ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

lunedì 16 gennaio 2012

ottobre 2007

mercoledì, ottobre 31, 2007
 
A – Antipolitica/4

Un’indagine effettuata dalla Corte dei Conti rivela una gestione a dir poco allegra allegra delle consulenze al Comune di Milano (Sindaco Letizia Moratti, nota e morigerata imprenditrice prestata alla politica).

Per esempio:
- i regolamenti comunali sul personale sono stati riscritti pochi giorni prima del conferimento degli incarichi;
- su un totale di 91 incarico ben 90 sono stati “illeggittimamente attribuiti” e “sembrano violativi di chiare disposizioni statutarie” o fondate su “illegittime modifiche” del regolamento;
- molti contratti sono stati poi sottoscritti con persone prive dei titoli necessari e in numero superiore ai limiti ammessi;
- le direzioni centrali sono raddoppiate.

Clamoroso il caso del consigliere personale del sindaco, Paolo Glisenti,stipendiato con ben 900 euro al giorno.

Risultato: tra le nomine  e il 30 settembre scorso sono stati versati 11.669.000 euro che non andavano pagati.
(Naturalmente non ne sentirete parlare....)

Teoricamente il sindaco e i suoi assessori potrebbero risponderne di tasca propria
Sé..


Non riesco ad esprimere un giudizio sulla bocciatura della commissione di inchiesta parlamentare sul massacro del G8 di Genova: piegato in due sulla tazza a vomitare non riesco a scrivere

postato da carnesalli | 13:52 | commenti (6)
politica

lunedì, ottobre 29, 2007
 
FIOCCO ROSAZZURRO

“Tre milioni e mezzo di voti per dire si al partito democratico e non alla destra che vuole tornare alla greppia.
Non so se gli eletti del Partito democratico saranno cogliere l’occasione storica di rimettere in piedi questo paese sbilenco. Ma quei tre milioni e mezzo di voti sono stati come un respiro pulito, come un respiro salutare, dopo tanta aria marcia che siamo stati costretti a mandare giù”
(G.Bocca)








Il mio primo post – nel lontano febbraio del 2004 - è stato questo:

"SPERANZA - Dunque si è conclusa a Roma la convention della lista unitaria "uniti nell'Ulivo per l'Europa"
Comunque la si pensi una speranza.
Due cose oggi sono necessarie:
- battere questa destra col suo carico di ingiustizie e prepotenze;
- affidarsi non tanto ad una ideologia quanto a degli ideali. E lì se ne sono sentiti: equità, globalizzazione giusta, pluralismo, ecologia, diritto a una vita dignitosa per tutti.
Se il nostro punto di forza vogliono essere gli argomenti, essi erano là. Non fuochi di artificio e promesse mirabolanti: ma l'onestà il "buon senso generoso" di proporre un modello giusto, e la coscienza che per farcela ci vuole umiltà e continuità (una vita da mediano...).
Ma il tutto ancorato a parole forti: futuro, certezze, vitalità, nuovi confini...cammino.
Ecco: per usare le parole di Galeano citate da Veltroni, "A cosa serve l'utopia? A camminare"
Allora camminiamo: in fondo siamo in buona compagnia. Con noi ci sono Ciampi e Foa, don Ciotti e Padre Zanotelli e tanti altri...con noi ci sarebbero Dossetti e Moro, e Berlinguer.
Aria buona, bella gente, posto ben frequentato.
Per continuare a camminare."
Sabato si è tenuta a Milano la costituente del Partito democratico: 2853 eletti, età media 46 anni, cinque minorenni, il 24% ha meno di 40 anni, il 10% meno di trenta, metà dei costituenti sono donne, molti extracomunitari.
Oggi come allora: stesse sensazioni, stessi sentimenti, stessa voglia di esserci.

Stessa speranza.
E stessa fiducia.

Continuo a crederci
Un'aggiunta che faccio volentieri circa le polemiche sulla formazione delle tre commissioni.
Mi è piaciuto questo post
PS – Non riesco a resistere anche in una giornata come questa a parlare del capo dell’opposizione.
E’ uscita la sentenza Sme: assolto.
Si sono dimenticati di dire che nel primo troncone – nel quale i coimputati son stati condannati – lui ne è uscito per prescrizione in forza di “attenuanti generiche”.
Ora assolto. Ma non perché non siano stati dati soldi al giudice Squillante.
No: sono stati dati, eccome. Tanti.
Ma non c’è la prova che li abbia usati per aggiustare processi: era beneficenza, una sorta di cinque per mille a favore della famiglia Squillante…
Una specie di "corruzione preventiva" (a libro paga in caso di necessità, insomma) a sentire il Giudice.

Egli infatti ha parlato di “asservimento potenziale” (che non  ha “rilevanza penale”)

Bellissimo: asservimento potenziale!

Asservimento potenziale?
No, impazzimento reale…

postato da carnesalli | 09:52 | commenti (7)
politica, democrazia

venerdì, ottobre 26, 2007
 
C – Crisi & Cassa

Non sappiamo se e quanto durerà il governo.

Ma in caso di crisi prima dell’approvazione della finanziaria, mi sono chiesto chi non riuscirà a “passare alla cassa” (al di là delle conseguenze sul quadro politico e sulla situazione complessiva, economica ma anche morale, del paese)?

Mi faccio aiutare dall’economista Stefano Fassina (ma ne ho già parlato più volte).

Per le famiglie vi sarebbe un pesante impatto, immediato e diretto, in particolare, sulle fasce sociali più deboli dei cittadini:
- resterebbe in vigore la riforma pensionistica introdotta dal centrodestra (il famoso «scalone»). Di conseguenza, il primo gennaio 2008 decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici vedrebbero spostato in avanti di tre anni il traguardo del loro pensionamento di anzianità:
- milioni di pensioni perderebbero il pieno recupero dell’aumento dei prezzi;
- non aumenterebbe l’indennità di disoccupazione e non diminuirebbe il costo per il riscatto dei periodi laurea per i lavoratori più giovani. Questi ultimi, in più, non avrebbero le condizioni per potenziare l’accumulazione di contributi necessaria ad innalzare le loro pensioni;
- circa 4 milioni di dipendenti pubblici dovrebbero aspettare ancora per ricevere gli aumenti di stipendio ad essi dovuti dal 1 gennaio 2006 – quindi concordati nel 2005… - e i 100 e rotti euro di aumento medio mensile (ed oggi erano in piazza a manifestare…per il prossimo biennio).
- 12 milioni e mezzo di cittadini a più basso reddito non riceverebbero il bonus di 150 euro, per un totale di quasi due miliardi di euro, previsto nel decreto in corso di conversione al Senato;
- oltre 10 milioni di proprietari di casa perderebbero uno «sconto» Ici fino a 200 euro l’anno. Circa 4 milioni di inquilini vedrebbero cancellato un sostegno da 300 a 150 euro l’anno;
- per almeno mezzo milione di giovani tra 20 e 30 anni sfumerebbe il contributo di 992 euro l’anno.

Ogni famiglia perderebbe in media 155 euro l’anno di maggior reddito disponibile. E, secondo l’Istat, verrebbe cancellata una riduzione «degli indici di disuguaglianza di circa 2-3 decimi di punto percentuale» che, «a differenza di precedenti interventi di riduzione delle situazioni di disagio, determinerebbe una marcata riduzione dell’intensità di povertà, grazie al rimborso forfettario alle famiglie che non pagano l’Irpef».

Inoltre:
- verrebbe interrotta la lotta all’evasione messa in atto da Governo (già recuperati circa 23 miliardi di euro all’anno)

Per le imprese:
- si perderebbero estesi e radicali interventi di semplificazione della normativa fiscale e rilevanti riduzioni di imposte. In particolare, lavoratori autonomi, professionisti e imprese famigliari con fatturato inferiore a 30.000 euro l’anno non avrebbero la possibilità di scegliere il regime forfettario previsto nel disegno di legge finanziaria e beneficiare, così, del drastico abbattimento degli adempimenti conseguenza dell’esenzione dall’Irpef, dall’Irap e dall’Iva. E non beneficerebbero neanche del connesso risparmio di imposta di oltre 200 milioni di euro. Le società di capitali non potrebbero utilizzare le semplificazioni e la riduzione di 5,5 punti percentuali dell’aliquota Ires. Micro, piccole e medie non otterrebbero la riduzione dell’Irap. Tutte le imprese vedrebbero scomparire la prospettiva di ingenti detrazioni per le spese in ricerca e sviluppo;
- nel Mezzogiorno verrebbe meno, dal primo gennaio prossimo, il sostegno fiscale all’occupazione e la possibilità di istituire «Zone Franche» nelle aree urbane a maggiore sofferenza economica e sociale. Scuole ed università perderebbero le maggiori risorse stanziate;
- le associazioni di volontariato dovrebbero rinunciare ai 150 milioni di euro messi in bilancio per incrementare i fondi per il 5 per mille;
- Anas e Ferrovie non avrebbero gli oltre 4 miliardi allocati per il finanziamento di urgenti investimenti.

Forse non sarà la luna che voleva Ingrao (che peraltro non mi risulta abbia mai raggiunto)
Ma – per usare un gioco di parole – non è poco, con questi chiari di luna…

Certo non è un bel vedere, me ne rendo conto.
Ma perderemmo tutti.

Per una volta fatemi citare Berlusconi: “mi rimpiangeranno…”

A questo proposito, per chiudere con un sorriso, ancorchè amaro, riporto le parole di Novella Oppo del suo Fronte del video di oggi:
“Andiamo verso la terza guerra mondiale? Se lo chiedeva l’altra sera una interessante puntata dell’Infedele, che guardava al groviglio di conflitti attorno all’Iraq. Un Paese distrutto e quasi smembrato, dopo la sciagurata occupazione militare i cui danni non sono ancora calcolabili, benché fossero stati tutti previsti dai pacifisti (la maggioranza dell’umanità appena), quando tentarono di impedirla. E ora che il disastro non si può più negare (e il petrolio va verso i 90 dollari al barile), non c’è uno dei sostenitori nostrani di Bush e delle sue menzogne che faccia autocritica. Tralasciando quel cinico gigante di Giuliano Ferrara, pensiamo al nano ridens della politica internazionale Silvio Berlusconi. Uno che è riuscito a coinvolgere l’Italia, per Costituzione il più pacifico paese al mondo, in quella orrenda strage. Cosa che non dovrebbero mai dimenticare gli elettori (per non parlare degli eletti!); anche quelli sensibili solo alle ragioni delle proprie tasche. Considerando che le tasse più ingiuste sono quelle pagate per una guerra ingiusta.”

postato da carnesalli | 14:10 | commenti
politica, controcanto

giovedì, ottobre 25, 2007
 
Antipolitica/3

Il Tribunale di Monza ha condannato Il Giornale di casa Berlusconi ad un risarcimento danni in favore di oltre 450 sindacalisti della CGIL.
Il fatto: nel 2002 Il Giornale pubblicò per oltre un mese una serie di articoli dai titoli piuttosto forti, in cui centinaia di sindacalisti della CGIL venivano accusati di percepire doppie pensioni e di essere dei privilegiati.
Grazie a una leggina voluta dallo stesso sindacato.

I giudici hanno in particolare posto l’accento sul linguaggio e i toni usati (tipici di quella spazzatura che chiamano giornale), espressioni come: “decreto salva pensioni dei sindacalisti: una marchetta” o “Taccheggio di denaro pubblico”.

Non solo.
Il Giornale aveva anche pubblicato tutti i nomi dei sindacalisti, la cui definizione meno pesante era “privilegiati”.

La causa è stata vinta perché “i fatti non erano veritieri” (un dettaglio, per un quotidiano)

Ovviamente non era vero niente…
Ma calunnia, calunnia qualcosa resterà…
 
P.S.
Il comportamento di Mastella, Di Pietro e ciurma varia non la considero antipolitica.
E’ solo delirio egocentrico.
O semplicemente uno schifo.


postato da carnesalli | 08:59 | commenti (13)
politica

martedì, ottobre 23, 2007
 
A – Antipolitica/2
Ribaltone della decenza: fare shopping (suk arabo, veramente...) di senatori della maggioranza.
postato da carnesalli | 14:18 | commenti (7)

lunedì, ottobre 22, 2007
 
B.S. – Buon senso

Sono felice per la quantità di gente che si è trovata a Roma sabato.
Davvero contento: più siamo, meglio è.

Però.
Sentivo per radio Gabriele Polo – direttore de Il Manifesto – chiedersi perché mai il governo non ha ancora fatto e non faccia “finalmente” una legge sui diritti civili.

So bene che non occorre essere forti in matematica per essere di sinistra (sennò sarei berlusconiano da un pezzo…), però non occorre nemmeno una laurea in statistica per sapere che al Senato sostanzialmente la maggioranza non c’è. Non ha i numeri.
Né occorre una laurea in filosofia o scienze politiche per sapere che in politica normalmente si fa (il meglio possibile)  quel che si può, non quello che piacerebbe (maledetto riformista che sono!).

Azzardo un’ipotesi, caro Polo: forse non ci sono i numeri per fare quello che vorremmo, ma a malapena per fare “il meglio possibile” con decenza e onestà – e non è poco - quello che si può (e non credo neppure che lei abbia l’esclusiva dei desideri della sinistra: solo che non è al governo…)

Chiedere di più sapendo che in questa situazione, con questi numeri è impossibile ottenerlo, è una buona strategia per una maggiore visibilità, è forse una scorciatoia per sentirsi a posto con la coscienza, ma è almeno bizzarro…

Il protocollo non va bene così com’è?
Lo respingiamo?
Ma: quelli che aspettano imminenti scadenze per la pensione troverebbero ad aspettarli non gli scalini studiati da Damiano ma quel simpatico improvviso scalone voluto dal duo Maroni- Berlusconi; la quattordicesima per milioni di anziani andrebbe in fumo; i giovani non potrebbero più vedere calcolati assieme per le loro future pensioni i periodi contributivi riferiti ad attività svolte in diversi settori; i contratti a termine potrebbero correre liberamente senza quei vincoli – insufficienti, ma vincoli – stabiliti dal protocollo.
Bel colpo, sarebbe…

Siamo al tanto peggio tanto meglio? Spero di no.


Anche perché è possibile che per fine settimana non ci sia più il governo.

E allora?


Certi atteggiamenti, certi vezzi, diciamo pure una certa aria di superiorità   (chi era più di sinistra, Turati o Bordiga?) mi sanno un po’ di onanismo politico; l’inconsapevole compiacimento di chi ballava sul Titanic…

Come si divertivano prima del disastro…

Sinistra alternativa?
Qualche volta solo al buonsenso…

postato da carnesalli | 09:57 | commenti (12)
politica, controcanto

venerdì, ottobre 19, 2007
 
A – Antipolitica/1

“Ogni famiglia, quando nasce un bimbo
lo vuole intelligente;
io con l’intelligenza
ho rovinato tutta la mia vita;
spero solo che il bimbo si dimostri
stupido e ignorante;
coronerà così una vita placida
diventando ministro”

Beppe Grillo?
Francesco Storace?

No: è del poeta cinese Sou Che (dinastia dei Sung 960-1278 d.c)

Nulla di nuovo sotto il sole…

***********
Non me la sento di commentare l'episodio di ieri: l'operaio che si è impiccato perchè la moglie aveva perso il lavoro e lui non riusciva più a pagare il mutuo.

Dico solo che quello che è accaduto è intollerabile.
In sé, certamente; ma anche perché è il segnale di un futuro che nessuno vuole ammettere, ma che di fatto è già qui.

Io sogno un paese giusto. E per questo mi batto.
Ma almeno intanto un paese nel quale, come sui tram, ci sia sempre un posto riservato "ai mutilati e invalidi".
postato da carnesalli | 14:23 | commenti (1)
politica

martedì, ottobre 16, 2007
 
S – Sarabanda

Sarabanda di titoli ad effetto, questa mattina, sui giornali.
Qualcuno - sobriamente, "moderatamente", si direbbe oggi - raffigurando Prodi, titola: "Ci toglie il pane di bocca".
Altri - con rimembranze ed echi risorgimentali - scrive “.. il pan ci manca…”

Effettivamente i prezzi di alcuni generi alimentari stanno subendo aumenti rilevanti, in particolare pane e pasta.

Però.
Negli ultimi vent’anni (ci informa la Coldiretti) il prezzo del pane è cresciuto del 419%, mentre quello del grano è in costante  diminuzione dal 1985.
Non dovrebbe avere responsabilità neppure la scarsità dei raccolti: infatti la quantità di grano tenero prodotta in Italia nel 2007 è cresciuta dello 0,6% rispetto al 2006, quella del grano duro dello 0,9%.

C’è stato comunque, ed è vero, un  aumento della farina nell’ultimo anno: circa l’11%.
Ma: siccome il costo della materia prima opera sul prodotto finito tra il 10% e il 25% non di più, l’aumento del pane dal settembre 2006 ad oggi dovrebbe essere irrisorio.
L’11% del 10% vuol dire l’1,1%
Dunque se un anno fa il un chilo di pane costava 2,50 euro l’aumento “giustificato” dovrebbe essere di circa 3 centesimi.
Invece siamo sui 4,5 euro, almeno a Milano.

Forse allora le cause (al solito) vanno viste non tanto all’inizio e alla fine della filiera (per quanto a Roma l'Antitrust annunci di aver aperto un'istruttoria sui panificatori di Roma e provincia per verificare l'esistenza di un possibile cartello, "che potrebbe aver causato aumenti indifferenziati")
ma al centro della stessa.
Più esplicitamente: va trovato in quella categoria di passaggi di mano (grossisti, trasportatori) che per strada moltiplicano di 12 volte (pane) o 20 volte (pasta) o di 70 volte (dolci) il costo del prodotto finito, rispetto a quello della materia prima (e che poi “magari” non pagano le tasse).

Questo così, tanto per dare un nome alle cose.
Per la precisione, diceva qualcuno.

postato da carnesalli | 14:50 | commenti (5)
pruriti, controcanto, economia - articoli

lunedì, ottobre 15, 2007
 
A - Antipolitica


Antipolitica?
No, grazie...
(leggere qui per capire...)
------
Sono "costretto" ad un'aggiunta.
Non volevo raccogliere la provocazione, in un giorno come questo.
Ma P.F.Casini francamente con la sua aria da primo della classe mi ha un pò stufato.
Anche perchè recita a memoria sempre la stessa lezione.
Dopo le esternazioni di ieri (i massimalisti, i moderati... ricorda tanto la favola della volpe e l'uva)
le agenzie oggi battono di nuovo il replay.
Non sapendo che dire - e l'uva essendo troppo in alto - ha ri-dichiarato: "chi ha ragione, secondo Veltroni, i 300 mila studenti scesi in piazza o il ministro Fioroni?" (lui sta sempre coi moderati: infatti è di oggi la notizia che il PM ha chiesto per  Cuffaro 8 anni per associazione mafiosa...), facendo intendere che lui è contro i debiti (estremisti) e a favore dell'esame a settembre (moderato).
Qualcuno per favore ricordi al bel Pierferdinando che l'abolizione degli esami e l'istituzione dei debiti fu voluta da un ministro del primo governo Berlusconi.
Un certo D'Onofrio, dell'UDC.
Pericoloso estremista...
Non è più neanche antipolitica.
E' propaganda. E della peggiore.
postato da carnesalli | 12:10 | commenti (7)

mercoledì, ottobre 10, 2007
 
S – Scommessa (di una): il partito democratico

“Certe speranze, quelle di un giallo solare, che non nutriamo per noi stessi, quelle il cui adempimento non deve tornare a nostro vantaggio, le speranze che teniamo pronte per tutti gli altri… quelle speranze bisogna nutrirle, proteggerle, accudirle, quand’anche non dovesse mai giungere il giorno in cui si compiano: perché nessun inganno è altrettanto sacro e da nessun altro inganno dipende la possibilità di finire sconfitti”
(E.Canetti)


Diceva Gramsci, riferendosi a certe crisi, anche morali: «è troppo grande il contrasto tra ciò che si fa e ciò che si dice».

Al bla bla infinito degli ultimi anni sul riformismo o sulla rifondazione del comunismo è corrisposta, nella sostanza, una brutale e profonda redistribuzione del lavoro, delle risorse  e della ricchezza a livello globale.
Peggio: sono questi gli anni in cui si è consumata una grande sconfitta culturale ed etico-politica della sinistra democratica (e dei valori del solidarismo in genere), che da noi ha assunto il volto del “berlusconismo”.
Ma che è partita da lontano: è su scala mondiale che la “rivoluzione conservatrice” ha imposto la sua ormai lunga egemonia.
Le polemiche, le grida, il pettegolezzo giornalistico spiegano poco: le arroganze di una certa «casta» esistono ma il fatto decisivo è che una politica senza grandi ambizioni ideali e con scarsi poteri autonomi perché sottomessa al potere globale della oligarchia economica dominante non poteva che esprimere un sistema politico rissoso e impotente, e frammentato.
Certo che la sinistra è stata, ed è, diversa e migliore. Di questo sono convinto (anche se qualcuno sorriderà).
Intanto perché almeno ci prova (e non è poco): ma in quelle condizioni non poteva che produrre quei «compromessi al ribasso» di cui parlano gli economisti; cioè anche cose buone ma frammiste a mezze soluzioni, rinvii, cedimenti alle corporazioni.
È chiaro che questo insieme di compromessi al ribasso non poteva reggere alle nuove sfide del mondo. Le quali - non dimentichiamolo - non sono solo economiche ma culturali e morali.
Perché questa è la mondializzazione.

Ecco, credo, il significato del disegno di dar vita a quel “partito nazionale” che la Dc e il Pci furono solo in parte e di cui l’Italia moderna e internazionalizzata ha un disperato bisogno se vuole restare una grande nazione.
Si può essere scettici, si può pensare che il progetto fallirà: ma accusare di moderatismo o esprimere giudizi sprezzanti (quante ne ho letti e sentiti in questi giorni! Quanto benaltrismo, quanta saccenza, arroganza e superficialità!) è il riflesso di una vecchia cultura che non parte mai dalla analisi delle cose ma dalla difesa della propria identità, per quanto minoritaria essa sia.

Può darsi che farò fatica a considerarlo la mia casa, ma più vedo questo sfascio e più mi convinco che è la sola risposta al sovversivismo e ai disegni di potere di certe forze che si intravedono dietro i guitti e i demagoghi.

Il paese ha bisogno di un nuovo ceto politico portatore in qualche modo di una visione del futuro italiano più giusta e più moderna.
Ma come è possibile avere questa nuova visione se non si parte dal fatto che il sistema politico messo in piedi dopo il crollo dei grandi partiti e l’avvento del bipolarismo è fallito non solo e non tanto per ragioni morali (la «casta») quanto perché il suo disegno riformista era debole? Era incapace di guidare una società in tumultuoso cambiamento perchè non sapeva (o non voleva) contrastare quel fenomeno, che è economico ma anche, come detto, culturale e sociale: la trasformazione della società in società di mercato (come diceva Jospen), l’Italia dei coriandoli di cui parla De Rita.

I milioni (spero) che il 14 ottobre voteranno i dirigenti del Partito democratico e le 40 mila persone che si candidano in varie liste per farsi eleggere e così partecipare alla costituente del nuovo partito (un fatto enorme) non sono un surrogato della politica, o il trucco a cui ricorre un vecchio ceto politico (la casta, sempre lei!) per non assumersi le proprie responsabilità, la responsabilità di proporre al paese un disegno strategico. Almeno non per me.
Al contrario.
È esattamente questa la politica, la "grande" politica che esce dal Palazzo e si fa popolo.

Parole e fatti si possono riunificare.
Oppure no.
Questa è la scommessa.


postato da carnesalli | 14:32 | commenti (4)
politica, idee, democrazia

lunedì, ottobre 08, 2007
 
D.C. – Dura cervice/2
Si parlava di conti la volta scorsa e della situazione nella quale il governo Prodi ha trovato il paese dopo cinque anni di centrodestra.

Nessun commento (anche se fatico a tenere le dita lontano dalla tastiera per digitare commenti pesanti su leggi ad personam o condoni o riforma costituzionale)
Solo cifre.
Ma anche i  numeri parlano (anche se "sciorinati" senza commentarli).

Pil                                           2001    1,7                              2005    0,2
Debito Pubblico                     2001    1.348                          2005    1.542
Rapporto deficit/pil                2001    3,2                              2005    4,3
Saldo bilancia commerciale   2001    + 9.233                       2005    - 10.368
Posizione competitività          2001    24                               2005    47
Percentuale pil ricerca           Italia 0,9%                              Europa 3,0%
Imposte dir-ind                       2001 359.182                         2005    399.900
Occupazione sud                    2001    + 2,3%                       2004    -0,3%
Italiani che non hanno          
risparmiato                            2001    38                               2005    51,4
Politiche sociali                      nel solo 2006 il fondo è ridotto di 482 milioni
Investimenti scuola anni 2003/4/5      0
Investimenti cultura   2001/2005       0,29%
Turisti dall’estero            2001    35.767.000                 2005    34.429.000
Delitti denunciati             2001    2.163.826                   2005    2.415.023
Grandi opere                      costi previsti 264 mld               disponibili 21 mld
Indice fiducia famiglie           2001    122,7                          2005    104,2

Conflitto di interessi (alcune leggi che hanno favorito Berlusconi)
-         rogatorie internazionali
-         abolizione tassa successione
-         depenalizzazione falso in bilancio
-         scudo fiscale
-         legge Cirami
-         condono fiscale
-         Lodo Schifani
-         Decreto spalma debiti società sportive
-         Decreto salva Rete4
-         Legge Gasparri
-         Legge Frattini (conflitto di interessi)
-         Norme sul digitale terrestre
-         Legge ex Cirielli (prescrizione)
-         Inappellabilità delle sentenze di proscioglimento

P.S. Una doverosa risposta a Holden e Blueriver alla loro domanda formulata nei commenti del post precedente: perché un gradimento così basso per il governo?

Qualche decennio fa – ahimè – ho avuto un insegnante di chimica straordinario (prof. Di Capua, lo ricordo ancora con affetto).
Un giorno entra in classe e senza dire nulla scrive sulla lavagna le formule chimiche dei due principali detersivi che allora – come ora – si combattevano con le pubblicità in televisione.
Erano identiche.
Identiche.
Ancora oggi conosco persone che sono convinte che Dash lava più bianco (e che più bianco non si può, ovviamente).
Spot azzeccato, davvero.

I numeri ci dicono che i reati denunciati l’anno scorso, rispetto agli anni del governo Berlusconi, sono diminuiti: tuttavia la percezione di insicurezza e di pericolo tra le persone è in aumento (avvenne anche col primo governo Prodi, peraltro: chissà come mai…E vi ricorderete il povero ministro Burlando e i treni: da allora non se ne parlò più…)
Del resto anche all’epoca di Mussolini i fatti di cronaca nera erano spariti dai giornali.

Conosco persone convinte perfino che Berlusconi sia una persona onesta e disinteressata…
Ma convinta davvero!

Ovvio che questa è una semplificazione (diciamo meglio che è uno dei corni del problema, certo c’è anche la litigiosità dei politici,  un certo imbarbarimento dei rapporti con l’emergere delle pulsioni peggiori, alcune politiche non come le vorremmo…)
Ma dovrebbe far riflettere.

Per chi ha cinque minuti di tempo consiglio la lettura di questo bellissimo articolo di Maurizio Chierici Una storia cilena.
Aiuta a riflettere

                                         
postato da carnesalli | 14:19 | commenti (4)
politica, controcanto, economia - articoli

venerdì, ottobre 05, 2007
 
D.C. – Dura cervice/1

Continuo a non capire.

Ricordavo in un post precedente riassumendo per grandi capi l’attività di un anno di governo:
-          ritiro dall’Iraq;
-          crescita del PIL al 2%;
-          inflazione più bassa d’Europa;
-          conti pubblici sotto controllo (deficit passato dal 4,5% all’1,9%);
-          disoccupazione più bassa da 15 anni a questa parte;
-          taglio di 7 miliardi di euro del costo del lavoro per le imprese;
-         legge sulla sicurezza sul lavoro;
-         legge contro il caporalato;
-         riduzione dell’evasione fiscale;
-         azione di pace in Libano;
-         approvazione da parte dell’Europa (su proposta italiana) della moratoria della pena di morte;
-         1,5 miliardi per la rivalutazione delle pensioni in essere;
-         aumento di quelle più basse per 1,3 miliardi;
-         900 milioni per contributi figurativi per i giovani e ammortizzatori sociali
-         liberalizzazioni

In un anno nel quale la popolarità del governo è crollata al 26% (anche se quella di Berlusconi non supera il 32, se Dio vuole) Prodi è riuscito a rimettere a posto i conti con l’Europa, a far emergere da 0 a 2  punti l’avanzo primario, a realizzare un recupero dell’evasione di molti miliardi senza alcuna tassa in più, ha diminuito l’Irap di 5 miliardi a beneficio delle imprese e dei lavoratori.

La finanziaria presentata pochi giorni fa prevede inoltre tra l’altro (se approvata):

1)      bonus per incapienti: chi ha un’imposta netta uguale a zero riceverà entro fine anno 150 euro netti per ogni familiare (12,5 milioni di persone), nella prospettiva di renderlo permanente;
2)      riduzione ICI: sconto sulla prima casa fino a 200 euro per i proprietari con un reddito fino a 50.000 euro;
3)      Affitti: sconto di 300 euro l’anno per gli affittuari;
4)      Meno ires e irap: l’imposta sui redditi delle società calerà di 5 punti, l’irap scenderà al 3,9%;
5)      Fisco più semplice: un milione di imprenditori minimi con un fatturato sotto i 30 mila euro l’anno pagheranno solo un forfait con un’aliquota al 20%;
6)      Bonus ristrutturazioni: il bonus del 36% è prorogato di tre anni;

E poi:
- la pubblica amministrazione potrà assumere solo con contratti a tempo indeterminato;
- assunzione di 4.000 agenti e stanziamento di 100 milioni per nuovi mezzi di trasporto;
- stage con dotazione 400 euro al mese per i giovani del mezzogiorno e un bonus di 3.000 euro per le imprese che li assumeranno;
- 150 milioni per il recupero del patrimonio delle case popolari;
- 3 miliardi in più per il fondo sanitario nazionale;
- 400 milioni per università e ricerca;
- contributi per rottamazione di caldaie, frigoriferi ecc.;
- detrazione delle spese per i mezzi pubblici;
- contributi per gli affitti dei giovani che vogliono vivere da soli;
- 150 milioni per rimborso libri scolastici;
- 1 miliardo di euro alle ferrovie e 215 milioni all’Anas;
- acquisto di nuovi treni per pendolari;
- 650 milioni per nuove linee metropolitane
……
Mi ridomando (come allora):

Non sarà la fantasia al potere, né il comunismo realizzato, ma certo - complessivamente - un po’ di tranquillità e di equità in più.

Va bene che la maggioranza degli italiani non ha fatto neanche il consigliere di scala nel proprio condominio.
Va bene che la gran parte dell’informazione è in mano a uno solo.
Va bene che io ho abbassato le aspettative, e più che dell’eccellenza mi accontento ormai della decenza.

Va bene tutto.

Ma, insomma, il problema resta.

Considerando le condizioni date ("dati cause e pretesto, le attuali condizioni", canta il Bardo): la mancanza di un padrone nel governo e quindi una certa litigiosità tra una compagine a dir poco "variopinta", una legge elettorale che consente di governare con 2 (due) senatori di scarto (lunga vita alla Montalcini!) e alza il tasso di ricerca di visibilità (alzi la mano chi vorrebbe governare con Mastella?)…, una opposizione non certo collaborativa.

Considerando anche il bilancio del governo precedente sia dal punto di vista dei "valori civici" che da quello dei conti pubblici.

Considerando tutto questo, quanti dei miei pochi lettori e di tutti i Tafazzi che si stracciano le vesti alla ricerca di improbabili governi perfetti (ma dobbiamo sempre farci del male, ma dobbiamo essere sempre al governo con qualcuno che crede di essere ancora all’opposizione?), avrebbero saputo fare meglio?

Certo si può fare di più.
Si può sempre fare di più.
E mi aspetto di più, soprattutto rispetto al comportamento di chi ho eletto (la sobrietà di cui parlava Berlinguer) e rispetto ad alcune politiche sociali.

Però: non so bene cosa significhi sinistra radicale.
So però che se ho l’acqua in casa, prima devo toglierla, poi imbancare le pareti.
Imbiancare prima mi parrebbe inutile.

Se ho un paese – per usare un eufemismo – allo sfascio (ne parliamo la prossima volta), prima dovrò sistemare i conti.
E far ripartire l’economia.

E’ vero, come ha detto Scalfari, e come è sotto gli occhi di tutti, che la visione di insieme ricorda il film di Fellini “Prova d’orchestra”, ma per uno che è stato definito mortadella, Valium, prozac e, con molto buon gusto da Grillo, alzheimer, direi che non c’è male.
(E mi viene da pensare cosa sarebbe riuscito a fare con un governo più coeso e non con quella ciurma indisciplinata che si ritrova…)

Con tutto questo, per il governo la vedo male…

P.S. Sette milioni e mezzo di italiani vivono in stato di povertà, ci informa l’Istat.
Una vera emergenza nazionale.
Uno scandalo al quale porre rimedio.
Una sola avvertenza, però.
Sono dati riferiti al 2006 (finanziaria 2005).
Non è certo sufficiente (anche qui si deve fare di più): ma la finanziaria della quale abbiamo parlato fin d’ora destina alla spesa sociale 4 volte quello che il centrodestra aveva assegnato allora.

P.P.S. Per una volta sono d’accordo con Mastella.
In un’intervista di oggi – incredibilmente condivisibile in molti altri punti - ha dichiarato: “Gli elettori di sinistra sono delusi che non si risolva il conflitto di interessi o le leggi vergogna, ma non abbiamo  numeri tali da far corrispondere sogni e  speranze a realtà. L’aritmetica è contro di noi. Oggi al Senato quasi non c’è maggioranza”.
Vien da dire: se c’è arrivato perfino Mastella…

postato da carnesalli | 17:39 | commenti (7)
politica, controcanto, economia - articoli

giovedì, ottobre 04, 2007
 
U – Un minuto (di riflessione)

Un paio di notizie sulle quali credo sia opportuno fermarsi qualche minuto a riflettere.

Oggi è morto il militare italiano ferito in Afghanistan, che ha dovuto sposarsi in “articolo mortis” (con tutte le deroghe del caso) per permettere alla donna che viveva con lui (e che gli aveva dato un figlio) tra l’altro di poter subentrare nei diritti ereditari.
Forse basterebbe una banalissima quanto civilissima legge che regolamentasse le convivenze.
Senza inutili ipocrisie…

Ieri negli Stati Uniti il Presidente Bush ha messo il veto all’estensione dell’assistenza sanitaria alle famiglie meno abbienti (e almeno 6 milioni di bambini), come richiesto e votato dai democratici.
La legge che era stata approvata stanziava un finanziamento aggiuntivo di 35 milioni di dollari.
In compenso è stata rifinanziata la guerra in Iraq (chissà, forse perché se muoiono giovani non si devono curare da anziani…).
Ma non si è trattato tanto di una questione di denaro, ma di “principio”: sarebbe stato, ha sostenuto Bush , “il primo passo verso la sanità pubblica”.
Non ricordo chi in Italia sostiene Bush e tifa per la sanità “privata”.

E Gaber si/ci domandava: cos’è la destra, cos’è la sinistra…

postato da carnesalli | 14:22 | commenti (5)
controcanto

mercoledì, ottobre 03, 2007
 
Grilloooo… Grilloooo… dove seiiiiiii?

Il gip di Perugia, Claudio Matteini, ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dai pm Miriano, Comodi e Paci per il processo Sme-Ariosto, trasferito un anno fa dalla Cassazione nel capoluogo umbro a un passo dalla sentenza definitiva ha stabilito che le prove della stabile corruzione di Squillante (già vicecapo dell’Ufficio Istruzione di Roma, già capo dei Gip capitolini, già consulente giuridico di Craxi a Palazzo Chigi e di Cossiga al Quirinale, amico della famiglia Berlusconi, candidato al Senato per Forza Italia nel ’96 (candidatura poi tramontata causa manette), che nel ’96 teneva in Svizzera un tesoretto di 9 miliardi di lire e disse, respingendo le accuse di corruzione, di averli guadagnati con l’insider trading e l’evasione fiscale…)  da parte degli avvocati Fininvest Cesare Previti e Attilio Pacifico ci sono.

 «Un’archiviazione nel merito non è possibile, stanti i numerosi, precisi, riscontrati e incontrovertibili elementi di prova raccolti nel corso delle indagini a carico degli indagati». Dunque «non può farsi altro che constatare l’intervenuta prescrizione di tutti i reati contestati».

Cosa che non sarebbe avvenuta se la Cassazione, il 30 novembre 2006, non si fosse spogliata del processo inventandosi in zona Cesarini una competenza perugina, ma avesse invece confermato le condanne d’appello per Squillante (7 anni), Previti e Pacifico (5 anni a testa).

Un anno fa, infatti, i reati non erano ancora prescritti: la ex-Cirielli non funziona per i processi in dibattimento. Ora invece lo sono, anche perché, retrocedendo il fascicolo all’udienza preliminare, si «aggancia» la ex-Cirielli che dimezza i termini di prescrizione: così il reato è estinto dal 2002.

Risultato: Previti e Pacifico evitano di tornare ai domiciliari per 5 anni (il bonus-indulto se lo son già giocato per la condanna Imi-Sir), ma soprattutto Squillante la fa franca da tutto. Nel processo Imi-Sir era accusato di corruzione giudiziaria per aver incassato 133 milioni di lire nel ’91 dalla famiglia Rovelli in cambio dell’«avvicinamento» di un giudice della Cassazione che doveva decidere sulla causa: ma la Suprema Corte lo mandò assolto, riconoscendo che i soldi e il fatto erano dimostrati, ma stabilendo che per la legge italiana il «traffico di influenza» non è reato.

Qui invece, secondo il gip di Perugia, «nessun dubbio vi può essere sulla qualificazione giuridica dei fatti»: cioè sulla corruzione del giudice estero su estero con soldi Fininvest.

Senza la prescrizione, sarebbe stata condanna sicura.

La «prova regina» è il famoso bonifico del 5 marzo 1991, quando in poche ore 434.404 dollari provenienti dal conto svizzero Ferrido (alimentato dal patrimonio personale di Berlusconi) transitarono sul conto Mercier di Previti e di lì al conto Rowena di Squillante. Poi c’è la testimonianza di Stefania Ariosto, che giura di aver visto alla fine degli anni 80 almeno due passaggi diretti di denaro da Previti e Squillante: il primo al circolo Canottieri Lazio, quando Previti inseguì l’amico giudice con un pacco di banconote gridando «A Rena’, te stai a dimentica’ a bbusta!»; il secondo a casa Previti, quando notò da una porta socchiusa il padrone di casa e il magistrato che maneggiavano mazzette di contanti su un tavolino. Soldi che, secondo l’Ariosto, Previti vantava di ricevere dalla Fininvest per foraggiare una «lobby di magistrati» al servizio del Biscione e di Craxi.

Anche i versamenti cash, secondo il gip, sono provati: «È stato documentalmente ricostruito il percorso del denaro giunto poi su conti esteri riferibili a Squillante e inoltre sono state accertate e verificate le erogazioni in denaro contante da Previti a Squillante». Ricorda il giudice che è stata la Cassazione, nella sconcertante sentenza sull’incompetenza di Milano a favore di Perugia, a «individuare in Roma il luogo delle dazioni di denaro e indicarle componenti essenziali della “reiterazione” remunerativa a favore del magistrato considerato “a libro paga” (della Fininvest, ndr), con ciò avvalorando e ritenendo credibile Stefania Ariosto, testimone oculare di tali pagamenti».

E Berlusconi? Se per la sentenza comprata da Previti con soldi suoi per arraffare la Mondadori l’ha sfangata per prescrizione, al processo Sme-Ariosto il fortunato Cavaliere è stato processato separatamente dopo lo "stralcio" del 2003 e addirittura assolto in appello, sia pur in base alla vecchia insufficienza di prove (comma 2 art. 530 Cpp). Ma la sentenza fa acqua: quanto al bonifico svizzero, si ritiene improbabile che Berlusconi pagasse i giudici con bonifici anziché con versamenti cash; quanto ai versamenti cash di Previti a Squillante, si ritiene improbabile che Previti pagasse i giudici con versamenti cash anziché con bonifici in Svizzera. Visto che sono provati sia il bonifico sia i versamenti, è come dire che la corruzione esiste solo quando non viene scoperta; ma se non viene scoperta, non è mai punibile. La Cassazione esaminerà il ricorso del Pg De Petris a novembre. Se questa scombicchierata assoluzione fosse annullata, non ci sarebbe comunque il tempo per celebrare un nuovo appello prima della prescrizione.
(Fonte: Marco Travaglio)

Già: Grillo, dove sei finito?

postato da carnesalli | 16:47 | commenti (7)
politica, legalita, democrazia

lunedì, ottobre 01, 2007
 
L.C. – Linguaggio colorito - di parlamento padano e parole in libertà (di “moderati” naturalmente, l’estremista sono io…)

Sobrio ed edificante minuetto avvenuto tra le austere a autorevoli pareti del parlamento del nord (bum!):

Bossi (facendo prendere aria alla bocca, mentre il cervello era, come al solito, in vacanza):
“La libertà non può essere conquistata in Parlamento ma con una lotta di liberazione” uomini “pronti a morire per la libertà… possono partire gli ordini per lanciare l’attacco del nord”.

Berlusconi: (che invece sa sempre quel che dice – purtroppo –, cercando di mettere una toppa)
 “Usa un linguaggio colorito “ ma poi “nella pratica ha un grande senso di responsabilità… Io rassicuro tutti”

(e va bene che si chiama “parlamento”, ma così…)

Che non si sa bene poi se è peggio il  buco o la toppa…

“Egregio signor Berlusconi,
lei è impresentabile, corruttore, amico di mafiosi, bugiardo.
Il responsabile del regime mediatico in cui viviamo.
E’ anche fascista (1)

La avviso che la nostra libertà non può essere conquistata in Parlamento: mi lancerò quindi verso Arcore alla guida di un manipolo di coraggiosi per la lotta di liberazione.

Prima di salutarla vorrei invitare lei e l’on. Bossi – tenendovi per mano, come avete fatto durante il taglio della torta sabato scorso – di andare assieme affanculo (2)”
 
Avvertenza: trattasi di mero “linguaggio colorito”.
Vorrei rassicurare (gli avvocati di Berlusconi): nella pratica ho un grande senso di responsabilità…

(1) Non è reato dare del fascista a un politico
(Cassazione 29433/2007)
Dare del “fascista” ad un esponente politico non è reato in quanto tale espressione rientra nell’ambito della critica politica. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione annullando la condanna per diffamazione inflitta dalla Corte di Appello di Catanzaro ad un consigliere comunale di Crotone che, rivolgendosi al Sindaco della città, lo aveva definito “intollerante ad ogni forma di democrazia e fascista nel senso più deteriore della parola”. Secondo la Cassazione l’espressione incriminata, se rivolta ad un amministratore pubblico, rientra nell’ambito della manifestazione della critica politica, la quale “consente l'utilizzo di espressioni forti ed anche suggestive al fine di rendere efficace il discorso e richiamare l'attenzione di chi ascolta”; il limite all'esercizio di tale diritto è costituito dal fatto che la questione trattata sia di interesse pubblico e che comunque non si trascenda in gratuiti attacchi personali. In particolare, con il termine «fascista», non si fa altro che richiamare una ideologia ed una prassi politica che è stata in passato propria di molti italiani, che ha caratterizzato per un ventennio del secolo scorso il governo del Paese e che, peraltro, trova ancora oggi espliciti sostenitori; sul piano politico con l’uso di tale termine si intende stigmatizzare, da parte degli avversari politici, un comportamento ritenuto arrogante ed antidemocratico, improntato cioè a scarso rispetto nei confronti degli oppositori politici, oltre che reazionario nelle scelte di politica sociale. Secondo la Suprema Corte si tratta quindi di un termine che, consente sinteticamente ed efficacemente di esprimere una valutazione complessiva sull'operato di un pubblico amministratore ed il giudizio negativo che sottende è facilmente comprensibile anche per i comuni cittadini perché l'esperienza del ventennio del secolo scorso dominata dalla ideologia fascista è ancora viva nel ricordo di molti italiani; infatti, “dare gratuitamente del «fascista» ad un comune cittadino è certamente offensivo perché mira a dipingere lo stesso come arrogante e prevaricatore, ma riferirlo ad un politico che, peraltro, esercita rilevanti poteri pubblici è espressione di critica perché si paragona il modo di governare e di amministrare la cosa pubblica dello stesso ad una prassi ben nota ai cittadini”. 

(2) Il “vaffa" non è più reato
(Cassazione 27966/2007)
Rivolgersi ad una persona con il “vaffa…” non è più un reato, perché tale espressione, ampiamente diffusa, non è più un’offesa ma fa ormai parte del linguaggio comune. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione che ha assolto dall’accusa di ingiuria un consigliere comunale di Giulianova che, durante una seduta del Consiglio comunale, rivolgendosi al vicesindaco, aveva pronunciato l’incriminato “vaffa…”. La Suprema Corte ha dettagliatamente motivato la propria decisione, spiegando che vi sono talune parole ed anche frasi che, pur rappresentative di concetti osceni o a carattere sessuale, sono diventate di uso comune ed hanno perso il loro carattere offensivo, prendendo il posto nel linguaggio corrente di altre aventi significato diverso, le quali invece vengono sempre meno utilizzate; un simile fenomeno si è verificato rispetto a numerose locuzioni, quali ad esempio: “me ne fotto” in luogo di “non mi cale”; “è un gran casino” in luogo di “è una situazione disordinata” e del pari con riguardo all’espressione oggetto dell’imputazione, “vaffanculo”, la quale trasformatasi sinanco dal punto di vista strutturale (trattasi ormai di un’unica parola), viene frequentemente impiegata per dire “non infastidirmi”, “non voglio prenderti in considerazione” ovvero “lasciami in pace”. In realtà è l’uso troppo frequente, quasi inflazionato, delle suddette parole che ne ha modificato la carica offensiva, determimando certamente un impoverimento del linguaggio e dell’educazione, non potendo peraltro negarsi che, in numerosi casi, l’impiego delle medesime non superi più la soglia della illiceità penale; è evidente che se le espressioni incriminate vengono pronunciate dall’interessato nei confronti di un’insegnante che fa un’osservazione o di un vigile che dà una multa, esse assumono carattere di spregio, mentre diversa è la situazione se esse si collocano nel discorso che si svolge tra soggetti in posizione di parità ed in risposta a frasi che non postulano, per serietà ed importanza del loro contenuto, manifestazione di specifico rispetto. Nel caso in questione, “la parola incriminata fu pronunciata da un consigliere nei confronti di un altro e di rimando ad una frase del primo evocativa di errori passati del comunismo, ma del tutto qualunquistica, ossia priva di serio esame e di consapevole critica con riguardo al presente: ne consegue che la condotta verbale dell’imputato rappresentò una maleducata e volgare manifestazione di insofferenza, ma non fu tale da offendere l’onore ed il decoro dell’interlocutore ai sensi dell’art. 594 c.p.”. Il fatto, dunque, “non sussiste”.

postato da carnesalli | 14:27 | commenti (6)
politica, democrazia

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