ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

martedì 17 gennaio 2012

MARZO 2009

domenica, marzo 29, 2009
 
PDL - Popolo di lobotomizzati
Sgomberato il tavolo dalla necessità di rispondere a chicchessia, ne è uscito un discorso della più tipica "maniera" berlusconiana: un comizio fatto di affermazioni, di accuse agli avversari, di inviti a fare, di rivendicazioni del già fatto e della propria assoluta, insuperabile, eccezionale, travolgente bravura. Un discorso fatto anche ritmicamente per raccogliere applausi (settanta in settantuno minuti con quattro ovazioni), un discorso di storica autounzione con dentro, persino, l'unzione (ma l'aveva già fatto in passato) dei congressisti: "Avete un'altra missione: far crescere i consensi, vincere le elezioni e radicare il vostro partito. Vi nomino tutti missionari di libertà".
(dalle cronache di oggi)
Un tempo si diceva: saluto al duce!
(Poi, Dopo, Lacrimeremo...)


postato da carnesalli | 17:42 | commenti (6)

venerdì, marzo 27, 2009
 
"Il timore è che la Libertà nel nome del nuovo partito, altro non sia che quella di Berlusconi di fare tutto quello che vuole."
 The Economist, 26 marzo
postato da carnesalli | 09:23 | commenti (1)

giovedì, marzo 26, 2009
 
Adesso, referendum....

postato da carnesalli | 09:15 | commenti

martedì, marzo 24, 2009
 





Giovan Battista Vico...





postato da carnesalli | 14:19 | commenti

venerdì, marzo 20, 2009
 
Giusto per non parlare di Brunetta (non mi piace il turpiloquio)


postato da carnesalli | 11:54 | commenti (1)

mercoledì, marzo 18, 2009
 
Sant'Elena? (che sia il momento di...)
Lo sfogo di Berlusconi
"Fare il politico mi fa schifo"
Si dice "disperato". E torna a ripere quanto il lavoro del politico gli "faccia schifo". Serata di svago per Silvio Berlusconi al teatro Quirino di Napoli. Ieri sera tra il primo e il secondo atto il premier si concede un bagno di folla. "Sono otto settimane che non faccio un giorno di riposo" scherza nel foier con il pubblico. "Ma lei si diverte" lo punzecchia una signora. "No, a me non piace quello che faccio - scherza il Cavaliere - lo faccio solo per senso di responsabilità. Mi fa schifo quello che faccio. Sono disperato...".
"Ma io sono abituato a lavorare - riprende Berlusconi sorridendo - pensi che per 21 giorni non ho mai dormito due notti consecutive nello stesso letto". "E' stata una tournee", ribatte un signore. "No - risponde il Cavaliere - perchè in tourneè si recita sempre la stessa parte. Io ogni giorno devo invece cambiarla".

postato da carnesalli | 11:04 | commenti (1)

martedì, marzo 17, 2009
 
Q - Quiz (ovvero l'interesse del conflitto)
Molti ancora si domandano perchè un uomo come Berlusconi si sia dato alla politica (per quanto già Montanelli ce l'avesse spiegato: per "salvarsi dalla galera e salvare le sue aziende"), scatenando nel paese una spaccatura come mai era successo. Che interesse poteva avere un uomo così ricco, che poteva godersi la vita ecc. ecc. ecc.
Forse per esserlo sempre di più.
Vediamo chi indovina questo quiz: in una fase di assoluta recessione ci sono due aziende che stanno andando benissimo.
Quali sono?
Tempo scaduto.
Nei giorni delle solite leggi ad personam (ma sono 15 anni che ne fa) si viene a sapere che Mediaset e Mediolanum (entrambe del Cavaliere) hanno i bilanci in crescita, soprattutto pubblicitaria (a discapito dei giornali e soprattutto della Rai)
 Risulta chiaro allora che l'interesse del conflitto non è altro che...il conflitto di interessi.
L'economia va a rotoli, il tessuto sociale si sfilaccia, le fasce più povere della popolazione sono sempre più povere, il welfare viene lentamente (ma non troppo) demolito, ma lui va alla grande...
Ha perso la faccia?
Forse per questo se n'è fatta una tutta nuova...

postato da carnesalli | 18:04 | commenti (2)

mercoledì, marzo 11, 2009
 
Elogio (funebre) della democrazia
«Ho proposto, visto che non ci sono tempi certi per avere le leggi, che si riconosca nel solo voto del capogruppo il voto di tutto quanto il gruppo che rappresenta. Capisco – ha proseguito il premier – che dopo 70 o 80 votazioni una persona che non è tuttologa possa anche deprimersi, ecco perché io propongo uno snellimento».
(Silvio Berlusconi)
Nell’ultimo anno il cavalier Benito Berlusconi ha comunicato che: 1) la sua Augusta Persona non può più essere sottoposta a processo penale, qualunque reato commetta; 2) se una sentenza della Cassazione non gli garba, lui la cambia per decreto; 3) se il capo dello Stato non firma il decreto, è un ostacolo alla governabilità; 4) se la Costituzione gli impedisce di decretare su quel che gli pare, bisogna cambiarla anche a colpi di maggioranza, anche sciogliendo le Camere e «tornando al popolo». Ora ribadisce che 5) il Parlamento gli fa perder tempo, con tutti quei deputati e senatori (peraltro in gran maggioranza nominati da lui con finte elezioni) che non si sa mai come voteranno e propone 6) di far votare solo i capigruppo per evitare «sorprese». Ci sarebbe pure la Costituzione, che prevede il voto del singolo parlamentare «senza vincolo di mandato», ma che sarà mai. Intanto 7) i giudici che indagano o arrestano o scarcerano chi non vuole il governo vengono immantinente visitati dagli ispettori di Al Fano. E 8) le strade sono pattugliate da militari e ronde di partito, embrione della nuova Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. E 9) le banche finiscono sotto controllo dei prefetti, cioè del Ministero dell’Interno. E, per chi protesta, è alle viste 10) una forte riduzione del diritto di sciopero. E 11) il governo prepara norme-bavaglio per la stampa e per i blog. E 12) pretende di scegliersi anche il presidente della Rai, che spetta all’opposizione. Domanda ai fini dicitori che invitano sempre a non demonizzare: ci dite, gentilmente, come si chiama questa roba qua?
(Travaglio)
Giustamente ha commentato Franceschini:
«Il passaggio successivo – dice a proposito della proposta del premier di far votare solo i capigruppo – potrebbe essere un tasto solo nell'ufficio del presidente del Consiglio, per semplificare tutto». L'ironia, però, è decisamente amara. L'amarezza di chi sa che «per Berlusconi sembra tutto un ingombro sulla strada della sua luminosa azione di governo e questo vale per il Parlamento e a volte anche per il ruolo di garanzia del presidente della Repubblica».

postato da carnesalli | 09:22 | commenti

lunedì, marzo 09, 2009
 
"...a chi ha una casa e che, nel frattempo ha ampliato la famiglia perché i figli si sono sposati e hanno dei nipoti, di aggiungere una stanza, due stanze o due bagni con servizi annessi alla villa esistente".
(Silvio Berlusconi)
Un condono.
Dell'indecenza...
postato da carnesalli | 09:08 | commenti

martedì, marzo 03, 2009
 
C.v.d./1
Ritorno al passato
Diceva che sarebbero state rispettate le richieste delle famiglie: è arrivato il momento di mostrare come. Le iscrizioni sono chiuse, i dati sono sul tavolo di Maria Stella Gelmini: il 90 per cento dei genitori che hanno iscritto i figli in prima elementare ha chiesto il tempo medio-lungo. Il mensile Tuttoscuola ha fatto i calcoli sulla base delle previsioni del ministero: la grandissima parte di quei 9 genitori su 10 dovrà accontentarsi delle 27 ore settimanali previste da Gelmini. Non 30 né 34. Tempo vuoto. È una scelta, questa di non dare ore di insegnamento ai bambini che si affacciano alla vita sociale, che ha ripercussioni sulla collettività intera. Non è solo una questione di carenza formativa, già in sé criminale. Non è solo il fatto che si disinveste sull'educazione primaria - un danno ai bambini - togliendo tutte quelle attività che appaiono evidentemente secondarie: la musica, l'educazione corporea, il primo apprendimento di altre lingue e di altre culture, le arti. Non è solo che si disincentiva l'insegnamento - un danno ai docenti - facendo dei maestri elementari la più povera delle categorie, alimentando il precariato e la disoccupazione di migliaia e migliaia di persone che hanno studiato per insegnare anziché giocare al bingo o cercando di adescare un/a milionario/a da cui farsi mantenere. E' anche un ritorno al passato post-bellico della struttura familiare: un incentivo al ritorno al focolare di migliaia di madri, milioni di donne giacchè si sa che non viviamo in Svezia e che dei figli e della cucina e delle pulizie domestiche, in questo nostro Paese, si ritiene che debbano occuparsi le donne. Più le donne, le quali del resto a parità di lavoro guadagnano assai meno degli uomini e dunque conviene, se qualcuno deve rinunciare a 'lavorare fuori', che rinuncino loro. Anche questa è una di quelle riforme il cui esito sarà chiaro nella struttura della società fra dieci anni, quando ci sarà qualcuno che dirà che 'all'improvviso' è cambiato qualcosa: le donne non lavorano più, non ci tengono, chissà perché, non consumano altro che detersivi e pannolini, mai che investano i loro risparmi in bond.
(C. De Gregorio)
postato da carnesalli | 11:10 | commenti (2)


 

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