ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

lunedì 16 gennaio 2012

NOVEMBRE 2008

venerdì, novembre 28, 2008
 
L'amico di blog "Tori e toreri" ha proposto
La giornata del coraggio



Aderisco, perchè mai come in questi giorni occorre coraggio...
E propongo queste parole:
« Ci sono coloro che guardano le cose come sono, e si chiedono perché.....
Io sogno cose che non ci sono mai state, e mi chiedo perché no. »
(R. F. Kennedy, citando George Bernard Shaw)

postato da carnesalli | 09:20 | commenti (1)

mercoledì, novembre 26, 2008
 
S - Signornò
Niente Ambrogino d’oro a Enzo Biagi: la destra non vuole.
Non gli sarà dedicata neppure una strada (oddio, a Montanelli sì, a Longanesi sì…) perché, sostiene il sindaco, “la memoria deve essere onorata con la pacificazione”
E che vuol dire?
Che ha fatto Biagi per aver ostacolato la pacificazione? Con chi era in guerra?
Forse ha osato criticare il padrone?
Dunque per aver intitolato una strada o ricevere un premio non basta essere onesti e bravi professionisti, si deve anche essere fedeli ed ossequiosi servi del padrone?
Cantava Boris Vian“Io non ce l'ho con Lei,sia detto per inciso,ma sento che ho decisoe che diserterò”
Sappiate già da ora: nel caso, improbabile, non voglio medaglie e non dedicatemi vie.
Perché non mi va  di piegare la schiena.
Signornò!
Canta il bardo:
“Ma i moralisti han chiuso i bar
E le morali han chiuso i vostri cuori
E spento i vostri ardori
è bello, ritornar normalità
è facile tornare con le tante
Stanche pecore bianche.
Scusate, non mi lego a questa schiera:
Morrò pecora nera.”

postato da carnesalli | 10:06 | commenti (5)
controcanto

lunedì, novembre 24, 2008
 
Oggi chiuso
Ciao, Mario: ci rivediamo più tardi...
Per ora un abbraccio, per ricambiare quello tuo di ieri.
"Vorrei sapere a che cosa e' servito
vivere amare e soffrire
spendere tutti i tuoi giorni passati
se presto hai dovuto partire.
Voglio però ricordarti com'eri
pensare che ancora vivi
voglio pensare che ancora mi ascolti
e che come allora sorridi."
F.Guccini
postato da carnesalli | 09:13 | commenti (1)

venerdì, novembre 21, 2008
 
Ma in che paese viviamo?/2

“I tagli dell’Italia ai fondi Unicef per l’infanzia sono senza precedenti e pongono il paese al penultimo posto nell’ambito del G8, nella graduatoria dei donatori”
Vincenzo Spatafora, Presidente Unicef Italia

Il governo italiano taglia 400 milioni ai finanziamenti per la cooperazione.
Taglio di due terzi dei fondi Unicef.
Questo è il governo della destra.


postato da carnesalli | 09:02 | commenti (3)

giovedì, novembre 20, 2008
 
Ma in che paese viviamo?
Poiché il governo con la cancellazione dell’ICI ha tagliato finanziamenti per 700 milioni di euro, il Consiglio direttivo dell’Anci ha votato all’unanimità un documento che annuncia che – per la prima volta nella storia) le amministrazioni (tutte, destra e sinistra) non presenteranno il bilancio.
Anche le Regioni sono in rivolta per i tagli.

Intanto l’Associazione Nazionale Magistrati ha deciso di rivolgersi all’Onu (!) per esprimere grandi preoccupazioni sui duri attacchi alla Magistratura venuti dal Primo ministro”.


Un medico italiano (costretto ad espatriare in Spagna) ha salvato la vita a una donna con una tecnica rivoluzionaria.
E da noi tagliano i fondi alla ricerca….

L’economia va a rotoli e nessun provvedimento viene preso in favore delle famiglie.

Gli studenti, i genitori, gli insegnanti protestano e nessuno li prende – diciamolo in maniera elegante – in considerazione..

E intanto dilaga la propaganda nazista su internet…


postato da carnesalli | 12:50 | commenti (1)

martedì, novembre 18, 2008
 
B - Basta
Ma non è ora che qualcuno gli dica basta?

postato da carnesalli | 14:18 | commenti (2)

venerdì, novembre 14, 2008
 
Genova per noi…

“E’ veramente triste che gli stessi che invocano l’omicidio davanti alla tragedia di una famiglia esultino per una vergognosa dichiarazione di resa dello Stato davanti ad atti di violenza compiuti in suo nome. Gli stessi, sono proprio gli stessi. Poveretti, viene da pensare in queste ore di pena: davvero hanno smarrito la bussola, il senso primitivo di giustizia sostanziale, l’umanità”
(Concita De Gregorio)

Non è stato nessuno…
VERGOGNA
CANZONE DEL MAGGIO
Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credervi assolti
siete lo stesso coinvolti.
Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le "pantere"
ci mordevano il sedere
lasciandoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.
E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
- F. De Andrè –
(E intanto cacciano il prefetto Mosca da Roma: scarso rendimento… non ha preso le impronte dei bambini rom)

postato da carnesalli | 09:47 | commenti (6)
sfoghi, democrazia, controcanto

giovedì, novembre 13, 2008
 


Indovina chi viene a pranzo?


postato da carnesalli | 09:35 | commenti (3)

mercoledì, novembre 12, 2008
 
Che almeno qualcuno di quelli che ci governano ora, che sono gli stessi di allora, abbia un sussulto di coscienza e racconti la verità
E chieda scusa...
postato da carnesalli | 11:22 | commenti (2)
 
Assago 11 novembre 2008

A parte il genio, il più grande...

postato da carnesalli | 09:10 | commenti

venerdì, novembre 07, 2008
 
E – Esclusi/3 – del “dono”
(sesta tappa)

“Quando guardi bene negli occhi qualcuno
sei costretto a guardare te stesso” (T.B.Jelloun)

“Il mondo è grande e complicato.
Ogni azione che si lancia sulla sua complessità
sveglia echi inaspettati” (A.Gramsci)

 E’ esperienza comune che nella società moderna i rapporti tra gli esseri umani sono subordinati ai rapporti tra uomini e cose: il valore che orienta l’agire non è più identificato nelle relazione tra persone, anche quando si scambiano “cose” ma è localizzato proprio nelle cose prodotte, in se stesse.
Nelle società tradizionali gli aspetti economici erano incorporati nel sociale, e una distinzione tra l’economico e il politico non era nemmeno comprensibile.
Il liberalismo economico è stata l’invenzione e quindi la legittimazione di un sistema di valori emancipato dalla morale e dalle forme di solidarietà tradizionali
Da A.Smith in avanti si iniziò a pensare che nel campo economico – inizialmente in quello – il motore della ricchezza e del benessere fosse l’interesse individuale, il puro e semplice egoismo.
Ai fini del benessere economico collettivo non conterebbe la solidarietà ma “l’armonia naturale degli interessi” (molti anche da noi hanno vinto le elezioni così: se i più ricchi diventano più ricchi, qualche briciola cadrà anche più in basso…)
Il primato dell’interesse individuale – dell’utilitarismo – ha poi superato il puro ambito economico e si è andato affermando come “ideologia globale” e pervasiva della società contemporanea
Ormai anche il “benessere” dei cittadini è misurato in puri termini economici e monetari, proprio perché le persone sono concepite come individui, ovvero esseri umani privati di ogni caratteristica sociale.
Quello che la modernità ci ha consegnato, è un’idea di prosperità che è allo stesso modo materiale, economica, utilitaristica ed individualistica.
La prosperità, il benessere, sono diventati sinonimo di ricchezza.
Noi siamo ormai convinti che l’unico modo di guardare le cose, quello “realistico”, sia attraverso la lente dell’interesse e dell’utile.
C’è spazio allora per la solidarietà, addirittura per il “dono”?
 La logica del “dono” per fortuna è ancora presente nella nostra società, intrinsecamente legato al principio di solidarietà, dell’uscire da se stessi, del dare assieme liberamente e per obbligo.
Il dono è un filo che tesse le relazioni, che costruisce amicizia, legami sociali: obbligo di dare, obbligo di ricevere, obbligo di ricambiare
Ci obbliga nel tempo, ci rende “dipendenti” gli uni dagli altri in un ordito prezioso di solidarietà e diritti.
Si tratta di capire se il “dono” è un residuo d’altri tempi destinato a esaurirsi (o non rappresenti piuttosto un altro “senso” delle cose) e se una società può davvero tenersi assieme solamente grazie al perseguimento di obiettivi economici privati ed individualistici.
Del resto il “dono” è presente nella nostra società: in famiglia, in amicizia, in amore, il volontariato sociale, i gruppo di aiuto reciproco…
La sfida è rompere lo schermo dell’utile, dell’interesse come criterio di riconoscimento, interpretazione della realtà ambientale e della definizione delle priorità politiche e sociali.
Sarebbe importante portare alla luce le dimensioni dello scambio sociale e dell’azione individuale e sociale non dettate principalmente dall’interesse (pensiamo alle banche del tempo o ai condomini solidali).
Sarebbe un primo passo nel tentativo di contrastare e limitare il dominio dei criteri del profitto e della competizione economica.
E pensiamo al commercio equo e solidale, per esempio, di una pratica cioè che ha una logica interna sostenuta da un tipo di comportamenti e di pratiche sociali ed economiche che pongono la solidarietà in stretta relazione col lavoro e che permettono di parlare di economia di solidarietà, non intesa come sinonimo di gratuita e donazione, sebbene anche queste siano forme di solidarietà, non come beneficenza e assistenzialismo.
Solidarietà nella sua accezione di stare e fare cose insieme, con un beneficio comune o condiviso, implicando relazioni orizzontali di aiuto reciproco e cooperazione.
Il livello di attuazione della solidarietà deve essere tanto efficace da avere un impatto sulla razionalità economica e sulla logica operativa dell’utilità economica, facendo prevalere la cooperazione sulla concorrenza, nonché la reciprocità e la giustizia sullo sfruttamento di alcuni da parte di altri.
Ma che può esistere solo se cambia la mentalità che sta alla base della nostra società: ci si deve insomma interrogare su cosa tiene insieme una società, su cosa costituisce benessere reale o qualità di vita delle persone.
E risottolineare l’importanza delle persone, delle relazioni in quanto tali, non come strumenti o scopo per qualcosa d’altro.
E anche qui ciascuno di noi torna protagonista.
 




 Con l'Africa nel cuore...




postato da carnesalli | 09:26 | commenti (3)
idee

mercoledì, novembre 05, 2008
 
Si, loro possono...

Noi - pagati i debiti Alitalia con la rapina ai fondi della scuola - vogliamo almeno provarci?

postato da carnesalli | 08:58 | commenti (6)

sabato, novembre 01, 2008
 
Ci risiamo...

postato da carnesalli | 18:20 | commenti (3)
democrazia, controcanto

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