ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

venerdì 13 gennaio 2012

AGOSTO 2004

martedì, agosto 31, 2004
 
"I tedeschi per ordine dei fascisti mi hanno impiccato".
(Nello Orsini, impiegato, anni 30, ucciso il 22 agosto 1944)
"Ho agito a fin di bene e per un'idea. Per questo sono sereno e dovrete esserlo anche voi"
(Duccio Galimberti, avvocato, fucilato il 2 dicembre 1944)
"Cara Emilia, da lunedì sera ho atteso la mia sentenza di morte e fino ad oggi ancora nulla. Siamo in attesa, il morale rassegnato ed alto. Il mio pensiero è rivolto alla mia famiglia, a te, nel conforto di Dio. Datti coraggio e  prega per me.
Ti lascio per vederti un giorno in cielo"
(Raffaele Gialloorenzo, calzolaio, fucilato il 10 marzo 1945)
"Non piangetemi, non chiamatemi povero. Muoio per aver servito un'idea"
(Guglielmo Jervis, ingegnere, fucilato ed impiccato il 5 agosto 1944)
"Mamma, se mi vuoi bene non piangere, cerca di scordare le pene. Il tuo Ivo vive ancora prigionerio, ma aspetta con ansia la libertà per poterti rabbracciare come un tempo. Ma se il destinto purtroppo con me sarà cattivo: e se non ti dovessi assicurare il mio ritorno, non piangere. Ti ripeto perchè il tuo figlio è morto per la sua causa "per la santa causa italiana""
(Ivo Lambruischi, contadino, anni 22, fucilato il 22 agosto 1944)
"Vada in questa triste ora il mio più caro saluto e l'augurio migliore per l'agognato "avvenire".
Non piangete e ricordatemi. Questo è il solo premio a cui ambisco.
Ricordate che l'Italia sarà tanto più grande quanto più sangue il suo popolo verserà serenamente"
(Rino Mandoli, meccanico, anni 31, fucilato il 19 maggio 1944)
"Mio caro papà, per disgraziate circostanze sono caduto prigioniero dei tedeschi. Quasi sicuramente sarò fucilato.
Sono fucilato e sereno perchè pienamente consapevole d'ave fatto tutto il mio dovere. Ho amato sopra tutto i miei ideali, pienamente cosciente che avrei dovuto dare anche la vita; e questa mia decisa volontà fa si che affronti la morte con la calma dei forti.
Non so che altro dire.
Il mio ultimo abbraccio."
(Walter Fillak, studente, anni 24, impiccato il 5 febbraio 1945)
- Lettere di condannati a morte della resistenza italiana -
Stanno cercando in tutti i modi di cancellare la nostra memoria, i nostri valori.
Stanno cercando di farci dimenticare che questa Italia (per scassata che sia) è nata dalla resistenza.
Stanno cercando, con un revisionismo insistente, di tagliarci le radici, per toglierci l'identità (come già profetizzava Pasolini tanti anni fa).
Stanno cercando di cancellare le origini della nostra libertà, dignità, uguaglianza, solidarietà, i valori condivisi della nostra Costituzione.
Stanno cercando di farci credere che torto e ragione non esistono più.
Stanno cercando...
Il governo ha tagliato del 55% i fondi all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, in particolare destinati alle celebrazioni del sessantesimo anniversario della Liberazione, il 25 aprile 2005.
Abbecedario aderisce all'appello del'Anpi e invita a sottoscrivere per sostenere le associazioni partigiane.
Si può portare il contributo presso tutte le sedi Anpi oppure fare un versamento sul conto corrente postale n. 36053007 intestatio a "ANPI Comitato Nazionale, via degli Scipioni 271 00192 Roma"










postato da carnesalli | 09:06 | commenti (7)

lunedì, agosto 30, 2004
 
"Il suo ottimismo germoglierà nel mondo"
(Giusy Bonsignore, moglie di Enzo Baldoni)
"Non essendosi potuto
fare in modo
che quel che è giusto
fosse forte,
si è fatto in modo
che quel che è forte
fosse giusto."
(Pascal)
Per te, Enzo.
Uno di noi.
Ma migliore.













"Voglio che si rida - avete notato? Ai funerali si finisce sempre per ridere; è naturale, la vita prende sempre il sopravvento sulla morte.
E si fumi tranquillamente tutto ciò che si vuole.
Non mi dispiacerebbe se nascessero nuovi amori.
Una sveltina su un soppalco defilato non la considererei una offesa alla morte, bensì un'offerta alla vita.
Verso le otto o le nove, senza tante cerimonie, la mia bara venga portata via in punta di piedi e avviata al crematorio, mentre la musica e la festa continueranno fino a notte inoltrata.
Le mie ceneri in mare direi.
Ma fate voi, cazzo mi frega."
(Enzo Balboni)
(Avrei voluto inserire qualche brano di un articolo di Nando dalla Chiesa che ragionava circa il trattamento infame riservato a Balboni da certa stampa e dal governo.
Ma erano talmente volgari che, come direbbe Enzo, "cazzo mi frega")
P.S. Due parole sulle mie vacanze le rimando a quando avrò lo stomaco di farlo.










postato da carnesalli | 09:42 | commenti (3)

martedì, agosto 10, 2004
 
C - COCCODRILLI
Anche i coccodrilli si arrabbiano
(storia di lacrime finte e di morti veri)
Malgrado i roboanti proclami sulle magnifiche sorti e progressive dell’azione di contrasto all’immigrazione clandestina (altrimenti autorevolmente detta “cannonate agli immigrati”), se ci illudiamo di vincere qualche battaglia mostrando la faccia feroce, è evidente che siamo destinati a perdere la guerra.
O forse, meglio, intanto la perdono loro, gli immigrati (che come è inevitabile che sia, continuano a scappare dalle loro terre, dalla miseria e dalle guerre. E’ la vita: si chiama istinto di conservazione).
E’ di ieri infatti l’ennesima strage, l’ennesima carretta che ha vomitato in mare l’ennesimo carico di morte, di donne e bambini senza vita (centinaia dall’inizio dell’anno) .
Nemmeno chi c’era su quella carretta sa con precisione quanti abbiano perso la vita durante la traversata su quel guscio in legno (lungo pochi metri con decine di persone a bordo).
Ma si sa dei bambini strappati alle braccia delle mamme per gettarli in mare come un carico ormai inutile e pesante.
Racconta il padre: ”Ci avevano assicurato che il viaggio sarebbe stato di due giorni, e invece…non c’era più cibo, più acqua e i miei figli non facevano altro che chiedere da bere”, così racconta uno dei supestiti (appartenente al genere umano, anagraficamente di nazionalità liberiana): trentacinque anni e un figlio morto nell’ultima tragedia di Siracusa.
“Piangeva” racconta “e così siamo stati costretti a fargli bere l’acqua di mare. Ma ha iniziato a sentirsi male e all’improvviso è mortoe io non potevo far niente, niente…”.
Era partito dalal miseria e dalla violenza con un miraggio..
Non dice più nulla: non c’è più nulla da raccontare. Non ha più soldi, non ha futuro, non ha nemmeno una bara su cui piangere suo figlio.
Allora diciamo basta!
Basta coi titoli dei giornali sulle “tragedie del mare”, come se quei morti fossero vittime del mare mosso durante una crociera…
Basta coi servizi strappalacrime dei telegiornali, che un minuto dopo si occupano d’altro…
Basta con le nostre lacrime di circostanza (si “porta molto” l’occhio umido in queste occasioni), che si asciugano velocissimamente, forse per non sciupare il trucco (e non chiamiamole più di coccodrillo: ormai si vergognano anche loro)…
Basta con chi rende impossibile l’ingresso legale di questi uomini e poi indossa la foglia di fico del voto agli immigrati (se benestanti, beninteso!)…
Basta con le barbare proposte per cui i bambini che arrivano non dovrebbero urlare come sanno “sto affogando” ma sillabare in perfetto meneghino “son dree a negaa” per essere accettati…
Basta col nostro perbenismo di cartone e la nostra “carità” fasulla (che corsa ai Telethlon…)
Ci ritroviamo a dire sempre le stesse cose. E le parole in queste circostanze, sono stanche: sempre le solite, all’infinito.
Le responsabilità non possono essere sempre e solo di altri, di chi specula.
Sono anche nostre, dei nostri egoismi, delle nostre leggi ingiuste e inadeguate.
Bisogna creare le condizioni perché le persone non scappino dalle loro terre.
Ma che chi scappa dalla guerra, dalla fame, dalle malattie non finisca affogata nei nostri mari.
Creare un cambiamento andando alla radice del fenomeno, chiedendosi il perchè e non limitandosi ai proclami.
La questione non può essere affrontata a pezzi: altrimenti non si continua a far altro che prendere in giro i poveri, i disperati in cerca di un futuro migliore.
Ogni sette secondi in qualche parte del mondo un bambino muore per gli effetti diretti o indiretti della fame. Ogni quattro minuti un uomo perde la vista per mancanza di vitamina A.
Proviamo a partire da qui.
Chissà che qualche idea non ci venga…Non è poi così difficile…
Intanto ancora ventotto corpi abbandonati sulla spiaggia spinti dalle onde del mare come relitti…
Immigrati, col loro nome e cognome sconosciuti, sono morti così.
Per il miraggio di raggiungere l’Italia hanno tentato il tutto per tutto, hanno messo a rischio la loro vita e probabilmente i loro pochi averi.
Chissà chi e cosa si lasciano alle spalle e da cosa volevano fuggire che fosse peggio dei vari Borghezio di casa nostra.
E del borghezio che vive in noi…
Onorevole ministro Calderoli, odontoiatra di fama, costituente eccelso, attualmente ministro per le riforme (tranne quella più necessaria, quaella della decenza) che ha chisto di affrontare il problema degli immigrati con le cattive (perchè con le buone nell'ultimo anno il Mare nostro è diventato un cimitero di 106 cadaveri e 350 dispersi), per quel poco che conta, sappia che lei non mi rappresenta.
Anzi, mi fa proprio ribrezzo.























postato da carnesalli | 14:28 | commenti (10)

giovedì, agosto 05, 2004
 
(Trovato piccolo internet point, molto affollato...)

OPP(o)SS...

"Di nuovo la voce irriconoscibile e straziante di Bossi in Tv. Se si trattasse di un altro, tutti direbbero che questo sfruttamento della malattia a scopo politico è un vero errore. Ma trattandosi di Bossi, cioè di un impolitico per eccellenza, la cosa passa quasi per normale. E per normale vorrebbero far passare anche il fatto che un ministro, anzi un ex ministro di un govero in carica, benchè molto malato, dica di voler vedere la "padania libera".
Libera da chi? Dal governo che la opprime? E quale caspita di padania? Nello scatenamento di volgare violenza che c'è stato in Parlamento, si è visto più volte in tv un deputato di An (quindi sempre dello stesso governo) gridare infuriato che la padania non esiste. E in efeftti la padania non esiste, ma se per assurdo esistesse, dovrebbe essere liberata dal governo che la opprime per mano (armata?) dello stesso governo.
Francamente è troppo anche per una alleanza di cialtroni come quella che si è unita sotto le bandiere di sua proprietà. E perchè fermarsi alla immaginaria padania? Non solo Bossi, ma anche noi vorremmo vedere la Lombardia, la Toscana, la Sardegna e tutte le regioni dell'Italia vera, finalmente liberate dal governo di Berlusconi e degli atri pericolosi buffoni"
Maria Novella Oppo, L'Unità

(Il computer è a tempo, accidenti, vedo scorrere il cronometro...)

1) Brigate Baudo: l'elenco si allunga. Ai noti martiri della democrazia dobbiamo aggungere Pippo Baudo, il quale si è permesso, pensate, di pensare (cosa in sè appena tollerata), ma anche di esprimere pubblicamente il suo pensiero: e questo proprio non sta bene...
Ed è stato licenziato in tronco: tutto ciò, mentre grazie alla Gasparri Berlusconi si è comprato una radio e le sue TV fanno incetta di pubblicià (rapporto Nielsen).
"Avrei contravvenuto a un regolamento ce è iliberale e che vieta di fare conferenze stampa...La nuova classe dirigente sta operando una pulizia etcnica ne confronti del passato...L'azienda vuol mettere la mordacchia a chiunque e questo mi preoccupa moltissimo"
Propongo la formazione di Brigate per la libertà "Pippo Baudo": io mi propongo col nome di battaglia "Capitan Pippo". Si raccolgono adesioni.

2) Federalismo come "convivenza di cani e gatti": così si è spresso il noto odontoiatra - costituente pro tempore Ministro della Repubblica, Calderoli, centralista, sessuobobo e xenofobo, a proposito della proposta della Regione Toscana di "considerare" le coppie di fatto.
Laddove le persone dotate di cervello - anche piccolo - chiamano queste cose conquiste di civiltà, il noto costituente Calderoli e tutti quelli come lui vanno in fibrillazione non appena di parla di queste cose, di "negri" e di "froci".
Indecente.
(Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il mio amico Olmo).
P.S. Esattamente 60 anni fa A.Frank e la sua famiglia venivano catturati e deportati prima ad Auschwitz e poi e Berger Belsen. Lì gli omosessuali erano marchiati con un triangolo rosa, gli ebrei con una stella gialla...
Da lì Anna non fece più ritorno...























postato da carnesalli | 15:43 | commenti (5)

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