difficile. Perché raramente abbiamo vissuto momenti così brutti: per la prima volta nella storia umana in cui ci si prospetta quella che potrebbe essere la fine del pianeta.

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postato da carnesalli | 08:51 | commenti (11)
societa, idee, omelie

venerdì, settembre 02, 2005
 
Solo domande...
"La situazione impone sacrifici, ma questo governo non ha mai consigliato austerità. Presto la Nazione si domanderà perchè le chiuse che proteggevano New Orleans erano così inadeguate. L'allarme contro le loro condizioni era stato dato dal giornale locale come dal National geographic. Perchè è stato permesso ai palazzinari di distruggere le lagune e le isole che formavano ina protezione naturale contro le inondazioni? Perchè il Congresso ha tagliato i fondi per riparare le falle nelle barriere d'acqua? ..." (New York Times)
"Guardiamo la Pompei americana morire abbandonata a se stessa. Come la lava del Vesuvio, così l'acqua delle paludi e del lago ha ormai riempito la bacinella nella quale sorgeva, secondo la implacabile legge dei vasi comunicanti, quando gli argini hanno ceduto. E ora brucia, come una pira funebre di un funerale barbaro, in mezzo a un lago d'acqua, perché il petrolio e la benzina vomitati dai serbatoi e dai distributori hanno preso fuoco. Fango, acqua, vento e fuoco.
"E' il castigo di Dio contro la Sodoma e Gomorra che ha spalancato le porte al vizio, ai sodomiti e alla celebrazione del peccato", predica allucinato il reverendo Michael Marcavage, pastore della congregazione evangelica "America Repent", pèntiti America. "Peccatori, viziosi e sodomiti", sono bruciati vivi in un ospizio per vecchi che non erano stati evacuati e tentavano di bollire l'acqua nelle loro stanzette con fuochi di fortuna.
Quanti morti? Altri peccatori innocenti vagano con i loro bambini, gli stracci, le stecche di sigarette e le armi rubate ai saccheggi sui carrelli da barboni, aspettando autobus che li portino via, "boat people" nella nazione più ricca del mondo. I morti che camminano nella Pompei sul Golfo del Messico aspettano soccorsi che cinque giorni dopo ancora non arrivano dal ponte della autostrada I10, punteggiata soltanto da carcasse di uomini abbandonati sull'asfalto come cani e conigli centrati dal traffico, gettati da auto e camion che passano via, dicono i rarissimi agenti.
Migliaia di soldati dovrebbero arrivare addirittura dall'Iraq, dove Katrina ha fatto quello che la politica non vuol fare. Ha cominciato il ritiro di sei mila soldati del Mississippi e della Louisiana.
Sono sempre gli stessi, i morti nella città morta, tutti neri di pelle, tutti palesemente poveri, molti di loro armati con gli schioppi e le pistole saccheggiate in quei grandi magazzini come Wal-Mart che li vendono al banco, tra i frullatori e i fiocchi d'avena. E' il sottoproletariato nero di una New Orleans che non ha peccato per sesso o per gola, ma per iniquità verso i propri fratelli più deboli.
Centocinquantamila persone erano rimaste intrappolate in città, ammucchiate in quello stadio dove due vecchie hanno perso la speranza e si sono buttate dalle gradinate, per suicidarsi. Gli intrappolati esattamente quel 30% del mezzo milione di residenti, classificati "sotto il livello di sussistenza" dal censimento 2000. Dio fa piovere sui giusti e sugli ingiusti, ma i poveri si bagnano di più.
.......
Ci vorranno almeno 40 mila militari, chiede la governatrice Babineaux Blanco, per occupare New Orleans. Ma per ricostruire che cosa, nella stessa bacinella di sabbia che da anni gli ingegneri sapevano essere esposta a quello che stiamo vedendo, "l'incubo" lo chiamò il sindaco Nagin, preferendo ignorarlo. Gli incoscienti amministratori della Pompei sul Golfo del Messico costruirono, per non spendere, argini per reggere a un uragano di categoria 3, quando possono raggiungere il livello 4 o 5, come Katrina. Ma l'empia alleanza delle "mani unte", quella che i predicatori mai fulminano, della politica e dei soldi, degli immobiliaristi e degli amministratori che avevano costruito quartieri di villette sotto agli argini sordi agli avvertimenti, ha condannato New Orleans, altro che sodomiti e puttane. "
(V.Zucconi, La Repubblica)
postato da carnesalli | 10:10 | commenti (8)
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