ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

giovedì 12 gennaio 2012

LUGLIO 2004

venerdì, luglio 30, 2004
 
Abbecedario va in vacanza!













































Buone vacanze a tutti!
Per chi avesse nostalgia (cosa che trovo improbabile, ma che mi onorerebbe assai) abbiamo preparato un piccolo riassunto del percorso fatto fin qui:
Febbraio: Lista Prodi, Lega e nazismo, brogli al Comune di Milano e un assessore poco onesto, Pablo Neruda, epurazioni e naturalmente...esternazioni berlusconiane;
Marzo: sanità, democratici americani, fascismo e antifascimo, politiche del Comune di Milano, terrorismo, situazione economica, pace e sciopero generale, Dio e senso della vita, e naturalmente ... esternazioni berlusconiane;
Aprile: politica e pena di morte, Grande fratello, ancora senso della vita, Brecht, scuola, Iraq, Africa, coraggio, informazione, tortura - legittima difesa - paura sociale, 25 aprile e libertà, e naturalmente ... esternazioni berlusconiane.
Maggio: schiavi bambini, Kafavis (poesia), della politica e dell'utilità della stessa, Salò, Iraq, giorni di crisi, e naturalmente ...esternazioni berlusconiane.
Giugno: condoni, revisionismi, Udc, perchè il blog, Matteotti, elezioni, Foa, dell'amore, e naturalmente...esternazioni berlusconiane.
Luglio: Il re è nudo, profughi, donne, economia e tasse, Neruda, Link, mafia, Mostar, giovani e naturalmente...esternazioni berlusconiane.
A presto (forse con novità)
postato da carnesalli | 17:49 | commenti (4)

lunedì, luglio 26, 2004
 
V - Volo (spiccare il) ... finalmente




















Il massimo
che un uomo può fare
per un altro,
in cose in cui
ogni singolo non ha
a che fare con sè,
è renderlo inquieto.
(S.Kierkegaard)


Pochi si sono interrogati sull'episodio di Vincenzo, diciotto anni, suicidatosi in modo freddo ma meticoloso.
Incastrata la pistola nell'anta dell'armadio, ha appoggiato la nuca alla canna, ha collegato il grilletto ad un cavo, l'ha azionato, senza dover guardare.
Ha spiegato il suo gesto non (come da secoli) con una lettera, ma con un video (segno dei tempi): "Ho decido di uccidermi per tre motivi: il primo è che voglio smettere di soffrire. Il secondo è che prima o poi, dobbiamo morire tutti. Il terzo lo voglio tenere per me."
Se i primi due sono, come dire, archetipi della condizione umana, il terzo ghiaccia il sangue nelle vene.
Probabilmente Vincenzo si è reso conto che non basta essere protagonista di uno spot di Megane Gale per essere felici: magri, belli, disinvolti, ricchi...
Probabilmente Vincenzo si è accorto che non è sufficiente vivere nel nostro opulento occidente.
Condannato al benessere (forzato), Vincenzo si è ucciso perchè non ne sopportava il vuoto.
Chi ha esperienza di figli (e io ne sto vivendo una simile) sa il gelo che ti corre nelle vene quando - preadolescenti - ti guardano silenziosi negli occhi cercando risposte alle loro domande sul senso da dare alla loro vita.
Lidia Ravera ha citato a proposito di questo caso la frase di due psicanalisti:" Così oggi, sappiamo benissimo che la perdita di ideali e la tristezza hanno portato la nostra società ad abbandonare un tipo di educazione fondato sul desiderio. L'educazione dei nostro figli non è più un invito a desiderare il mondo: si educa in funzione di una minaccia, si insegna a temere il mondo".
Il vuoto, la paura.
In fondo spesso per i nostri figli la ricerca non è - come nostalgicamente potrei dire per la mia generazione - come vivere in un "mondo" migliore, ma come vivere in un "modo" migliore.
Vincenzo era forse un ragazzo triste: che invece di parlare con suo padre e sua madre, coi suoi amici, lascia un video, a "futura memoria".
Che si pone "fuori" dalle relazioni.
E sfido chiunque a non sentirsi in colpa per non aver saputo proporre un'idea di futuro che mettesse in modo anche solo un pò di desiderio, non solo paura.
Non necessariamente un'unica proposta: il dibattito è il carettere distintivo della polis, dello stare insieme.
Eppure, come dice Sant'Agostino, il conflitto è possibile solo in vista dell'armonia.
La polemica costringe a mettersi in relazione. Ma come dice Kierkegaard, nella perfetta distinzione della loro singolarità.
La polis, plurale per definizione, ha bisogno comunque di un orizzonte comune, condiviso.
Senza il quale gli uomini non potrebbero convivere.
Un orizzonte che porti ad una convergenza, ad una coabitazione di "distinti", ad una tendenza a valori comuni.
Ma non banali, che diano speranza.
Noi siamo fatti di relazioni: diamoci traguardi, orizzonti, speranze.
Stasera dedico a Vincenzo una preghiera scritta da D.Soelle, pastora luterana.
Il credente la legga come preghiera, l'ateo come poesia.
Tutti come proposta per riempire la sacca di "viveri" con la quale cerchiamo di percorrere la nostra vita.
Credo
(Una confessione di fede per gli operatori di pace oggi)
Non credo
al diritto del più forte, al linguaggio delle armi,
alla potenza dei potenti.
Voglio credere
al diritto dell'uomo, alla mano aperta, alla potenza dei non violenti.
Non credo
alla razza o alla ricchezza, ai privilegi, all'ordine stabilito
Voglio credere
che tutti gli esseri umani sono esseri umani,
che l'ordine della forza e dell'ingiustizia è un disordine.
Non credo
di potermi disinteressare di ciò che accade lontano da qui
Voglio credere
che il mondo intero è la mia casa e il campo nel quale semino,
e che tutti mietono ciò che tutti hanno seminato
Non credo
di poter combattere altrove l'oppressione se tollero l'ingiustizia qui
Voglio credere
che il diritto è uno, tanto qui che altrove,
e che non sono libero finchè un solo essere umano è schiavo
Non credo
che la guerra e la fame siano inevitabili e la pace irraggiungibile
Voglio credere
all'azione umile, all'amore a mani nude, alla pace sulla terra
Non credo
che ogni sofferenza sia vana
Non credo
che il sogno degli uomini resterà un sogno e che la morte sarà la fine
Oso credere invece
Sempre e nonostante tutto, all'uomo nuovo
Oso credere
al sogno di Dio stesso: un cielo nuovo, una terra nuova
dove abita la giustizia.
Forse se qualcuno l'avesse letta a Vincenzo, le cose sarebbero andate diversamente.
P.S. Non per buttarla in politca: ma mi semnbra una buona piattaforma per un programma comune del centrosinistra...

postato da carnesalli | 22:54 | commenti (15)
omelie

venerdì, luglio 23, 2004
 
S - Speranze
Non muri ma ponti....






(il nuovo ponte di Mostar)
postato da carnesalli | 08:21 | commenti (13)

giovedì, luglio 22, 2004
 
G - Geni
Ehi, sono riusciti a trovare uno bravo quasi quanto Tremonti!
Dopo anni di strabilianti promesse, il mago Casanova della politica si trova col cappello in mano a mendicare aumenti di sigarette, liquori, marche da bollo, imposte sulla casa e sui mutui.
Dopo aver ridotto il paese alla canna del gas con drastici tagli ai trasferimenti ai enti locali, al mezzogiorno, alle imprese, alla famiglie, alla cultura, raddoppia gli stanziamenti per il Ministero della difesa (per finanziare la guerra in Iraq) e dimezza quelli per il Ministero del Welfare (per gli ammortizzatori sociali).
Manderemo i cassaintegrati a combattere  in Iraq...
Questo è ciò che il nostro mago ha tirato fuori dalla scatola di cartone (il cilindro se lo sono venduto da un pezzo...).
Corre voce che stiano pensando a un "contapassi" da applicare alla nostre gambe: si pagherà una tariffa per il consumo del marciapiede. Ma solo dopo i primi cento passi...
Dei geni, comunque, dei geni....


postato da carnesalli | 08:48 | commenti (7)

mercoledì, luglio 21, 2004
 
J - Jekill






Dunque - in completo scuro ma con la camicia rigorosamente verde - ha   firmato il nuovo ministro delle riforme, il "saggio" (del Cadore) Roberto Calderoli, che per fare la "o" di ministro ha bisogno di tre guardie padane che gli tengano fermo il bicchiere.
Ma dai....
"Ora che infuria il toto minisri gli appetiti si scatenano e si fanno avanti le verginelle che lo farebbero solo per senso del dovere, oppure perchè lo chiede il paese, oppure perchè glielo chiede la zia o la nonna. Se non fossi preoccupato per l'immagine che sta dando il governo mi verebbe da ridere".
R.Calderoli, già vice presidente del Senato, ora Ministro (15.7.2004).
P.S. Si lo so che Calderoli è medico, ma anche il dr. Jekill lo era...

postato da carnesalli | 08:25 | commenti (5)

martedì, luglio 20, 2004
 
Post it
"Mi si rivolta l'anima quando vedo tanti alzare le spalle mentre avvengono incredibili offese alla legge e alla legalità.
No, bisogna gridare perchè tutti si rendano conto di quello che accade.
E non smettere di gridare finchè non ci sentiranno anche coloro che non vogliono sentire."
(Rita Borsellino, TG3 19 luglio 2004)
Come diceva Emerson: "A volte un urlo è meglio di una tesi".
P.S. Ovviamente mantenendo la lucidità e la buona fede di urlare a proposito.
Ieri la Procura ha chiesto l'archiviazione del cosiddetto "caso" Telekom Serbia.
Con buona pace delle verginelle che si erano stracciate le vesti, e che ora sono in qualche angolo della Casa (delle Libertà) alle prese con ago e filo...


postato da carnesalli | 08:24 | commenti (11)

domenica, luglio 18, 2004
 
T - Testimoni (dedicato a Fuoritempo)
Quella che segue è l'apertura di un articolo di Gian Carlo Caselli in occasione della ricorrenza del dodicesimo anniversario dell'omicidio del giudice Borsellino.
E non è la ripetizione stanca di un rito: è prima di tutto fare memoria, per non dimenticare.
Per continuare a combattere.
Perchè, come sosteneva Giovanni Falcone: "Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini".
Noi siamo, se lo vogliamo, quelle gambe.

  "In memoria di un giudice libero
di Gian Carlo Caselli
Palermo, una capitale europea, come fosse Beirut. Accadde 12 anni fa, il 9 luglio 1992. Quando in via d’Amelio un’autobomba predisposta da criminali mafiosi fece strage di Paolo Borsellino e dei giovani poliziotti che lo scortavano. Commemorare questo sacrificio - oggi - ha un senso soprattutto se si cerca di fare memoria: per capire meglio la genesi delle tragedie verificatesi e così provare ad impedire che se ne producano di nuove.
Un modo significativo di fare memoria consiste nel trarre le necessarie conseguenze - sul piano dei comportamenti effettivi - dalle parole di Paolo Borsellino che (in quanto pronunziate il 23 giugno 1992, alla commemorazione di Falcone organizzata dall'Agesci di Palermo nella parrocchia di S. Ernesto, nel trigesimo di Capaci) sono come un suo testamento spirituale:
«La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità»."


Il testo completo si può trovare sul sito de l'Unità - Editoriali (è molto bello).

Per chi ancora non lo conoscesse consiglio la lettura del blog dedicato a Rosario Livatino, giovane magistrato ucciso ferocemente dalla mafia.
E' di Luca - Fuori tempo ed è molto ben fatto. Con intelligenza e passione.
(rosariolivatino.splinder.it)







postato da carnesalli | 18:58 | commenti (8)

sabato, luglio 17, 2004
 
L - Link (ovvero "legame, vincolo, collegamento, anello mancante")
"Quello che mi colpisce è il fatto che nella nostra società
l'arte sia diventata qualcosa che è in relazione soltanto con gli oggetti,
e non con gli individui, o con la vita...
Ma perchè la vita di tutti i giorni non potrebbe diventare un'opera d'arte?
Perchè una lampada o una casa potrebbero essere un'opera d'arte,
ma non la nostra vita?" (M.Foucault)
Qualcuno mi ha chiesto il criterio in base al quale "seleziono" i miei "preferiti": effettivamente guardando l'elenco mi rendo conto che forse la prima l'impressione è di disordine, o di casualità (che certo è presente: è così poco il tempo...).
Ma guardando bene, un criterio esiste.
(In fondo è vero che le cose che facciamo più semplicemente sono quelle che più raccontano di noi, perchè spontanee, perchè non indossiamo maschere...).
Non solo (ma anche) la qualità;
non solo (ma anche) affinità elettive;
non sono (ma anche) sincerità;
non solo (ma anche) passione;
non solo (ma anche) simpatia "di pelle".
Ma: tutti cercano, non hanno certezze (o sono pronti a metterle in gioco);
Ma: nessuno dispensa lezioni, nè affligge con cazzeggi da "grande fratello", ma racconta esperienze;
Ma: nessuno custodisce gelosamente una scoperta, ma la condivide con gli altri;
Ma: sono - in fondo - uno spaccato della nostra vita.
Ci sono giovani e meno giovani, atei e credenti, preti e mangiapreti, "poeti" e "concreti".
Ci sono le "persone": c'è Mirella e c'è Momi, c'è Luca e c'è Noelia...
Lavoro per sopravvivere; per vivere quest'anno mi occuperò - spero- di multiculturalità.
E allora scopro che tutto si tiene.
Un amico fraterno - che ha un blog tra i miei preferiti - mi ha scritto un giorno: "C’è qualcosa di più viscerale che ci accomuna l’uno con l’altro.Non c’è né cultura nè intelligenza che tenga, siamo tutti esseri umani, con i nostri sogni ed i nostri impedimenti. Mi sembra come se le differenze abissali che ci sono tra le milioni di diverse culture, siano altrettante prospettive per vedere lo stesso medesimo fenomeno: l’uomo”.
Ecco: è proprio così. E allora mi vengono in mente le parole di un filosofo-teologo medioevale, Giovanni Scoto Eugenia, che di fronte all’esigenza di tener ferma la differenza nella relazione e la relazione nella differenza, fece l’esempio di una sfera d’oro issata sul più alto campanile del paese. Essa rilucerà maestosa e attrarrà a se’ tutti gli sguardi degli abitanti che ne saranno come invasi. Saranno sguardi pieni di venerazione sebbene nessuno tra questi possa mai pretendere di essere lo sguardo definitivo.
Non è solo questione di diversi punti di vista, ma di riconoscere la propria limitatezza e l’uguale diritto dell’altri prospettiva.
Il tema di fondo è: il male è pensare la differenza senza relazione e la relazione senza differenza.
Lo stesso capita con queste "relazioni informatiche".
Non è relativismo: ma condivisione della ricerca, dei risultati raggiunti, dei dubbi e delle domande, delle esperienze e delle difficoltà.
Una sorta di "fraternità intellettuale".
Bella.
E stimolante.
Anche se non la pensiamo nello stesso modo.
Forse proprio perchè non la pensiamo nello stesso modo.
Ma siamo disposti a mettere in comune la nostra parte di verità.

E ciascuno di noi se lo vuole può diventare "link", o per dirla in italiano, "anello mancante".















postato da carnesalli | 20:16 | commenti (3)

giovedì, luglio 15, 2004
 
N - Notizie (buone)


Consulta: incostituzionale la Bossi-Fini

La Bossi-Fini, la legge "contro" gli immigrati, tanto tenacemente voluta e difesa da questa maggioranza, è incostituzionale. Sono almeno due i punti dichiarati incostituzionali dai giudici della Corte costituzionale: quello laddove si prevede che l'immigrato possa essere espulso dopo essere comparso davanti a un giudice per la convalida del provvedimento senza contraddittorio e senza garanzie di difesa e quello che prevede l’arresto obbligatorio dell’immigrato che non abbia ottemperato all’ordine di espulsione.

Per la Consulta la Bossi-Fini viola due principi costituzionale: secondo la Consulta la legge viola l'articolo 3 della Costituzionale che sancisce l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e l'articolo 13 che legittima l'adozione da parte dell'autorità amministrativa di provvedimenti che incidono sulla libertà personale solo in casi eccezionali di necessità e urgenza.

È «irragionevole»,secondo la Consulta, disporre misure coercitive che «possono essere applicate solo quando si procede per un delitto» e in particolare per i delitti per i quali la legge prevede pene gravissime come «l'ergastolo». La Bossi-Fini, quindi, va oltre le sue intenzioni repressive e compara il non rispetto dell'ordine del questore di lasciare il territorio italiano a un reato grave.

La pronuncia della Corte è un'altra tegola che cade sul governo. La Bossi-Fini costituiva il perno della politica di sicurezza voluta dal governo. Invece è stata bocciata.
(dal sito intenet de L'Unità)
postato da carnesalli | 12:18 | commenti (2)
 
N - Neruda
Sono cento anni dalla nascita di Pablo Neruda.
Poeta della passione e dell'impegno civile (e politico) e dell'amore.
Che a pensarci bene, sono la stessa cosa.
Vorrei ricordarlo con alcuni versi di una sua poesia poco nota, "Unità":
"Questa foglia sono tutte le foglie,
questo fiore sono tutti i petali
e una menzogna è l'abbondanza.
Perchè ogni frutto è lo stesso,
gli alberi sono uno solo
ed è un solo fiore la terra."
Ha ragione.
Perchè - secondo me - ciascuno, in un certo senso, è responsabile degli altri.




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martedì, luglio 13, 2004
 
Post it








A porte chiuse, di Alex Zanotelli

Rimango di stucco di fronte alla bassezza di questa Europa. Ridotta a fortezza, nella quale non si passa, non si entra. La vicenda dei 37 profughi africani non riguarda solo la pessima Bossi-Fini, ma tutta la politica europea. C’è una barca lasciata per lungo tempo in mezzo al mare, ci sono 37 uomini che nessuno vuole. Sembrano venire dal Sudan, molti dal Darfur, anche se sulla loro identità non ci sono certezze.

Ma cosa conta il confine rispetto al dolore, alla fame, alla guerra da cui scappano? Cosa conta che vengano dalla Costa D’Avorio piuttosto che da un altro paese? Bussano alle nostre porte per lasciarsi dietro l’inferno. Bussano, e l’Europa li respinge, non ne vuol sapere. Non ne vuole sapere nemmeno la Costituzione europea, che non prevede il diritto di cittadinanza per chi non è nativo. Leggi crudeli. O assenti, come quella italiana sull’asilo che non c’è.

Sono i tempi della parola magica globalizzazione, merci e soldi che passano dappertutto. L’uomo invece no, l’uomo sfinito e distrutto. Con questo si misura il nostro grado di inciviltà. L’Africa, seppur con le sue immani sciagure, accoglie i disperati della sua terra. L’Europa costruisce muri.

L’Italia lo stesso. Con la Bossi-Fini, legge ingiusta ma soprattutto immorale. Che non riconosce le persone come soggetto di diritto ma solo come manodopera a basso costo, da sfruttare e poi gettare. Invece di accogliere si ergono i Cpt, nuovi lager della civiltà del benessere.
Vergognamoci, tutti.
postato da carnesalli | 12:33 | commenti (7)
 
A - Affettuosità ovvero il Partito dell'Amore
Berlusconi: "Di che ti lamenti Marco? Sei sempre presente in Rai".
Follini: "Sarà perchè in Mediaset mi avete dato 42 secondo in tre mesi".
Berlusconi: "Vai avanti così e vedrai come di attaccheranno le mie reti".
Follini: "Questa è una minaccia!"
(Corriere della Sera)










postato da carnesalli | 08:25 | commenti (3)

lunedì, luglio 12, 2004
 
T - Trentasette
Senso di nausea.
Trentasette figuri hanno apparecchiato a Palazzo Chigi tre tavoli e stanno litigando - tra minacce e ricatti - per portarsi a casa ciascuno più brandelli possibili di questo nostro povero paese fatto a pezzi.
Tutti d'accordo solo per lasciare soli su una nave al largo di Porto Empedocle trentasette uomini in fuga dalla fame e dalla guerra.
Scarti di umanità, per qualcuno, degni solo di stare - senza disturbare e rovinar loro la digestione - ai piedi della tavola del ricco Epulone per recuperare qualche briciola del banchetto.
Se riusciranno mai a scendere ("e chissà perchè sono partiti poi, signora mia")...
Per loro niente tavoli apparecchiati...
(Chi avesse qualcosa da dire lo può fare a: ufficiostampa@ministero.it)


postato da carnesalli | 08:31 | commenti (5)

sabato, luglio 10, 2004
 
N.P.P.C. - Non prendeteci per il c..
ovvero TASSE: quante bugie...
o anche TASSE occulte per tutti...
Si sente parlare con sempre più insistenza di tasse, riduzione delle tasse: e anzi da più parti (bè, due o tre persone...) mi hanno chiesto di questa fantomatica e miracolosa promessa riduzione delle tasse.
Allora.
Anzitutto: diffido moltissimo (non mi piace affatto) di questo "fondamentalismo del mercato", quello che ha dominato in questi anni di spensierato liberismo, uno dei cardini del quale è proprio l'avversione oltranzistica alle tasse.
Per dirla col fu ministro Tremonti: "L'abc per il cambiamento è fatto di tre regole: libero mercato, riduzione delle tasse, meno regole".
Per me è vero esattamente il contrario.
Ma il rinnovato fondamentalismo populistico anti tasse è esattamente l'anima della radicalizzazione anti statale che le destre hanno impresso alle loro poliche in tutto il mondo.
Crociata anti tasse per indurre nei cittadini ostilità contro quelli che la destra da sempre considera i suoi nemici principali: gli stati e i governi, nella loro funzione essenziale, erogazione di servizi e promozione egualitaria dei diritti (del resto il nostro - sic - presidente del consiglio l'ha appena sostenuto: lui non crede nello Stato, ma nei cittadini).
La domanda preliminare da porsi è allora: in che tipo di società auspichiamo di vivere, di che livello e di che qualità di servizi desideriamo disporre, quale natura - di libertà e uguaglianza - delle relazioni di cittadinanza aspiriamo a sviluppare.
Gli obiettivi veri, nascosti, ma chiari, dei tagli fiscali sono:
- decurtare i servizi pubblici (il cui costo è finanziato attraverso le entrate fiscali) incrementando il senso di disaffezione dei cittadini nello stato e diffondendo il criterio del "ciascuno per sè";
- privilegiare i già privilegiati ceti ricchi, dal momento che saranno sostanzialmente loro a pagare meno tasse.
Per esemplificare: l'economista Thomas Friedman invitava a sostituire la parola "tasse" con la parola "servizi".
Cioè meno tasse significa meno servizi.
Ovviamente non si tratta di essere - sempre e comunque - a favore delle tasse; ma il punto è che le destre presentano tale riduzione (a prescindere dallo stato dell'economia e da ogni altra circostanza, per esempio chi ne beneficia) come una trovata prodigiosa e come la soluzione miracolosa che tutto sistemerà, non tenendo conto nè della qualità e livello dei servizi nè dei legami di cittadinanza che la carenza di essi crea.
Per dire (il caso italiano): con la contro-riforma proposta dal "patto con gli italiani", a regime il 20% più ricco delle famiglie italiane si approprierà di circa il 78% dello sgravio complessivo, a fronte del 13% soltanto che andrebbe alle famiglie collocate nei primi cinque decili della distribuzione del reddito (dai nullatenenti fino alle classi medie).
Ciò a fronte di un sicuro taglio dei servizi sociali, già in corso ma che diverrebbe drammatico.
Non stupiamoci allora se il ministro Sirchia già ora invita gli anziani poveri ad andare a prendere ristoro nei supermercati o nelle caserme dei pompieri, o se ciascuno ormai pensa a "salvarsi" da solo...
Del resto - per tornare alla frase di Berlusconi riportata un paio di post fa - negli Stati Uniti questo fenomeno è soprannominato "starving the beast" (affamare la bestia, e la bestia era il governo) - espressione coniata da Reagan -: tagli fiscali indiscriminati come mezzo per formare disavanzi tali da affamare il bilancio pubblico, utilizzando tale affamamento come leva per abbattere la spesa (sociale, ovviamente).
Così in Italia: si taglierebbe - e si taglia - per privilegiare pochi e per depotenziare e dequalificare istruzione, sanità, previdenza, ricerca scientifica ed economica.
Da sostituire naturalmente con programmi privati e sfasciare così anche la coesione sociale (appunto, ciascuno per sè: puro darwinismo sociale).
Per fortuna (?) siamo però governati da ciarlatani, e quindi tra il dire e il fare, per il momento, ce ne passa: in Italia infatti le tasse sono aumentate!
Esattamente nel 2003 ogni italiano ha pagato mediamente 139 euro in più rispetto all'anno precedente (incremento ovviamente dovuto alle imposte indirette, cioè a quelle che pagano tutti, perchè le tasse sulle imprese e le imposizioni sui redditi da capitale sono diminuiti).
E poi si potrebbe parlare delle tante tasse occulte.
Per esempio, solo per ciò che riguarda l'Irpef, il prelievo occulto ha riguardato: l'incremento della tassazione sul trattamento di fine rapporto, la deduzione per assicurare la progressività dell'imposizione e la mancata restituzione del drenaggio fiscale (migliaia di miliardi di vecchie lire, prese - per usare una "felice" espressione del nostro presidente del consiglio - direttamente dalle nostre tasche).
Si potrebbe aggiungere: la mancata sterilizzazione dell'iva sull'aumento dei prodotti petroliferi, l'eliminazione dei crediti d'imposta, la soppressione della Dit.
E poi la mancata lotta all'evasione fiscale (basta pensare ai condoni o al rientro dei capitali dall'estero).
E poi i ridotti trasferimenti ad enti locali e sanità.
Si potrebbe continuare, ma fermiamoci qui.

E' il gioco delle tre carte: le promesse di riduzione fiscale di questi ciarlatani al governo coprono in modo maldestro una tassazione occulta che colpisce direttamente o indirettamente la grande maggioranza dei cittadini, determinando già ora una crescita dell'impoverimento, una riduzione dei servizi sociali ed una perdita di competitività del paese.
Occhio allora quando parlano di meno tasse per tutti...














postato da carnesalli | 16:31 | commenti (5)
 
M - Mutande (siamo in...)
ovvero quello che i telegiornali chiamano "correzione contabile".

I tagli della manovra bis del governo per 7,5 miliardi di euro:
Le assicurazioni verseranno 700 milioni di euro in più;
le banche 370 verseranno milioni di euro in più;
gli enti non commerciali verseranno 230 milioni di euro in più
E poi:
meno 1,4 miliardi per l'acquisto di beni e servizi ministeriali;
meno 400 milioni di investimenti fissi;
meno 500 milioni tra i fondi già stanziati;
meno 300 milioni ai trasferimenti a enti e organismi;
meno 100 milioni per consulenze e missioni all'estero;
meno 150 milioni a ferrovie e poste;
meno 750 milioni alla legge 488 (sostegno all'occupazione);
meno 150 milioni al bonus occupazione;
meno 350 milioni al fondo programmazione e aree sotto utilizzate;
meno 100 milioni ai fondi speciali;
meno 2 miliardi: "fondo taglia spese".
Proroga del condono edilizio...
Il segno dominante è meno: meno sicurezza, meno trasferimenti agli enti locali, meno occupazione, meno servizi, meno legalità...
Chi pagherà il conto alla fine?
(Forse, per fortuna, comincia a diffondersi anche meno fiducia in queste persone...)
P.S. Per capire cosa è questa destra pensiamo che hanno aumentato il prezzo delle sigarette, ma solo di quelle che costano meno...









postato da carnesalli | 15:43 | commenti (2)

giovedì, luglio 08, 2004
 
D - Donne (africane?)
       (mi interessa soprattutto l'esperienza delle donne)
Diciassette ore al giorno è l'orario di lavoro di una donna africana. In linea generale le donne rappresentano l'80% della forza lavoro utilizzata nella produzione alimentare in Africa. Sono loro che alimentano il continente, mani anonime e dimenticate, invisibili, prive di retribuzione, senza diritto alla terra, alla proprietà, al credito, all'eredità. In Africa lavorare non è una questione di scelta e ancor meno di soddisfazione personale o di emancipazione, è una questione di sopravvivenza. Solo il 30% delle donne ha accesso all'istruzione e non ha gli strumenti necessatri per avviare quei processi che garantirebbero una migliore qualità della vita.
"La donna è il canale della vita. Per ogni nuova vita che sboccia una donna rischia la sua, la vita di questa donna non è una vita a una sola dimensione, ma una vita pluridimensionale e quindi complessa e complicata. La donna ha bisogno di una vita intera per fare la madre, una per fare la moglie, un'altra per fare la casalinga, un'altra per fare l'impiegata, lavoratrice dei campi o donne in carriera ed un'altra per fare i conti con i suoi ritmi, sbalzi e scherzi biologici. Invece, una sola vita che il buon Dio ha elargito la donna deve svolgere tutto ciò. Per me una donna può considerarsi realizzata solamente se riesce ad armonizzare questi vari aspetti senza rinunciare ad uno per favorirne un'altro. Questa armonia nella vita di una donna è sinonimo di pace. La donna è artefice della pace grazie a questa armonia dentro di sè"
(Tratto da La donna africana vista da una donna africana - Pauline Aweto Ogho)
Questa bellissima "poesia" è di Mama Zeinab (donna nomade di origine eritrea, madre di 9 figli; ha imparato a leggere e scrivere all'età di 58 anni).
La differenza
fra la vita che conducevo prima
e la mia vita di oggi
è come fra la notte e il giorno
tra il buio e la luce.
Per buio intendo
che sono inciampata
e non ho trovato la strada.
Per luce intendo
che adesso so dove vado
e che ho una meta.
Prima
ero tutta velata
e non avevo più di un paio di metri
per guardarmi in giro e capire.
Oggi sono una vecchia
dai capelli grigi.
Quando vedo come è bello
vivere coscienti così
mi auguro di potere tornare
ragazza e bambina.
Ma è naturalmente impossibile
perchè il corso della vita va avanti.
Almeno posso trasmettere
le mie esperienze ai miei figli
e alle mie figlie.
Voi siete le mie figlie
voi siete un brano del mio cuore.
Raccontate di noi fuori nel mondo.
Mi sento donna!










postato da carnesalli | 13:13 | commenti (7)
 
Spigolature - c'è o ci fa?
Nel giorno in cui la Standard and Poor's declassa l'Italia, il futuro premio Nobel per l'economia dr. Silvio Berlusconi spiega così perchè occorre tagliare le tasse: "Perchè in tal modo si riducono le entrate e se si riducono le entrate per forza bisogna tagliare tutte le spese. Come si vede un risultato utile da una parte e dall'altra"
postato da carnesalli | 08:31 | commenti (4)

martedì, luglio 06, 2004
 
S.D. - Sine Die
Lasciando perdere il folcloristico spettacolo offerto con linguaggio incerto dal nostro presidente del consiglio a Bruxelles, mi concenterei sul fatto che con l'incarico "ad interim" del Ministero dell'economia Berlusconi accentra nelle sue mani (già compromesse dal conflitto di interessi) Palazzo Chigi, Tesoro, Finanze, Rai, Ferrovie, Poste, Enel, Eni, Alitalia, Finmeccanica, Inps, Inail, Inpdap, imprese produttrici che dipendono da appalti pubblici, Agenzia delle Entrate (rimborsi) e Guardia di Finanza...
Tutto "ad interim", naturalmente.
O meglio, SINE DIE; o anche Sovrano Dominante, Semplicemente Duce, Sono Dio.
O forse più banalmente, Senza Decoro...

postato da carnesalli | 08:26 | commenti (9)

lunedì, luglio 05, 2004
 
L’è il dì di mort, alegher! (D.Tessa)

Non so se sia proprio morta la coscienza collettiva, certo s’è assopita profondamente.

“Abbiamo finito di scherzare, questo è un ultimatum…perché dopo mesi dall’approvazione si è arrivati all’estate senza che la Marina militare, la Guardia di Finanza e le Capitanerie di porto avessero gli strumenti per evitare che centinaia di clandestini entrassero ogni giorno. Abiamo digerito con qualche antiacido la parte delle regolarizzazioni della Bossi-Fini…almeno noi applichiamo i controlli alle frontiere altrimenti davvero va a finire male…” (Roberto Calderoli, Vicepresidente del Senato);

"Seicentomila soldati italiani sono morti per difendere il suolo italiano. Oggi non siamo in grado di fermare un esercito formato da inermi, ma non per questo meno pericoloso…” (Roberto Castelli, Ministro della Repubblica);

“O con le buone o con le cattive i clandestini vanno ricacciati. C’è un momento in cui occorre usare la forza. Marina  e Finanza si dovranno schierare a difesa delle coste e usare il cannone…
D’accordo o non d’accordo … o sento il rombo dei cannoni o saluto…aspetto il regolamento col rombo dei cannoni.
La legge è chiara i clandestini vanno sbattuti fuori..” (Umberto Bossi, Ministro della Repubblica)

Trentasette profughi sudanesi, in fuga da una guerra rovinosa, attendono da giorni di poter essere accolti in Italia al largo di Porto Empedocle, recuperati da un gommone di fortuna da una nave umanitaria. Il nostro governo ha schierato Guardia di Finanza e Guardia costiera per impedire che la nave entri nelle nostre acque territoriali.

Dopo aver condonato ogni tipo di reato commesso da gente abbastanza ricca e potente da potersi considerare al di sopra della legge, a quelli che devono scontare la colpa di essere poveri, toccano i colpi di cannone.
Niente di nuovo nella storia della barbarie, ma in quella del mondo civile pensavamo di aver fatto qalche passo in più.
Ma la fame e la paura non si fermano certo a colpi di cannone: e decine di persone sono in attesa, abbandonate da tutti, già fortunati di non essere cadaveri gonfi d'acqua al largo di Lampedusa.

Intanto veniamo a sapere che i fondi dell’8 per mille che cittadini ignari hanno destinato allo Stato per interventi umanitari e culturali sono diventati benzina per i carri armati in Iraq.
La finanziaria 2004 di Tremonti destinava alla cooperazione 570 milioni di euro, mentre 1200 milioni di euro pagano la proroga della missione militare in Iraq.  Ben ottanta di questi milioni sono stati rubati all’8 per mille.
Ma non arriveranno neanche gli altri: l’ex ministro "genio" Tremonti ne ha tagliati altri  250.
Zero euro per i prossimi sei mesi.
"Neanche un euro per due miliardi di senza niente", come ha detto M.Chierici.
Del resto questo è il governo il cui primo ministro ha promesso solennemente di destinare l’1% del PIL alla cooperazione, poi ridotto allo 0,24% ed ora allo 0,16%....
Quando si dice le radici cristiane dell’europa…
postato da carnesalli | 10:56 | commenti (5)

sabato, luglio 03, 2004
 
N - Nudo (il Re è), ovvero,
Fini: "Tremonti trucca i conti pubblici".

 Forse la brutta favola sta per finire.
 Qualcuno ha trovato (cercando bene bene e a lungo) il coraggio, si è alzato in piedi e (con qualche aiuto, Penati     docet) come il bambino della favola di Andersen ha esclamato: "Ma il re è nudo!"
 E la voce si è diffusa in un attimo, e tutti hanno visto che il vestito nuovo del re non esiste. Che l'oro e l'argento   dell'ordito sono invenzioni.
 E il ministro Tremonti (il genio, come sobriamente lo chiamava Berlusconi) si è "dimesso".

 Finisce l'epoca delle illusioni e delle bugie.
 Finisce l'epoca del "ghe pensi mi".
 Finisce l'epoca dell'"io sono sono indispensabile".
 Finisce l'epoca dell'apparire prima che dell'essere.
 Forse è finita anche l'epoca del liberismo selvaggio tremontian-bossiano, con i suoi conati egoistici e xenofobi.
Forse è proprio finita un'epoca.
Forse l'accerchiamento che abbiamo cominciato (tutti per mano, come un grande girotondo) sta dando i suoi frutti e i primi cominciano ad uscire a mani alzate.
Un premier responsabile ne prenderebbe atto, ne trarrebbe le conseguenze, politiche e culturali.

Berlusconi no, come al re della favola: "niente importava per lui, eccetto i suoi vestiti".
E ho paura che trovi sempre qualche sarto pronto alla bisogna: magari per insegnarci che la nuova moda è vedere il re e dimenticarsi dei vestiti.
I mezzi non gli mancano...








postato da carnesalli | 12:00 | commenti (11)

giovedì, luglio 01, 2004
 



"Un atto senza precedenti.
Viene stroncato ogni approfondimento
e confronto."
(Bruti Liberati)



Spigolature: "Quando ho visto le code sull'autostrada da Genova ancora alle 21 ho percepito le difficoltà che avremmo potuto avere. Per noi votare a giugno è un fatto terribile." Ignazio La Russa, 25 giugno
Per noi no, 'gnazio...
Post it: "Il buco nei conti esiste...la verità è che il governo ha perso completamente il controllo della spesa. In tre anni è riuscito ad aumentare  l'incidenza della spesa corrente sul Pil dell'1,5%. Fanno circa 35 mila miliardi, un'enormità.
Si è cercato di rimediare con interventi tampone - le cartolarizzazioni, i condoni - con cui ci siamo mangiati il futuro."
P.L. Bersani (D.S.)





postato da carnesalli | 08:22 | commenti (6)

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