ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

lunedì 16 gennaio 2012

MAGGIO 2008

giovedì, maggio 29, 2008
 


Eh no,
Almirante no!

QUI l'intervento di Emanuele Fiano alla Camera su Almirante

postato da carnesalli | 08:44 | commenti (2)

martedì, maggio 27, 2008
 
I - Inciucio
(dal sito di Repubblica di pochi minuti fa)

Frequenze tv, scontro in Aula
Il Pdl: "Cambieremo il testo"
Alla Camera mattinata di tensione sul provvedimento che contiene il cosiddetto emendamento "salva Rete4". Ostruzionismo della opposizione, manca il numero legale. Poi Vito chiede una pausa: "Lo riformuleremo". Romani: "Pronte due modifiche per accogliere richieste del Pd"
Alitalia, Veltroni attacca: "Governo agisca"
per chi parla di inciuci...
e questo invece a proposito del post di ieri:

Roma, scontri all'università
"Accoltellato militante di sinistra"
"Stavamo attaccando i nostri manifesti dopo che per tutta la notte Forza Nuova ha attacco i suoi davanti all'università, e all'improvviso sono arrivate tre macchine di fascisti che sono scesi con spranghe e coltelli. È scoppiata una rissa che è durata almeno 10 minuti. Un nostro compagno è stato accoltellato e altri si sono ritrovati con la testa spaccata".
postato da carnesalli | 14:07 | commenti
politica

lunedì, maggio 26, 2008
 
Cose che ho già scritto.
Ma lui le racconta meglio...
Chi semina vento
Antonio Padellaro
A proposito del doppio pestaggio di un immigrato bengalese e di un cittadino italiano conduttore di una radio gay, il sindaco di Roma Alemanno parla di «xenofobia di quartiere ma senza movente politico». Un curioso gioco di parole visto che nulla è più politico del vento fetido della violenza di strada che si organizza in giustizieri della notte e bande di energumeni dediti alla pulizia etnica e di ogni altra diversità dalla pura razza ariana. Quanto alla dimensione territoriale, diamo tempo al tempo e presto i picchiatori di quartiere potranno confluire nella guardia nazionale targata Lega di governo, che provvederà ad armarli di pistole e fucili come da disegno di legge. La frase di Alemanno è un maldestro tentativo di salvare capra e cavoli perché se le svastiche del Pigneto non c’entrano niente con la croce celtica che egli porta al collo, esiste eccome un robusto nesso tra l’ondata di raid nazifascisti con morti (Verona) e feriti e l’incessante straparlare di fermezza da parte della destra. Ecco quindi, caro Alemanno, che la politica, la vostra politica della paura e della insicurezza, sparsa irresponsabilmente a piene mani sta producendo gli inevitabili effetti come i bacilli di un morbo ormai fuori controllo. È comprensibile che, vinte le elezioni, per gli apprendisti stregoni in doppiopetto comporti un qualche imbarazzo correre di qua e di là a constatare tra teste rotte e negozi devastati i risultati di tante parole fuori luogo. Invece di minimizzare o di scaricare sul presunto lassismo di chi c’era prima i vari Alemanno farebbero bene a fronteggiare con la massima urgenza questa offensiva dell’odio, immersa nella subcultura del menare le mani oltre che in nuvole di cocaina. Prima che il combinato disposto di teste rasate e bravi padri di famiglia bastonatori venga a presentare il conto anche a loro.
postato da carnesalli | 14:06 | commenti

domenica, maggio 25, 2008
 
R  - Roba da pazzi (o di uno scoramento)

Apro internet.
Mi collego al sito di Repubblica

Prima notizia: scontri durissimi nel napoletano per le discariche.
Una professoressa dichiara: “ho visto la polizia picchiare donne e anziani”
Berlusconi afferma: “non si torna indietro”.
(già, sono il governo del fare: cosa e come sono un dettaglio)
I giochi sono fatti
(per inciso: più picchiano e più salgono nel gradimento, + 10% pare…)

Seconda notizia: immigrato muore nel Cpt di Torino
I compagni affermano: “non l’hanno soccorso”.
(forse ho sbagliato a chiamarla notizia: a chi interessa ormai?)

Seguono in rapida successione:
Raid neonazista a Roma, picchiato a sangue un barista di colore.

Aggredito il conduttore del Portale Deegay
(in fondo tutti i diversi sono uguali…)

In compenso il ministro Maroni (certo non il peggiore della banda) afferma sicuro: “Il razzismo: colpa di chi delinque”
Come la vecchia barzelletta: non sono io che sono razzista, è lui che è meridionale…

Cambio testata.
Si scopre che l’abolizione dell’Ici per i ricchi è stata finanziata con i soldi che Prodi aveva stanziato per le infrastrutture nel sud.

E poi c’è chi (non uno qualunque, il sindaco di Roma) vuole titolare una strada a un fascista, razzista, fucilatore di partigiani come Almirante
(Mario, resta a Sidney, se puoi…)

Vabbè, vado su You Tube, in fondo è domenica, è festa.

Non prima di aver ripensato a questa triste ma bellissima intervista a Giorgio Bocca letta ieri.

Bocca: «È la fine della nostra storia, se dici che sei antifascista ti ridono in faccia»
Di Rinaldo Gianola

«Roba da pazzi. Il sindaco Alemanno vuole dedicare una strada ad Almirante, uno che fucilava i partigiani. Anzi no, mi sbaglio: non sono matti. È una provocazione, la provocazione di chi si sente vincitore e può fare quello che vuole». Giorgio Bocca, partigiano e giornalista, è uno dei pochi intellettuali in giro che si oppone alla revisione fai-da-te della storia e che, nonostante l’aria che tira, ha ancora il coraggio di difendere la Resistenza, la Costituzione repubblicana basata sull’antifascismo. Purtroppo non si fa illusioni, «l’Italia e gli italiani sono così...».
Bocca, ci tocca vedere pure questa: una strada intitolata ad Almirante.
«Non c’è niente di strano. I fascisti sono al governo, hanno vinto e vogliono far vedere quello che sanno fare. L’altra sera, dopo il consiglio dei ministri a Napoli, ho letto che Berlusconi è andato a far festa con Gasparri. Capito? I fascisti si sono riciclati, adesso fanno i ministri, hanno il potere, sono tornati in forze e, come hanno detto, non si sentono più figli di un dio minore».
Ma Almirante...
«Almirante è sempre stato un fascista: un difensore della razza, un repubblichino di Salò che partecipava ai rastrellamenti di partigiani in val Sesia. Adesso lo celebrano, andiamo bene... Siamo a un’altra svolta. L’Italia è sempre la stessa: trionfano il conformismo e il trasformismo. Oggi c’è un altro cambio di stagione».
È la fine di una storia?
«Lo ha detto Fini, diventato presidente della Camera: “Con me finisce il dopoguerra”. Voleva dire che finisce anche l’antifascismo. E quindi possono dedicare le strade a chi vogliono»
Possibile che una notizia del genere non desti qualche reazione, magari una protesta della sinistra...
«La sinistra? Perchè, c’è ancora la sinistra? Ho l’impressione che pur di campare la sinistra, o quel che rimane, sia disposta a tutto. Bisogna mangiare nella greppia del potere per tirare avanti».
E l’antifascismo della Costituzione?
«Se oggi dici che sei antifascista rischi di trovare qualcuno che ti ride in faccia, i valori sono andati a farsi benedire. Ma con chi te la prendi? I fascisti sono diventati tutti filoisraeliani, parlano pure del 25 aprile come se fosse la loro festa. E tutto fila liscio, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Allora ci sta anche la strada per un fucilatore di partigiani».
Deluso?
«Molto di più. Sono appiattito, sotterrato, sono quasi morto. Dal punto di vista politico uno con la mia storia è finito. Non mi riconosco in questo paese, nei “valori” che esprime questa classe dirigente. La mia storia è scomparsa. Io sono uno di quelli che si è battuto per il ritorno dell’Italia alla democrazia, per la sconfitta della dittatura fascista, difendo la memoria della stagione partigiana che riscattò questo Paese. Ma oggi sono uno sconfitto, hanno vinto loro. Basta guardarli. Ormai si è stabilito che la democrazia è una parvenza, un’illusione. E, forse, è vero».
E quest’Italia assorbe tutto, senza mai destarsi?
«Gli italiani sono trasformisti, sempre gli stessi, stanno con chi vince. Magari una volta c’era qualche speranza, qualche principio per cui battersi. Forse anche noi partigiani ci eravamo illusi di cambiare il Paese. L’altro ieri Berlusconi ha detto alla Marcegaglia che le proposte di Confindustria sono il programma del suo governo. Ma ci rendiamo conto? Come fa il capo del governo a dire una cosa del genere? Quando mai nella nostra storia abbiamo pensato che la Confindustria fosse il Paese? E la Marcegaglia, la raccomando... Ha fatto un intervento per accusare tutti, senza un cenno autocritico, senza un rimorso su quanto sta accadendo. Questi capitalisti pensano di essere sempre nel giusto, di non aver nessun difetto».
E invece?
 «Il capitalismo è sopravvissuto al comunismo, ma non è scevro di gravi difetti. È un sistema in crisi, ci sta togliendo l’acqua, l’aria per vivere. Stiamo sulla stessa barca e stiamo affondando, tutti felici in questo globalismo catastrofico. Noi italiani facciamo finta di niente, ma stiamo precipitando. E ora è comparso il segno del precipizio».
 Quale?
 «La scelta di tornare al nucleare. Una follia. Ricadiamo nello stesso errore che avevamo evitato, per un colpo di fortuna, vent’anni fa. E il bello è che torniamo al nucleare con le stesse motivazioni di allora, “perchè ci serve”. Ci siamo dimenticati tutto. A questo punto ci meritiamo le centrali nucleari e anche la strada per Almirante».

Buona domenica a tutti...
postato da carnesalli | 12:08 | commenti (4)
politica, sfoghi, democrazia, controcanto

venerdì, maggio 23, 2008
 

“Cos’è la destra, cos’è la sinistra?”
                                                                      Newsletter/2
Questo si chiedeva pochi anni fa Giorgio Gaber in una nota canzone.
Le ultime decisioni del Consiglio dei Ministri ci aiutano a capirlo…

ICI – Abolizione totale
Intanto ricordiamo che l’Ici era già stata abolita per il 40% delle famiglie (e le altre avrebbero pagato meno del 2007) dal governo Prodi.
Cancellarla anche per le case di lusso, oltre ad andare contro la progressività delle imposte prevista dalla Costituzione, costa 2,2 miliardi di euro.
Non sarebbe meglio usarli per esempio per ridurre il prelievo fiscale sugli affitti (come propone il  programma del PD)?
E poi non contraddice lo sbandierato “federalismo fiscale” togliendo capacità impositiva ai Comuni, almeno sui grandi redditi, penalizzando tra l’altro – cristallizzando i rimborsi statali ad oggi - i Comuni più virtuosi che erano riusciti ad abbassare le aliquote?
E’ equo tutto ciò?

STRAORDINARI – detassazione
Intanto è piccola, parziale e limitata.
Ma poi è anche sbagliata.
Intanto in Italia di straordinari se ne fanno già troppi perché costano meno dell’ora ordinaria.
In Italia gli straordinari nelle grandi imprese, sono quantificati dall’Istat nel 7% del totale ore lavorate e poichè più della metà dei lavoratori non fa straordinari, l’orario complessivo dei lavoratori che fanno straordinari aumenta del 20%, da 40 a 48 ore con  peggioramento della qualità della vita personale e familiare.
Poi molti infortuni sul lavoro avvengono nelle ore di straordinario (ricordiamo i  7 morti della Thyssen a Torino) e l’Italia è già l’unico Paese europeo con più di quattro infortuni mortali per giornata lavorativa.
Inoltre v’è la  pratica esclusione delle donne e di quasi tutti gli impiegati dai vantaggi della defiscalizzazione, le prime per impegni familiari, gli altri semplicemente perché gli industriali tendono a non pagarli.
Quindi si sa che la produttività è massima nelle prime ore di lavoro mentre è minima nelle ultime ore, per cui ogni aumento di orario abbassa la produttività media.
Ancora: in fondo si arriva solo ad avere maggiore flessibilità e produttività: pagano ancora i lavoratori (i profitti sono aumentati del 93% tra il 2000 ed il 2007 mentre i salari reali zero: ma si vede che non basta)
Infine lasciare un po’ di spazio a giovani e disoccupati, no?
Non era meglio allora intervenire (come proposto dal programma del PD) sulle aliquote Irpef?
E’ equo tutto ciò?

SCONTI SUI MUTUI
E’ stata venduta come possibilità di "risparmiare" sulle rate circa 850 euro all'anno su un mutuo ventennale da 80 mila euro e nello stesso tempo bloccare l'importo della rata per tutta la durata del prestito.
Per chi vorrà rinegoziare il mutuo – cosa già possibile gratuitamente con la ”Bersani” allora osteggiata dal centrodestra - ci sarà una sorta di trasformazione da tasso variabile a tasso fisso: la cedola infatti sarà calcolata in base al parametro già scelto ma ai valori della media del 2006.
Già, ma quello che eventualmente si risparmierà su ogni rata diventa un debito futuro, accantonato su un conto apposito intestato al cliente. È una sorta di nuovo finanziamento che il cliente restituirà, quando avrà finito di pagare il mutuo "principale", con altre rate.
Alla fine del primo mutuo… ce ne sarà un altro da pagare…
In più i mutui cartolarizzati (quasi tutti) non sono rinegoziabili..
Oltre che una presa in giro,
è equo tutto ciò?

PIU’ ESERCITO PER TUTTI – la clandestinità diventa reato
A parte il discutibile disinvolto uso dell’esercito, l’arresto per chi protesta contro le discariche (di recente era successo al sindaco Alemanno) è previsto che chi entra clandestinamente commetta già in sé un reato.
A parte ogni altra considerazione mi sembrano sufficienti le parole di D’Alema: “Sarebbe una norma incivile, giuridicamente insostenibile, contraria ai principi europei. In più, sarebbe totalmente controproducente, perché criminogena: spingerebbe la povera gente che viene nel nostro Paese per disperazione e miseria - e che nella grande maggioranza è onesta - a diventare manodopera per la criminalità. Il problema vero è che noi non abbiamo una politica dell’integrazione degna di questo nome. Si tratta di una grande questione europea, non soltanto italiana.
Ma io domando: che razza di società democratica è quella in cui il 15% della forza lavoro che produce tra il 6 e il 10% del Pil non gode di diritti civili e politici? Che razza di democrazia è quella nella quale chi vive e lavora in Italia da 15 anni non ha diritti?”


postato da carnesalli | 13:37 | commenti (1)
politica, controcanto, economia - articoli

martedì, maggio 20, 2008
 
S – Sicurezza

Prima riunione della giunta capitolina.
Alemanno non ha ancora - per fortuna - deportato 20.000 nomadi come promesso, ma in compenso ha tagliato le poche iniziative che rendevano possibile un minimo di integrazione degli stranieri, in particolare nelle scuole: ridotte quindi le attività multietniche e multiculturali.
E via perfino i menù etnici, sostituiti probabilmente da piatti della cucina regionale…

In compenso nel fantomatico “pacchetto sicurezza” quello che Papà Silvio sta preparando per farci fare sonni tranquilli è stata inserita una norma (autore Niccolò Ghedini) che sospende alcuni processi.
Casualmente anche l’ultimo che ha in corso Berlusconi, quello per i soldi dati all’avvocato Mills…
Vedi quando si confondono sicurezza e legalità…

Io continuerò a dormire come prima, ma certo il nostro Papà farà sonni più tranquilli..

P.S.
Giunge notizia che in Sudafrica uomini neri danno la caccia ad altri neri (solo più poveri, immigrati anche loro) perché accusati di portar loro via lavoro e donne.
La storia si ripete.
Tornano ancora una volta alla mente le parole di Pasolini: “… si sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, incultura, pettegolezzo moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire questa marcescenza è, ora, il fascismo…” 

Difficile cambiare il mondo se prima non si cambia la testa delle persone…

postato da carnesalli | 08:59 | commenti (5)
politica, legalita, controcanto

domenica, maggio 18, 2008
 
Rita e Marisa mi segnalano questi due contributi.
Una riflessione di un giovane sui giovani e l'intolleranza
Una riflessione di Ettore Masina sulle ultime vicende relative ai rom

Derattizzare

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postato da carnesalli | 18:23 | commenti (8)
idee

venerdì, maggio 16, 2008
 
“Una giovane italiana è stata aggredita e stuprata da un 39enne rumeno, A. A., che è stato arrestato dagli agenti della mobile.” Ansa 15-05-2008
Se fosse stato così avreste trovato la notizia sulla prima pagina di tutti i giornali.
No, è vero esattamente il contrario: una giovane rumena è stata aggredita e stuprata da un giovane italiano
Per questo la notizia la trovate (se la trovate) nella pagina della cronaca nera.
C- Capro espiatorio
(di progrom in corso e di silenzi assordanti)
Il ciclo delle vendette è senza fine.
La faida non è solo la degenerazione della vita civile, ma anche il ventre in cui viene generata: ciò che interrompe tale ciclo, costituendo la possibilità di una pace provvisoria, non è un soprassalto di moralità, non è il disgusto per il sangue versato  per violenze, non è un rigurgito di buon senso, ma il fenomeno del “capro espiatorio”
(Lo stesso vale naturalmente per stuazioni di disagio, povertà, paura, smarrimento.
Insomma quando ci si sente “in pericolo”.)
La messa a morte rituale di un individuo (o gruppo) permette infatti alla comunità dilacerata dal ciclo delle vendette (o attraversata dalle paure) di ricompattarsi, gettando la croce su di una vittima che diventa, nel’immaginario collettivo, il simbolo di tutta la violenza passata (o subita, o percepita).
Il suo sacrificio – talvolta lento, metodico crudele – permette così di “es-piare” la violenza, e cioè di “gettarla fuori”, liberando temporaneamente la comunità dal demone del suo contagio.
Il maledetto, l’aggredito, l’appeso raccoglie tutto il male del mondo. La sua morte ha il valore della purificazione.
L’allegria collettiva che quasi sempre nelle feste arcaiche religiose accompagnava il martirio della vittima sacrificale, esprime il senso di una ritrovata fraternità e unione, cementata dal sangue.
Guerra tra poveri, al diverso da noi…
(E qui sorprende un pò l’atteggiamento di tanti cattolici: Cristo è il capro espiatorio per eccellenza, è la pura vittima sacrificale.
Ma Lui mette a nudo anche il giochino, svela il trucco: la vittima è innocente, anzi è l’innocenza stessa crocifissa.
Così come sorprende il divieto di mendicare fuori dai conventi dei frati “mendicanti” di Assisi  e la richiesta del loro allontamento laddove per secoli la chiesa è stata “asilo sicuro”)
La gente, avendo perso ormai da tempo il senso dell’appartenenza, ha preso in odio la politica e i politici
Questa è la disaffezione. Si vota per chi si propone come non politico o antipolitico.
Essendo caduto il sentimento di appartenenza, ciascuno pensa al proprio interesse, la percezione del bene comune è scomparsa dalle categorie mentali.
Quindi si preferisce l’antipolitico o il populista, che interpreta la pancia della gente e i suoi supposti interessi primordiali.
A noi fare in modo che non sia così.
Molto bella questa lettera di don Ciotti

postato da carnesalli | 13:38 | commenti (3)
legalita, societa, idee, democrazia, controcanto

mercoledì, maggio 14, 2008
 
«un conto è fare campagna elettorale e un conto è essere al governo»
G.Tremonti – 11.5.2008

Ci aveva già provato nel 2001 in diretta TV col famoso discorso del “buco” (di 50.000 miliardi di lire, secondo lui).
Ora ci risiamo; Giulio Tremonti durante la trasmissione dell’Annunziata ha dichiarato: «l’andamento delle entrate fiscali non è buono…insomma, tesoretto zero».
Stesso obbiettivo: certo screditare il governo precedente, ma soprattutto cercare pretesti per giustificare l’impossibilità di soddisfare le promesse fatte durante la campagna elettorale.
A parte che ci piace ricordare che Tremonti è quello stesso ministro dell’Economia allontanato da Fini nel precedente governo Berlusconi perché (letterale) “truccava i conti”. E quindi, affidabilità zero (e infatti, come dice la dichiarazione riportata, comincia a mettere le mani avanti).
Ma poi:
1)  cosa è successo di nuovo che non si sapesse durante la campagna elettorale?
L’Istat non ha ancora pubblicato la stima del Pil per il primo trimestre 2008 (lo farà il 23 maggio). Pertanto, per l’anno in corso, rimane valida la previsione contenuta nella Relazione Unificata del 18 marzo (+0,6%)
Del resto i dati di finanza pubblica disponibili dopo il 14 Aprile - il fabbisogno di cassa dello Stato (la differenza tra entrate effettivamente riscosse e spese realmente effettuate) e le entrate fiscali dei primi quattro mesi dell’anno - sono entrambi migliori delle previsioni, nonostante il forte rallentamento dell’economia.
In particolare, il fabbisogno cumulato da gennaio ad aprile migliora di quasi 3 miliardi di euro il risultato raggiunto nel corrispondente periodo del 2007.
Le entrate da Gennaio ad Aprile aumentano con un passo doppio rispetto all’andamento nominale dell’economia: +7% le prime; +3,6 la seconda. È vero, come ha sostenuto Tremonti -  che l’Iva da scambi interni nel mese scorso - come indicato nel comunicato del Vice Ministro Visco di fine aprile- è calata rispetto allo stesso mese del 2007.
Tuttavia Irpef, Ires, Irap, imposte di registro e contributi sociali vanno a gonfie vele.
2) La Commissione Europea nei giorni scorsi ha chiuso la procedura d’infrazione per deficit eccessivo aperta proprio nel 2005, riconoscendo il risanamento strutturale della finanza pubblica compiuto dal Governo Prodi.
Il debito pubblico nel 2007 è tornato a scendere dopo l’impennata del 2005 registrata sotto la gestione Tremonti.
La spesa primaria corrente è stata stabilizzata, dopo un aumento di 2,5 punti di Pil dal 2001 al 2005
In sintesi, l’extragettito oggi esiste. Ed esiste anche il tesoretto
3) Tremonti ha sostenuto che i soldi saranno presi dalle Banche e dai petrolieri.
Esattamente come aveva fatto Prodi per esempio attraverso le riforme della tassazione sulle imprese (Ires, Irpef, Irap), riforme che hanno spostato carico fiscale per circa un miliardo di euro dalle micro, piccole e medie imprese alle banche e alle assicurazioni o attraverso gli interventi per la portabilità e la rinegoziazione dei mutui e per la riduzione dei costi dei conti correnti.
Riforme alle quali il centrodestra era contrario e ha votato contro!
E comunque se anche così fosse i soldi non basterebbero per finanziare gli oltre 7 miliardi di promesse prioritarie (abolizione completa dell’Ici, detassazione degli straordinari, bonus bebè, pacchetto sicurezza) in programma, per ora, nei primi Consigli dei ministri del Berlusconi IV.
4) Infine ricordiamo che l’Ici era già stata abolita per il 40% delle famiglie (e le altre pagheranno meno del 2007) dal governo Prodi.
Cancellarla anche per le case di lusso costa 2,2 miliardi.
Ci sono questi soldi? Se si, il tesoretto c’è davvero.
E comunque non sarebbe meglio usarli per esempio per ridurre il prelievo fiscale sugli affitti?

postato da carnesalli | 13:55 | commenti (7)
politica, controcanto, economia - articoli

martedì, maggio 13, 2008
 
Sicurezza, vertice tra ministri
"Poteri speciali a prefetto Milano"
(sito di Repubblica)
Ma il problema non era Roma?

P.S. Per la serie apprendisti stregoni oggi a Napoli hanno dato l'assalto ad un campo Rom: stanotte alcune molotov hanno incendiato quattro baracche dell'accampamento e questo pomeriggio un gruppo di persone del quartiere hanno forzato il cancello di ingresso del campo, scagliato pietre e seminato il panico tra i nomadi, minacciandoli con spranghe di ferro.
La scopa sta scappando di mano allo stregone.
O forse è un film già visto: presto qualcuno chiederà pieni poteri...


postato da carnesalli | 18:25 | commenti (1)
politica, pruriti, controcanto

domenica, maggio 11, 2008
 
N - Non in mio nome
"Per noi è stato molto bello registrare come in modo casuale questo sia avvenuto, insieme ai successi politici di questi giorni nel ventennale della morte di Almirante. E' la dimostrazione di una semplice ed evidente verità: si onorano i nostri morti, la nostra politica diventa centrale. E' la dimostrazione che abbiamo davvero vinto"
(Gianfranco Fini, Presidente della Camera)
"Abbiamo udito in questi giorni in seguito alla totale eliminazione degli ebrei nelle scuole italiane, qualche timido lamento. L'operazione chirurgica è stata pronta e spietata, e qualche animuccia debole se ne è spaurita.
"Vita Universitaria" per esempio organo ufficiale dell'Università di Roma si affretta a riconoscere "che oggi non sarà facile coprire tutte le cattedre..."  (lasciate libere dagli ebrei allontanati ndr)
Due sono i casi...
O la questione razziale in Italia viene concepita come un semplice avvicendarsi di posti e cariche...
O si capisce, e per un Rettore non dovrebbe essere troppo lo sforzo, che l'impostazione del problema razzista implica  il totale risanamento della nazione dai germi che tentavano di corromperla, e allora non ci si dovrebbe avvilire come italiani, come fascisti e come professori, a chiamar danno - sia pure passeggero - quella che è una salutare, una benedetta liberazione"
G. Almirante, redattore de "La difesa della razza"", 20 ottobre 1938
Molti di questi "germi" finirono nei campi di sterminio.
Questo era il fascismo.
Questo era Almirante.
Questo era il Msi.
Questa è la nostra destra ancora oggi.
Non avete vinto, no.
Almeno non finchè qualcuno di noi avrà ancora voce per urlare: no!
Viene in mente il Feldmaresciallo Kesserling, comandante in capo delle forze naziste in Italia, che disse al suo processo che gli italiani avrebbero dovuto fargli un monumento.
La Resistenza, con la penna di Piero Calamandrei, gli rispose così. 
Lo avrai camerata Kesserling
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi
non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolato delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti vide fuggire
ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo
su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama ora e sempre
RESISTENZA
Questa è la nostra Liberazione
postato da carnesalli | 20:33 | commenti (11)
politica, sfoghi, memoria, democrazia, controcanto
 
S - Sepolcri imbiancati
Ma Travaglio ha detto la verità o no?
Parliamo di questo per una volta!
postato da carnesalli | 18:49 | commenti (7)
controcanto

venerdì, maggio 09, 2008
 
O - Opportunità (pari)

















Mara Carfagna: pari opportunità.
Dove si ritirano i biglietti per le prenotazioni?
postato da carnesalli | 21:01 | commenti (2)
politica, controcanto

giovedì, maggio 08, 2008
 
A – Arridatece Berlusconi



Qualche tempo fa, all'ennesimo scossone del fu Governo Prodi, scrivevo:




“Noi siamo irrimediabilmente in ritardo sulla stupidità”
(Baudrillard)

“Che ironia della sorte avere una vista così buona e trovarsi in un vicolo cieco”
(Shakespeare)

“Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima”
(Eistein)
 
Novecentonovantanovemilanovecentonovantanove… unmilione…

Ce l’ho messa tutta: ho contato fino a un milione ma…

Dico la verità: a questo punto non vedo l’ora che cada questo governo e – con questa legge elettorale capestro voluta apposta per produrre gli esiti che ha prodotto – torni al governo la destra, più bella e splendente che pria.


Che - se solo mi garantissero un governo composto più o meno così - a questo punto potrei votare anch’io, perché no?



Dunque:
Presidente del Consiglio: Silvio Berlusconi (un giovane molto promettente, dicono)
Sottosegretari: Mariano Apicella (delega alla musica), Pio Pompa (delega ai servigi segreti), Gianpiero Fiorani (delega al risparmio, il suo almeno), Vittorio Sgarbi (egonomia), Renato Schifani (delega ai temporali – almeno verbali; mi perdoni la citazione il grande Fabrizio), Totò Cuffaro (delega a qualunque cosa… nostra), Roberto Formigoni (coordinamento: nella Compagnia delle Opere si trova di tutto, soprattutto un posto per gli amici)

Ministeri:
Giustizia: Cesare Previti (beh, di Giudici se ne intende: gli piacciono tanto che se li compra!)
Ordine Pubblico: Gianfranco Fini (referenze: Genova 2001)
Morale pubblica e vizi privati (ministero di nuova istituzione): Camillo Ruini
Commercio (in particolare di biancheria intima): Michela Brambilla 
Finanze (e ciambelle): Giulio Tremonti  (esperto di buchi VEDI P.P.S.)
Propaganda: Grillo. (E ho detto tutto, diceva Peppino.)
Istruzione (d-istruzione?): Rocco Buttiglione
Mezzogiorno: Marcello Dell’Utri (assente – per cause di forza maggiore – lo stalliere Vittorio Mangano)
Spettacolo: Flavio Briatore (così almeno ci divertiamo) – sottosegretario: Elisabetta Gregoraci
Rapporti col mondo islamico: Mario Borghezio (che se mette il burqa almeno non lo vediamo più)
Famiglia: Pierferinando Casini (ne ha due) – sottosegretari: c’è solo l’imbarazzo della scelta…
Comunicazioni (e intercettazioni): Francesco Storace (Laziogate docet)
Immigrazione e inclusione sociale: Roberto Fiore (di Forza Nuova, che puzza di vecchio…)
Guerra: Maurizio Gasparri (lui la farebbe davvero, ma così almeno non faremo paura a nessuno)
Nostalgia: Alessandra Mussolini
Igiene (intima): Emilio Fede (famoso leccac..)
Agricoltura: Calderoli (esperto di maiali e porcate)
Privacy: Marco Tronchetti Provera (ministro tecnico) - sottosegretario Giuliano Tavaroli
Servizi (igienici): Umberto Bossi (con tutte le bandiere italiane che ci sono in giro…)
Trasporti: Gustavo Selva (esperto in ambulanze)

Portavoce o portasibilo (nel senso proprio del “Sir Biss” di Walt Disney): Sandro Bondi.

Sì: se fosse composto così, se davvero mi promettessero un governo così (e non è certo improbabile)  il mio voto potrei anche darglielo.
Così, tanto per farmi del male.
Ce lo meriteremmo e in fondo in fondo ci divertiremmo pure (ma ci pensate Borghezio ministro?).

 Poi farei felice un sacco di gente.

Quelli dell’altra parte di certo.

Ma anche i quaquaraqua nostrani che potrebbero continuare felici e satolli ad abbaiare alla luna in cerca di cinque minuti di celebrità e visibilità.


Sosteneva un famoso comico americano, Gorge Burns: “Peccato che tutti quelli che saprebbero governare il paese siano già occupati a guidare taxi e tagliare capelli.”

Caro Burns, ti sbagliavi: eri bravo come attore, non discuto.

Ma nell’elenco hai dimenticato i Lambertidini, i Clementimastella, gli Antonidipietro, i beppegrilli, i cosirossi…


P.S. Non ero ancora arrivato a 1.000.001 e avevo già cambiato idea: arriveranno di sicuro, ma non li potrei votare mai…

Beh, da quello che vedo ci siamo... sono stato facile profeta
postato da carnesalli | 08:48 | commenti (6)
politica, sfoghi, controcanto

mercoledì, maggio 07, 2008
 
S – Senza Parole
L'Istat: "Gli omicidi sono in calo ma in Italia cresce la paura"
La criminalità continua a preoccupare più della metà degli italiani (il 58,7%)
ROMA - Meno omicidi, più paura. Dal 2000 a oggi si è assistita a una progressiva riduzione del numero dei delitti, da un dato di 13,1 a 10,3 per milione di abitanti. A sostenerlo è l'Istat, nel rapporto "100 statistiche per il Paese", presentato stamattina alla conferenza stampa nella sede di via Cesare Balbo.
Nel documento si legge che gran parte degli omicidi sono commessi nel Mezzogiorno, in particolar modo in Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e, in misura minore, in Basilicata. Anche qui emerge l'andamento decrescente che si osserva a livello nazionale. Si può quindi immaginare che la riduzione degli assassini sia strettamente legata alla diminuzione degli omicidi di criminalità organizzata rilevata nelle regioni del Sud e nelle isole.
Nel panorama europeo, l'Italia è uno dei Paesi più sicuri per numero di morti violente: si colloca al di sotto della media, con 14 delitti per milione di abitanti e in ottava posizione dopo Austria, Lussemburgo, Svezia, Germania, Malta, Slovenia e Repubblica Ceca. Le ex repubbliche russe del Baltico, Lituania, Estonia e Lettonia, detengono il record negativo, con indici rispettivamente pari a 118,3, 83,9 e 55,2 per milione di abitanti.
Nonostante i dati siano incoraggianti, la criminalità preoccupa il 58,7%, più della metà degli italiani. Le altre fonti di angoscia sono la disoccupazione, indicata dal 70,1% della popolazione e la povertà, che negli ultimi anni ha accresciuto la sua rilevanza come problema nella percezione dei cittadini: dal 17,0% nel 2000 al 29,4%, con un incremento di 12,4 punti percentuali.
 postato da carnesalli | 18:14 | commenti (1)
politica, societa, democrazia, controcanto

martedì, maggio 06, 2008
 
P - Presidente della Camera (dei Fasci?)

Minimizzazione di un massacro fascista terminato in omicidio.
Riscrittura dei libri di scuola.
Inno alla lotta “relativismo” in Parlamento (di grazia, se non lì dove?)
25 aprile: festa delle libertà contro i totalitarismi?
Piazze negate per il 25 aprile (toh, a Verona)
Antifascismo: bandito dal linguaggio (ricordano Fonzie di Happy days che non riusciva a pronunciare la frase “ho sbagliato”: è più forte di loro, non ce la fanno)
Naziskin che girano impunemente per l’Italia con svastiche, braccia tese ecc.
Assalto a circoli omosessuali (e nel nostro piccolo, anche PD)
Forza Nuova al Governo.
Raduni in un castello dei templari(?)
Un negazionista probabile sottosegretario (per fare il paio con un piduista presidente del Consiglio?)
Xenofobia imperante.

Genova: do you remember?

Continuate voi…
Purtroppo il materiale non manca, e siamo solo all’inizio.

Non sarà uno strappo forte.
No.
Piccoli strappi consecutivi, che così ci si abitua.

Un soffocamento progressivo.

Democrazia?
Forse siamo alla Fini

Intanto piccoli fascisti crescono...
postato da carnesalli | 09:43 | commenti (6)
politica, democrazia, controcanto

domenica, maggio 04, 2008
 
A – Apprendisti stregoni

Il Tg ci informa (il TG3, il TG4 ha ignorato la notizia) che è stato un gruppetto di neofascisti a picchiare selvaggiamente, fino a condurlo in fin di vita, un ragazzo a Verona.

Il progetto “paura” aveva già dato i suoi frutti fra telegiornali e programmi pomeridiani che improvvisamente avevano abbandonato i delitti come a Cogne e le stragi a rovescio (padani che sterminano la famiglia del tunisino) come a Erba, e avevano puntato tutti gli obiettivi sull’immigrazione e sui suoi mali, badando a mettere in sequenza e connessione continua solo i delitti dell’immigrazione.

Purtroppo - per loro - questa volta (come mille altre volte) non sono stati extracomunitari…

Ma il progetto non ha pause: allarmismo, richiesta di pugno duro, ronde più o meno padane.

Sindaci che fanno di uno stupro il simbolo della loro campagna elettorale e promettono la deportazione di 20.000 persone per fare pulizia…
E vincono le elezioni.
(Che dire di quello di Verona, allora?)

Ancora pochi passi: la corsa ad armarsi dei cittadini e la pena di morte, e saremo un vero Paese moderno come l’America dei film più allarmanti.

E il progetto paura continua in un clima culturale e politico nel quale si vanno affermando principi di intolleranza e di odio verso i più deboli o i diversi da te (per colore della pelle, o politico o del tifo, non conta) o addirittura una sottocultura di violenza e prepotenza talvolta persino mascherata sotto il falso concetto del farsi giustizia da soli.

Ho già detto che credo che abbia vinto (anche elettoralmente) un modello di società che non è quello che piace a me.

E’ un modello chiuso, razzista, individualista, cattivo, astioso, consumista…

Come preconizzava Pasolini (molti anni fa): “L’Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo, stupidità, in cultura, pettegolezzo, moralismo, coazione, conformismo: prestarsi in qualche modo a contribuire a questa marcescenza è, ora, il fascismo”


Questi apprendisti stregoni hanno messo in moto (per convinzione e per convenienza) un processo che difficilmente può fermarsi.
Credo anzi gli sia già scappato di mano.
A loro va bene così
A me fa paura...


Secondo me, siamo solo all’inizio...




postato da carnesalli | 20:12 | commenti (7)
politica, democrazia, controcanto

sabato, maggio 03, 2008
 
M - Misericordia...
"Parroco rifiuta «Bella Ciao»: per l'ex partigiano niente esequie in Chiesa
Aveva espresso un desiderio preciso: voleva un funerale religioso, sì, ma accompagnato dalle canzoni partigiane delle sua vita. A cominciare da Bella Ciao. Don Renato D’Aronco, parroco di Castelnuovo, si è rifiutato e così Egidio Cozzi, ex combattente della Guerra di Liberazione, morto a 80 anni, è rimasto fuori dalla Parrocchia.
La scelta è toccata ai famigliari di Egidio, che di fronte al rifiuto del sacerdote a far entrare la banda in Chiesa, hanno deciso di far svolgere solamente il rito civile, accompagnato da tutte le canzoni patriottiche care all'anziano partigiano. "

Ho sentito cantare di tutto in chiesa; ho visto benedire di tutto.
Chissà cosa avrà pensato don Pappagallo: certamente però avrà canticchiato Bella ciao...
postato da carnesalli | 15:03 | commenti (6)
controcanto

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