ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

lunedì 16 gennaio 2012

APRILE 2006

giovedì, aprile 27, 2006
 
C - faccia come il...
Silvio Berlusconi (Ansa)
Processo Sme: niente appello per Berlusconi
La legge, approvata il 12 gennaio, proibisce il ricorso della procura per chi, per qualsiasi motivo, è stato assolto in primo grado

MILANO - Il processo di appello nei confronti di Silvio Berlusconi per la vicenda Sme non sarà celebrato. Lo hanno stabilito i giudici della seconda Corte d'appello di Milano respingendo tutte le eccezioni, compresa quella sulla legittimità costituzionale della legge sull'inappellabilità, proposte da accusa e difesa. In pratica l'approvazione alla fine della scorsa legislatura della cosiddetta «legge Pecorella» sull'inammissibilità dell'appello per chi è stato assolto in primo grado, ha determinato la fine del processo per Berlusconi, assolto dall’accusa di aver corrotto nel 1988 il giudice Filippo Verde per ostacolare la Cir di Carlo De Benedetti e prosciolto perché il reato nel frattempo è divenuto prescritto grazie alle attenuanti generiche accordate al Cavaliere per la corruzione nel 1991 di 434 mila dollari del capo dei gip romani Renato Squillante.
LEGGE PECORELLA - La sentenza era stata impugnata dalla procura perché le attenuanti accordate a Berlusconi erano state negate al coimputato Cesare Previti (condannato a 5 anni). Ma la legge Pecorella, approvata dal Parlamento il 12 gennaio scorso, ha precluso ai pm la possibilità di impugnare le assoluzioni. Quindi il processo di secondo grado, che la Corte d’appello aveva ancora fissato dopo le elezioni del 9-10 aprile, non si potrà fare: l’impugnazione si convertirà in ricorso per Cassazione (senza riesame del merito).
27 aprile 2006 (sito internet del Corriere della Sera)
Legge Pecorella... ma anche noi, come pecoroni...
Senza parole. postato da carnesalli | 12:30 | commenti (14)
politica, legalita, pruriti, democrazia, controcanto, fessono

lunedì, aprile 24, 2006
 
L – Libertà (le nostre radici)
25 aprile 1945 – 25 aprile 2006
“Il futuro non appartiene a coloro che si accontentano dell’oggi, che sono apatici verso i problemi comuni e verso il prossimo, timidi e paurosi di fronte alle nuove idee e ai progetti audaci. Apparterrà piuttosto a coloro che sanno mescolare passioni, ragione e coraggio impegnandosi personalmente negli ideali e nelle iniziative… Apparterrà a coloro che capiscono che la saggezza può nascere soltanto dal cozzo delle idee contrastanti, dall’espressione appassionata di convinzioni profonde e avverse”.
(R.Kennedy)

(foto di giovani partigiani del forlivese)

La Libertà
[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato
che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco
con la gioia di inseguire un’avventura.
Sempre libero e vitale
fa l’amore come fosse un animale
incosciente come un uomo
compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno
di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio
solamente nella sua democrazia.
Che ha il diritto di votare
e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare
ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
[parlato]: Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto
che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura
con la forza incontrastata della scienza
con addosso l’entusiasmo
di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto o un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione.

                                                             (G.Gaber, 1972)

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero…
Libertà non è neanche…
Tanto posso cambiare canale…
Scegliere tra Katia e Augusto…
In fondo ciascuno può dire ciò che vuole…
In casa mia posso fare quello che mi pare…
Scegliere il prodotto che voglio al supermercato…
Io ragiono con la mia testa…
Se non fai del male, nessuno ti farà del male…
Farsi i fatti tuoi…
Tanto sono tutti uguali…
Io faccio quello che voglio...
Ci penserà qualcun altro…
La mia libertà non finisce affatto dove inizia quella dell’altro.
Anzi, il contrario.
La mia libertà comincia dove comincia quella dell’altro.
Ciascuno di noi è, in qualche modo, responsabile di tutti.
Perché o ci salviamo tutti assieme o non si salva nessuno.
P.S. Questi sono solo pensieri buttati lì.
A chi interessa qualcosa di molto più organico e approfondito sulla memoria del 25 aprile può leggere quel che ho scritto nel post dello scorso anno.





postato da carnesalli | 17:42 | commenti (3)
memoria, democrazia

venerdì, aprile 21, 2006
 
B – Benzinaio (cercasi)
Una bella auto.
Rossa, potente e affidabile (almeno così sembra).
Non proprio l’ultimo modello, ma perfettamente funzionante e lucidissima.
Una meta precisa, ben individuata.
Un percorso studiato e convincente (con spazio per avventure e imprevisti).
Bagagli in ordine.
Ottima compagnia.
Mi adagio sul sedile, tranquillo.
Cerco di mettere in moto.
Non parte.
Strano, è tutto in ordine.
Riprovo.
Niente.
Riprovo ancora.
Nulla….
Manca la benzina.
Qualcuno – a poco a poco – l’ha sottratta.
A.A.A. Cercasi benzinaio dell’anima…
postato da carnesalli | 17:48 | commenti (10)
sfoghi

martedì, aprile 11, 2006
 
F - Festa d’aprile
E’ fuori dubbio che la canzone partigiana che nel tempo ha avuto più fortuna è stata “Bella ciao”.
Ma in quegli anni non la conosceva quasi nessuno.
Una delle più conosciute e diffuse tra gli antifascisti era “Festa d’aprile”, una ballata “di battaglia” molto bella e molto orecchiabile.
E piena di felicità, speranza e ottimismo.
Mi è venuta in mente in questi giorni: chissà perché?
La dedico ai partigiani di allora, che ci hanno liberato dal fascismo e regalato la libertà.
La dedico a tutti noi oggi.
Per gli stessi motivi.

                                                              Festa d’aprile
E` già da qualche tempo che i nostri fascisti
si fan vedere poco, sempre più tristi
hanno capito forse se non son proprio tonti
che sta arrivando l'ora della resa dei conti.
Forza ch'è giunta l'ora, infuria la battaglia
per conquistar la pace e liberar l'Italia
Scendiamo giù dai monti a colpi di fucile
evviva i partigiani, è festa ad aprile!
Quando un repubblichino omaggia un Germano
alza la mano destra al saluto romano
ma se per caso incontra noialtri partigiani
per salutare alza entrambe le mani.
Forza ch'è giunta l'ora ...
Nera camicia nera che noi t'abbiam lavata
non sei di marca buona, ti sei ritirata!
Si sa le mode cambiano quasi ogni mese
per il fascista oggi si addice il borghese.
Forza ch'è giunta l'ora ...
Da qualche settimana pei cari tedeschi
maturano le nespole anche sui peschi
il caro Duce e il Fuehrer ci davan per morti
però noi partigiani siam sempre risorti.
Forza ch'è giunta l'ora ...
P.S. astenersi da commenti i perdigiorno e gli astiosi.
Con Boccacci, Tilgher, Fiore & C. non ho certo stretto io un’alleanza politico-elettorale.
Lasciami gioire (limitatamente...), senza polemiche…
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Contro il sonno della ragione, scrivevo nei post precedenti.
La ragione forse non dorme più, ma certo è ancora appisolata.
Come narcotizzata, ipnotizzata…
Comunque ce l’abbiamo fatta.
A fatica (e che fatica!), ma ce l’abbiamo fatta.
Il difficile però comincia adesso.
Certo, colpa di questa “porcata” di legge elettorale pensata per ottenere gli effetti che si sono verificati.
Colpa della prepotenza di qualcuno e delle televisioni: certo in politica la televisione non è tutto, ma qualcosa vorrà pur dire se nel 1987, in media, gli italiani guardavano la tv 178 minuti al giorno, e nel 2002 questa quota è raddoppiata al 235 minuti al giorno, con una prevalenza assoluta tra gli anziani e le casalinghe.
Forse anche della smemoratezza e dello snobismo di molti.
Ma soprattutto, come già ho sostenuto, temevo che saremmo forse riusciti in qualche modo a sbarazzarci di Berlusconi (a proposito indovinate che nomi ha fatto Fiorani come referenti politici? Berlusconi, Dell’Utri e Previti…), ma certo sarebbe stata impresa titanica liberarci del “berlusconismo”.
Ci vorrebbe la penna di Flaiano o di Longanesi per descrivere cosa si cela nelle viscere di questo paese: perché continua a stare a galla chi parla alla pancia delle persone (e al loro portafoglio) piuttosto che alla testa e ai sentimenti.
”Regimetto” l’ha definito Tabucchi: forti tratti di regime (libertà di espressione per esempio) innestati sulla solita italietta di sempre, fatta di piccoli egoismi, furbizie, vicini di casa che si accoltellano per il taglio della siepe di confine.
Da un certo punto di vista, come il fascismo: non “parentesi” nella storia d’Italia ma l’emergere di una parte della “vera” Italia.
E’ come sempre – Gramsci docet – un problema culturale, di “egemonia”: bisogna rovesciare il sistema di valori, e allora cambierà anche il voto.
“Conversione”, dicono i cattolici: cioè inversione di rotta.
Dobbiamo, ciascuno per la sua parte, fare in modo che cambi la “stella polare”.
Sennò rischieremo sempre di  “buscar el levante por il poniente”.
Cominciando dai “nostri” politici, spesso avvinghiati alle piccole e meschine logiche di partito per terminare a ciascuno di noi.
Uno sforzo di generosità.
Da parte di tutti.
E contagioso.
Non è finita con il voto.
Un altro mondo è davvero possibile?
Possiamo solo credere che sì, è possibile.
Il problema ora è non tanto il fatto che il paese sia spaccato a metà (è così in tutte le grandi democrazie del mondo, con reciproca legittimazione delle parti): in fondo siamo ancora al Bartali – Coppi; quanto che il nuovo governo riesca a governare con efficacia, per numeri e per dignità (già mi sento i soliti refrain: governo illegittimo, abbiamo vinto noi, non rappresentate nessuno…).
Già sappiamo che il caimano non mollerà la presa…

Per favore solo una preghiera: niente grande centro o grandi coalizioni.
Magari all’opposizione, ma con dignità.

P.S. Molta, molta stanchezza e soprattutto qualche (abbastanza serio) problema di salute mi spingono a qualche momento di pausa.
Continuerò a leggervi.
A presto.


postato da carnesalli | 14:56 | commenti (24)
politica, memoria, idee, omelie, democrazia

venerdì, aprile 07, 2006
 
Appello (a modo suo) di Roberto Benigni (2006):
Votatemi sono Gesù Bambino
Dice Berlusconi:
Son Silvio Berlusconi, io sono la stella
Votatemi e un miracol vi aspetta
Io vi porto ogni cosa questa e quella
Ville soldi e chi più ne ha più ne metta
Prodi vi porta un po’ di mortadella
E ve la porta con la bicicletta
Votatemi che sono Gesù Bambino
Votate e vi trasformo l’acqua in vino
E dice Prodi:
Di perdere ormai è il tuo destino
Sono Prodi o Silvio e scusami se insisto
Siamo tutti senza il becco di un quattrino
Hai ridotto l’Italia un fritto misto
So che vuoi trasformare l’acqua in vino
E che ti paragoni a Gesù Cristo
Ma il tuo governo sperpera e scialacqua
Mi sa che tu trasformi il vino in acqua.

Contro il sonno della ragione/7 bis
Come nella vecchia “Canzonissima”: votate, votate, votate!
Chi si astiene avvelena anche te…
Si può sempre fare di meglio, certo.
Ma anche di peggio.
E l’abbiamo sperimentato…
(modesto appello del sottoscritto)
postato da carnesalli | 08:25 | commenti (14)
politica, democrazia, controcanto, leparoledeglialtri

giovedì, aprile 06, 2006
 
Contro il sonno della ragione/4
Appello di Bobbio, Galante Garrone, Pizzorusso, Sylos Labini (2001):
È necessario battere col voto la cosiddetta Casa delle libertà. Destra e sinistra non c'entrano: è in gioco la democrazia. Berlusconi ha dichiarato di voler riformare la prima parte della Costituzione, e cioè i valori fondamentali su cui poggia la Repubblica italiana. Ha annunciato una legge che darebbe al Parlamento la facoltà di stabilire ogni anno la priorità dei reati da perseguire. Una tale legge subordinerebbe il potere giudiziario al potere politico, abbattendo cosí uno dei pilastri dello Stato di diritto. Oltre a ciò, Berlusconi, già piú volte condannato e indagato, in Italia e all'estero, per reati diversi, fra cui uno riguardante la mafia, insulta i giudici e cerca di delegittimarli in tutti i modi, un fatto che non ha riscontri al mondo. Ma siamo ancora un paese civile? Chi pensa ai propri affari economici e ai propri vantaggi fiscali governa malissimo: nei sette mesi del 1994 il governo Berlusconi dette una prova disastrosa. Gli innumerevoli conflitti d'interesse creerebbero ostacoli tremendi a un suo governo sia in Italia sia, e ancora di piú, in Europa. Le grandiose opere pubbliche promesse dal Polo dovrebbero essere finanziate almeno in gran parte col debito pubblico, ciò che ci condurrebbe fuori dall'Europa. A coloro che, delusi dal centrosinistra, pensano di non andare a votare, diciamo: chi si astiene vota Berlusconi. Una vittoria della Casa delle libertà minerebbe le basi stesse della democrazia.
(A questo appello hanno aderito oltre mille persone, tra le quali: Vincenzo Consolo, Paolo Flores D'Arcais, Rita Levi Montalcini, Antonio Tabucchi, Roberto Benigni e Andrea Camilleri).
Contro il sonno della ragione/5
Appelli di Bernardo Bertolucci (2002) e Claudio Magris (2006):
Accade nel nostro paese un paradosso: un governo a vasta maggioranza, democraticamente eletto, che sembra voler vanificare proprio quelle regole democratiche grazie alle quali ha vinto le elezioni, si è insidiato… Viene naturale chiedersi se ciò a cui stiamo assistendo è una serie infinita di test a vasto raggio, di prewiews in tutti le direzioni al fine di scoprire fino a che punto il capocomico e i suoi comprimari possano osare davanti ai cittadini o se ci troviamo già in pieno primo atto, e non ce n’eravamo accorti.

Qui nasce un interrogativo: quali lusinghe, quali false promesse, quale ansia di consumismo, quali drammatiche delusioni hanno portato una gran parte degli italiani a scivolare nella degradazione più tragica, quella inconsapevole di chi guarda senza vedere, di chi ascolta senza capire, di chi è incapace di giudicare gli altri e se stesso…. "
“Dobbiamo far capire agli elettori di destra che questa volta non si tratta soltanto di destra e di sinistra ma di salvare le istituzioni democratiche. Ho alcuni ex compagni di scuola che avevano sempre votato centrodestra e non perdonano a Berlusconi di costringerli a votare a sinistra, come non avrebbero mai pensato di fare”.

Contro il sonno della ragione/6
Appello di padre Alex Zanotelli
"In pericolo oggi è la stessa democrazia. Ecco perché è importante tener desta l'attenzione. Ecco perché è fondamentale votare. Tanti, troppi, sono tentati di non votare o di votare scheda bianca. Sarebbe un errore. Il più grande che potremmo fare. Dobbiamo votare. Tutti. Dobbiamo contribuire perché questa nazione possa voltar pagina". Con queste parole – in un editoriale apparso sull'ultimo numero di Mosaico di Pace ed intitolato "Elezioni: la posta in palio" – padre Alex Zanotelli lancia l'allarme in vista della prossima scadenza elettorale ed invita tutti alla mobilitazione contro l'incombente "minaccia alla democrazia" costituita dalla possibilità di una riconferma dell'attuale governo.
Scrive il missionario comboniano: "Non posso accettare un Paese che ha partecipato, e partecipa ancora, a una guerra ingiusta e immorale come quella in Iraq. L'Italia è presente in Iraq con i nostri soldati e con i nostri soldi. Non posso accettare un Paese dove sia in vigore una legge come la Bossi-Fini, che ritengo non solo incostituzionale bensì anche immorale. Non posso accettare un Paese che ospita i Cpt (Centri di Permanenza Temporanea) che io definisco, senza remore, dei veri e propri lager. Non posso accettare un Paese dove l'intolleranza, il razzismo, la xenofobia, l'islamofobia arrivano a livelli tali da consentire a un ministro dello Stato, l'on. Calderoli, di mostrare magliette con invettive contro il profeta Mohammed.
Non posso accettare un Paese dove così tante leggi siano state approvate in sordina ed essenzialmente ad personam. Soprattutto mi sconvolgono i cambiamenti apportati alla Costituzione attraverso una serie di riforme che fanno a pezzi la nostra Costituzione repubblicana, che ignorano o dimenticano la nostra storia, che frammentano la nostra democrazia".
Ecco perché, ribadisce ancora padre Zanotelli, è assolutamente necessario "prendere coscienza della gravità di questo momento storico, a ogni livello, e avere il coraggio di contribuire a voltar pagina".
postato da carnesalli | 08:23 | commenti (2)
politica, democrazia, controcanto, leparoledeglialtri

mercoledì, aprile 05, 2006
 
Contro il sonno della ragione/3
Appello di Mazio Luzi (2002):
E’ increscioso per me in modo particolare data l’anzianità e il lungo curriculum professionale e civico, partecipare a un Forum che si pone il problema della democrazia nel mio paese. E se lo pone, quel problema, fondatamente.
Lo stato attuale delle cose; la trasformazione progressiva della res pubblica in governo padronale di azienda, la tendenza visibile dello stesso governo a fagocitare ogni ente o istituto concorrente nel campo primario dell’informazione e dell’espressione (radio, televisione, editoria) e la maggior parte della variopinta fabbrica della ricchezza e del consenso (pubblicità, assicurazioni…) la collusione pattuita con i signori della produzione e il discredito sistematicamente gettato sul lavoro, i suoi diritti e la sua tutela, l’ostilità sempre meno occulta verso gli uomini che non si possono comprare, per non parlare di ciò che di arbitrario e distorto si consuma nel campo giudiziario, l’attacco alla Costituzione: tutto ciò rende anche troppo motivato il tema di questo confronto..
Spero che sia utile per orientarci, noi cittadini italiani e per svegliare i nostri connazionali dal loro letargo, dal sonno della loro ragione”
(Mazio Luzi, 2002)

P.S. Confesso, Presidente, faccio parte della grande famiglia dei coglioni.
Ma non è tanto quello che mi disturba, direi che ne sono onorato.
La cosa che più mi ha irritato e disturbato è che secondo lei sono (siamo) un coglione in quanto voto “contro il mio interesse”.
La politica non è il “mio” interesse. Per me politica non è, esagerando, fare gli interessi dei più poveri, ma almeno prestare attenzione al “bene comune”.
Non fare il “mio” interesse. Al massimo il “nostro” interesse.
Quella è la sua idea della politica.
Non ci siamo presidente, no, non ci siamo.
Sono proprio un coglione.
Due volte.
O lo è lei?
postato da carnesalli | 08:25 | commenti (6)
politica, democrazia, controcanto, leparoledeglialtri

martedì, aprile 04, 2006
 
Contro il sonno della ragione/2
Appelli di Umberto Eco (2001 e 2006): salviamo la democrazia
Questa situazione conosciuta ormai nel mondo come l’anomalia italiana, dovrebbe essere sufficiente per stabilire che una vittoria del Polo non equivarrebbe a una normale alternanza tra destra e sinistra. Contro l’instaurazione di un regime di fatto, contro l’ideologia dello spettacolo, per salvaguardare nel nostro paese la molteplicità dell’informazione, consideriamo le prossime elezioni come un referendum morale a cui nessuno ha diritto di sottrarsi. Questo sarà per molti un appello a mettersi una mano sulla coscienza ed ad assumersi la responsabilità… perché nessun uomo è un’isola… non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona per te”

Siamo di fronte a un appuntamento drammatico. Dal 2001 a oggi l'Italia è precipitata spaventosamente in basso quanto a rispetto delle leggi e della Costituzione, quanto a situazione economica e quanto a prestigio internazionale. Se dovessimo avere altri cinque anni di governo del Polo, rappresentati di fronte al mondo dai Calderoli e dalle ultime leve (appena arruolate in Forza Italia) dei più impenitenti tra i reduci di Salò, il declino del nostro Paese sarebbe inarrestabile e non potremmo forse più risollevarci.
Quindi l'appuntamento del 9 aprile è diverso da tutti gli altri appuntamenti elettorali del passato: in quelli si trattava di decidere chi avrebbe governato senza sospettare che un cambio di governo avrebbe messo a repentaglio le istituzioni democratiche. Ora si tratta invece di salvare queste istituzioni.
In questo frangente i partiti di opposizione cercano, come è ovvio, di catturare il voto degli indecisi che nelle scorse elezioni avevano votato Polo e che si sono sentiti traditi. I partiti fanno il loro dovere, ma ritengo che rivolgendoci ai soci e ai simpatizzanti di Libertà e Giustizia occorra fare un altro ragionamento.
Uno dei rischi maggiori di queste elezioni non sono solo gli indecisi che hanno votato a destra la volta scorsa (i quali si sposteranno secondo dinamiche difficilmente controllabili, per fede o per pigrizia continueranno a votare come prima, o rinunceranno a votare). D'altra parte il loro numero, come mostrano i sondaggi, è oscillante. Io ritengo che il popolo di Libertà e Giustizia debba invece impegnarsi non per convincere gli indecisi di destra ma i delusi della sinistra.
Li conosciamo, sono molti e non è in questa sede che si possono discutere le ragioni del loro scontento. Ma è a costoro che occorre ricordare che, se si lasceranno trascinare da questo scontento, collaboreranno a lasciare l'Italia in mano di chi l'ha condotta alla rovina. Non c'è scontento, per quanto giustificabile, che possa stare a pari con il timore di una fatale involuzione della nostra democrazia, con l'indignazione che coglie ogni sincero democratico di fronte allo scempio che si è fatto delle leggi, della divisione dei poteri, del senso stesso dello Stato. E' questo che ciascuno di noi deve ripetere agli amici incerti e delusi. E' proprio da loro e dal loro impegno che dipenderà se l'Italia eviterà di essere ancora per cinque anni territorio di rapina da parte di difensori dei loro privati interessi..
Se pure questi amici ritengono di nutrire senso critico ed equanimità (perché è segno di senso critico ed equanimità - direi di onestà intellettuale - saper criticare la propria parte, e neppure il sito di Libertà e Giustizia si è sottratto a questo dovere), in questo momento essi debbono sacrificare i loro sentimenti e unirsi a tutti noi nell'impegno comune.
E' in questa azione di convincimento che consiste il dovere e la funzione di quanti hanno partecipato in questi anni alla discussione che Libertà e Giustizia ha svolto e fatto svolgere. Ora la nave potrebbe affondare. Ciascuno deve prendere il proprio posto.
postato da carnesalli | 08:42 | commenti (2)
politica, democrazia, controcanto, leparoledeglialtri

lunedì, aprile 03, 2006
 
Contro il sonno della ragione/1
Appello di Antonio Tabucchi (2003): Cittadini vi chiediamo di non tacere
Il nostro Paese sta vivendo un momento critico senza precedenti. Leggi confezionate su misura per esponenti del governo, disprezzo del Parlamento, attacchi alla Costituzione, aggressioni alle Istituzioni, occupazione della televisione di Stato, pronunciamenti contro la Magistratura uniti all’incapacità di affrontare i veri problemi della giustizia, sfide al capo dello Stato, attuazioni di destrutturazione di tutta l'istruzione pubblica e dell’Università, violenze e minacce verbali verso i non consenzienti da parte dei dipendenti mediatici del presidente del Consiglio hanno condotto l’Italia, da parte dell'attuale governo, a una tensione sociale e politica mai vista nel dopoguerra.
Una naturale forma di ottimismo ci induce sempre a pensare che peggio di così non sia possibile. Ma il peggio può arrivare all’irreparabile.
Gli anni che la nostra Repubblica ha vissuto nel dopoguerra ci insegnano che si è cercato, in certi momenti, di condurre il Paese verso l’irreparabile. La lista sarebbe lunga. Ricordiamo soltanto Piazza Fontana, l’Italicus, Piazza della Loggia, la P2, le bombe alla stazione di Bologna, i vari tentativi di colpo di Stato non riusciti, fra cui quello sventato da Moro nel 1963, il delitto Moro, la strage dei Georgofili. Quando i problemi del Paese non si volevano o potevano risolvere in maniera trasparente e democratica, "qualcosa" agiva nell’ombra per trascinare la nazione verso pericolose avventure.
Noi pensiamo di doverci rivolgere direttamente ai cittadini, a quella opinione pubblica che in ogni paese civile è garanzia di continuità della vita democratica. La presenza, la testimonianza, la voce e soprattutto la vigilanza dei cittadini sono oggi il solo strumento di tutela della nostra libertà. L’ostinazione di testimoniare ciò che accade in Italia ci terrà legati all’Europa e impedirà l’autismo e l’isolamento che alcune forze politiche tentano di creare intorno al nostro Paese. A tutti coloro che come noi pensano che questo sia un momento grave, impegnandoci a non tacere, chiediamo di non tacere.
Antonio Cassese
Don Luigi Ciotti
Tullio De Mauro
Inge Feltrinelli
Laura Firpo
Alessandro Galante Garrone
Enzo Marzo
Diego Novelli
Jacqueline Risset
Paolo Sylos Labini
Antonio Tabucchi
Nicola Tranfaglia
Gianni Vattimo
Elio Veltri

Suggerisco di visitare il sito suggerito da mirella, ne vale la pena:
invideoveritas.tk
postato da carnesalli | 08:25 | commenti (2)
politica, democrazia, leparoledeglialtri

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