ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

lunedì 16 gennaio 2012

FEBBRAIO 2007

mercoledì, febbraio 28, 2007
 
P – Prediche e Pulpiti

Allora, per chi se lo fosse perso: la Corte di Appello di Milano ha stabilito tre giorni fa che un certo Cesare Previti corruppe i giudici che assegnarono a Berlusconi la Mondadori (diconsi M o n d a d o r i ) sottraendola a Carlo de Benedetti.
I giudici lo hanno condannato a un anno e mezzo di reclusione, in continuazione con la condanna definitiva a 6 anni che gli era stata inflitta dalla Corte di Cassazione per la vicenda Imi Sir (trattasi di un “prelievo” da m i l l e m i l i a r d i di vecchie lire).

Dunque: la sentenza che nel gennaio 1991 annullò il lodo Mondadori e sfilò il primo gruppo editoriale italiano dalle mani di Carlo de Benedetti per consegnarlo a  Silvio Berlusconi, era una sentenza comprata.
Comprata da Previti, Pacifico, Acampora con denaro della Fininvest di Silvio Berlusconi: almeno 400.000.000 di lire consegnati brevi manu al giudice relatore ed estensore del verdetto Vittorio Metta (che ha scritto – con un certo … talento – ben 168 pagine in 24 ore!!).
Un mese dopo dalle casse della All Iberian (Fininvest) parte un bonifico di 3 miliardi e 36 milioni di lire destinato al conto svizzero Careliza Trade di Acampora.
Il quale l’1 ottobre 1991, ne gira una parte – 425 milioni a Previti che li dirotta in due tranche al conto Pavoncella di Pacifico.
Questi preleva quei 400 milioni che, secondo l’accusa, qualche giorno dopo vengono consegnati a Vittorio Metta, il quale, vedi i casi della vita, qualche tempo dopo lascia la magistratura e va a lavorare con la figlia Sabrina nello studio di Previti.
Piccolo il mondo, no?

Ma questo Cesare Previti è lo stesso Cesare Previti, deputato di Forza Italia, già Ministro della Repubblica, amico carissimo e socio d’affari di Silvio Berlusconi e del pregiudicato Dell’Utri?
E’ lo stesso per il quale Forza Italia ha chiesto il reintegro in Parlamento (dal quale mai si è dimesso..)?
O è un omonimo?

E’ troppo ingenuo chiedersi:
- per conto di chi agiva questo signore?
- la Mondadori è giusto appartenga ancora a chi l’ha “acquistata” in modo, per così dire, disinvolto?
- e gli utili che ha lucrato in tutti questi anni?

La Mondadori controlla poi Panorama e molti giornali, oltre al settore libri:
(Lo so che qualcuno arriccerà il naso: ancora con la storia del controllo dei media?
Sì, ancora.
In questi giorni di crisi di governo per esempio i media – solerti, come ha fatto anche il sottoscritto, a mettere sotto accusa i senatori “dissenzienti” - raramente ci ricordano però:
- che la causa prima della crisi dipende dalla legge elettorale (finemente detta la “porcata”) imposta da Berlusconi proprio per ottenere l’effetto che poi ha effettivamente ottenuto (e il bello è che adesso vogliono cambiarla…): più comodo dare tutta la colpa solo ai due “dissidenti” ;
- che il governo precedente è andato sotto ben 99 volte durante la scorsa legislatura e nessuno ha chiesto le sue dimissioni (che poi sono arrivate, ma perché un ministro le ha pretese accusando un suo collega di “truccare i conti dello Stato”. E visto quanto detto prima, trattandosi di esperti, possiamo crederci);
- che nell’America dell’”amico Gorge”, Bush non ha la maggioranza, che appartiene ai democratici per un solo voto, e capita a seconda dei voti che ci siano maggioranze diverse;
- che, anche se è infantile ricordarlo, nel 1994 il vice presidente di Forza Italia, Tremonti, è stato sì eletto nelle liste del Patto Segni, ma che dopo 24 ore è stato determinante per formare il primo governo Berlusconi (povero Follini…); come determinante è stata l’uscita dall’aula di quattro deputati della minoranza, alcuni dei quali passati poi col Polo (Grillo, per esempio). E il pingue De Gregorio che, malgrado il peso, ha fatto un triplo salto carpiato, eletto a sinistra è volato (si fa per dire) a destra, non lo ricorda nessuno?
- che se qualcuno strilla perché “non vale” il voto dei senatori a vita per la fiducia, ovviamente non dovrebbe valere nemmeno per la sfiducia…

E poi: TG3 regionale della Lombardia di venerdì 23 febbraio.
Servizio di apertura: crisi nella scuola, insegnanti non pagati per gli esami di maturità.
Quadro: sfascio completo.
La prima cosa che pensi è ovviamente che sia responsabilità di questo governo.
Solo alla fine (velocemente, come succede quando leggono nelle pubblicità le controindicazioni dei medicinali) una voce sussurra: gli insegnanti non sono pagati dal 2001: cioè per tutta la durata del governo Berlusconi!

E via menzognando…)

Ma poi: la vicenda non insegna nulla su come ha fatto carriera l’imprenditore “di successo” (la celeberrima “storia italiana”)?
Tutto ciò che ha toccato senza corruzione o raccomandazione politica l’ha fatto fallire (dall’Euromercato alla Standa, da Tre al sito Jumpy, dalle Pagine utili alla Edilnord, il più delle volte rifilando il pacco indovinate a chi? A Tronchetti Povera…)

Con che faccia (che sia per questo che l’ha rifatta?) oggi questo signore viene oggi a farci discorsi ispirati su valori, onesta, moralità e via predicando?

Io DICO: è sopportabile questa situazione?

DICO anche che mi è piaciuto questa piccola provocazione di Gian Carlo Caselli (pubblicata da un quotidiano mentre Casini era a Cortina con il suo Dico personale: la compagna Azzurra e la figlia…)

“… Si tratta del Canone di un Concilio. Per la precisione il canone 17 del primo Concilio di Toledo (anno 400 d.c.)
..Vi si legge: la convivenza sessuale è lecita soltanto quando sia con una sola donna . Ma precisa che la convivenza sessuale con una sola donna è consentita (e perciò non comporta scomunica) non solo quando si tratta di “moglie” ma anche quando si tratta di “concubina tenuta come fosse moglie”.
In altre parola per la Chiesa del 400, c’erano alcune unioni di fatto non costituenti matrimonio, considerate legittime perché sostanzialmente assimilabili al matrimonio.
Impossibile ovviamente trarne insegnamenti vincolanti o anche solo utili per la stagione che stiamo vivendo oggi… Tutto cambia…
… La flessibilità di una quindicina di secoli fa potrebbe apparire oggi semplicemente anacronistica.
Ricordarla però si può. E chissà che non possa contribuire  a svelenire il dibattito, preferendo ai toni di guerra di religione quelli di un più pacato confronto.
Magari ironizzando sul fatto che in Spagna un po’ di zapaterismo si direbbe sembra aleggiare già nell’anno 400.
Addirittura con un Concilio.”

DICO io, ma in che mondo viviamo?

postato da carnesalli | 08:51 | commenti (2)
politica, controcanto

giovedì, febbraio 22, 2007
 
C – Chiodi (Robe da)

Avvertenza: dopo lo "sfogo", il post che seguirà (Dico/5) è da leggere anche se prima di sera avessimo un altro governo.
O nessun governo.
Anzi a maggior ragione ("c'entra" molto... purtroppo).

“L’unica verità sotto i nostri occhi è che la politica estera più di sinistra che si ricordi viene affondata da un paio di senatori che in nome di una sinistra ancora più sinistra stanno di fatto riconsegnando il paese a Berlusconi e alla peggiore destra che si conosca” (A.Padellaro)

“…Vi aspettate che voti no. Vi piacerebbe. Ma io non posso darvi questa vittoria. Perciò continuo il mio impegno per la pace. E a D’Alema e a Prodi, per le cose che condivido e quelle che non condivido  dico “si”. Non posso far vincere voi che avete in testa solo subordinazione e guerra” (F.Rame, dichiarzione di voto)

“La crisi si apre sulla politica estera, dopo che D'Alema ha spiegato in Senato l'impegno per la pace dell'Italia, il rifiuto della guerra, il valore "politico e civile" della missione Onu in Afghanistan, l'impossibilità di un ritiro che ci allontanerebbe dalla Ue, isolandoci. Un discorso che sta pienamente nel programma dell'Unione, e che avrebbe potuto pronunciare tra gli applausi qualsiasi ministro degli Esteri di qualunque governo di sinistra di ogni Paese occidentale” (E.Mauro)
"SI CAPISCE, uno ha tutto il diritto di coltivare i suoi ideali integerrimi. E di sentirsi eletto dal popolo lavoratore anche se è stato spedito in Senato da una segreteria di partito. Uno ha tutto il diritto di rivendicare purezza e coerenza, così non si sporca la giacchetta in quel merdaio di compromessi e patteggiamenti che è la politica. Però, allora, deve avere l'onestà morale di non fare parte di alcuna coalizione di governo. E deve dirlo prima, non dopo. Deve farci la gentilezza di avvertirci prima, a noi pirla che abbiamo votato per una coalizione ben sapendo che dentro c'erano anche i baciapile, anche i moderatissimi, anche gli inciucisti. A noi coglioni che di basi americane non ne vorremmo mezza, ma sappiamo che se governano gli altri di basi americane ne avremo il triplo.
Invece no: questi duri e puri se ne strafottono della nostra confusione e della nostra fatica. Prima salgono sulla barca della maggioranza, poi tirano fuori dal taschino il loro cavaturaccioli tutto d'oro e fanno un bel buco nello scafo, per meglio onorare la loro suprema coerenza e la nostra suprema imbecillità. Un bell'applauso ai Cavalieri dell'Ideale: tanto, se tornano Berlusconi e Calderoli, per loro cosa cambia? Rimarranno sul loro cavallo bianco con la chioma al vento."
(M.Serra)

E intanto bivacchi di manipoli brindano (per usare un’espressione letta sulla prima pagina di un giornale di oggi, la più volgare e sguaiata che abbia mai visto) fuori da Palazzo Chigi.
 
La testa del chiodo

La palma della mano
i datteri non fa,
sulla pianta del piede
chi si arrampicherà?

Non porta scarpe il tavolo,
su quattro piedi sta;
il treno non scodinzola
ma la coda ce l’ha.

Anche il chiodo ha una testa,
però non ci ragiona:
la stessa cosa capita
a più di una persona.
(Gianni Rodari)
************

Dico/5 (ovvero: Polo, la famiglia col buco in mezzo)
“Provo fastidio nei confronti di chi predica il valore assoluto della famiglia fondata sul matrimonio, specie quando i predicatori conducono una vita dedita al libertinaggio e pullulata di mogli tradite e abbandonate. Delle tre possibili categorie di cattolici – il liberale, l’integralista, il libertino (non pratica ma vuole imporlo agli altri) – è quest’ultimo che più detesto”
(A.Martino, ex ministro del governo Berlusconi)

Mi viene un po’ di orticaria quando alcuni zelanti quanto improbabili “magister vitae” col dito alzato e il sopracciglio aggrottato mi indicano (mi intimano?) i cosiddetti valori, anzi “Valori”, ai quali attenersi.
Irrinunciabili, imprescindibili, indiscutibili, degni di scatenare una guerra di civiltà.
Inadatti a tentare un qualsiasi tipo di dialogo.

Anche perché non credo sia una faccenda da supermercato dove uno tira giù dallo scaffale quello che più gli piace o gli interessa.

Di questi tempi è tutto un gran levare di alti lai per i Di.co., e tutti a paventare non solo la fine della civiltà, ma soprattutto insanabili conflitti con la loro coscienza (sempre che la trovino, naturalmente; addirittura si parla di obiezione…), perlopiù definita “cristiana”.

Non mi risulta che il Padreterno abbia aperto una catena dei supermercati, dai quali prelevare solo la merce che "serve".

Proviamo a guardare allo scaffale: "ricchezza".
A parte il “Guai ai ricchi…” (e già quello..)

Ma poi ricordiamo l’episodio del giovane ricco, al quale Gesù alla domanda “Maestro cosa devo fare?” mi pare di ricordare che rispose “va, vendi tutto quello che hai, dallo ai poveri e seguimi”?

Non rispose certo: intesta un giornale al fratello, l’altro alla moglie, le aziende ai figli,  conduci una dissoluta vita da nababbo nomade tra qualche decina di ville contornato da veline più o meno disponibili e persone poco raccomandabili, e poi vai in Parlamento a votare – secondo coscienza (sic) – contro i Di.co.

"E' più facile che un camello..."
Non mi risulta che il Vaticano abbia affidato alla Krupp una commessa per produrre aghi con cruna allargata a dimensione cammello…


O allo scaffale: "coerenza di vita".
“Se il tuo occhio ti dà scandalo, strappalo…” recita il Vangelo.

Cosa fa più male: concedere diritti a chi non ne ha (vedi allo scaffale “misericordia”) o allegare da editore "cattolico" al più diffuso settimanale italiano il più volte deprecato Codice da Vinci e a Sorrisi e canzoni (oltre un milione di copie) i film di Almodovar (regista che adoro ma che di cristiano ha solo il nome, Pedro; oltretutto noto omosessuale!)?
Editore tra l’altro dei grandifratelli e delle mariedefilippi… plecari esempi di rettitudine morale e esaltazione dei valori della famiglia.

O allo scaffale: "non corrompere".
Previti, off course.

O a quello "non calunniare".
Vedi Igor Marini, Scaramella, o Guzzanti…

E via imbarbarendo….

Un po’ di coerenza, perbacco, signori.
E dignità.

Mi piace – diciamo meglio che trovo efficace – l’espressione “sepolcri imbiancati”.
Che sta a indicare – in termini non proprio lusinghieri - quel modo di “essere” farisaico e borghese (e dico subito che per me il termine “borghese” ha un’accezione etica prima che politica, è una categoria dello spirito prima che una classe sociale) che dà molta importanza all’apparenza, allo status, all’identità, all’immagine, alla forma.
E assai poco alla sostanza.
Di chi fa del consumo esibito e del possesso ragione di vita, predilige il sembrar essere che non l’essere, l’apparire piuttosto che il fare, finge scandali pubblici spesso per coprire nefandezze private (chi ricorda gli Ippopotami di Roberto Vecchioni?).

Irritanti nel loro falso perbenismo (sbracato qualche volta, ma ‘loro’ sanno quando si può mettere la bandana e quando no, per dire), soprattutto quando pretendono (salendo su una cattedra che nessuno gli ha conferito) di bacchettare, bacchettoni, sulle dita a destra e manca, dando lezioni di coerenza (!), quando non addirittura di bon ton, a chi è una vita che si sforza di essere coerente (o a chi per motivi oggettivi non ce la fa ad essere coerente). Pagando magari prezzi in prima persona per questo: ed è la vita che parla per noi, le nostre scelte quotidiane e di fondo.

Disgustosi poi quando nelle loro capriole ideologiche e culturali si atteggiano a “modelli” di virtù.
Difensori dei Grandi Valori: Dio, Patria, Famiglia, Libertà (e… borsellino), quando si impuntano sulle imprescindibili radici cristiane dell’Europa, disinteressandosi di come poi sta si sta sviluppando l’albero che c’è cresciuto sopra.
Pronti a spendere una lacrima per chi muore di fame, purchè lo faccia a debita distanza, con una mano sul cuore, ma l’altra sul portafoglio (o sulla fondina, ultimamente).

Patetici quando si vantano di essersi “fatti da soli”, come se fosse un merito e come se la vita fosse solo una gara (“mi sono fatto da me, mi sono fatto di m.”, ammoniva Gaber)

”Benpensanti”, li chiamano.
Mi permetto di dissentire, mi piacciono poco: io preferisco chi “pensa bene”.

I peggiori di tutti poi sono proprio gli atei devoti: coloro che appoggiano “da fuori” la Chiesa, anzi la incitano trovandola troppo remissiva. Della sua verità e della sua morale non si curano, ma tengono in gran conto il suo patrimonio di autorità, da investire politicamente.
Con questi atei clericali, cui senza scandalo la Chiesa spalanca portoni d’onore e braccia materne facendo nascere il sospetto che ormai il fine giustifica ogni mezzo, il dialogo, credo, è non tanto impossibile, quanto impensabile.

Mi affiorano alla memoria le parole di Giorgio Strehler, che ricordava quando alla fine della guerra gli affidarono i locali di Via Rovello a Milano, per farne quello che diventò poi il Piccolo Teatro.
Ma che era stato fino ad allora, lo ricordo agli smemorati, la sede della Brigata Muti (fascista), con annesse sale di tortura.
“Ricordo” disse “che quando con entusiasmo cominciammo i lavori di ristrutturazione e cominciammo a grattare via il sottile strato di calce che copriva i muri, a poco a poco emerse qualcosa di agghiacciante: macchie di sangue, scritte di condannati a morte, segni di tortura…”
Sotto lo strato immacolato di calce viva.
E bastò grattare appena..

Ecco: sepolcri imbiancati. Un sottile strato di perbenismo per fare “bella figura” (indispensabile ingrediente della ‘borghesità’) ma al quale basta un graffio per far emergere ben altro.

Giani bifronti: crociati dei valori occidentali e cristiani da un lato, diffusori di valori pagani e disgreganti (un caso: le televisioni) dall’altro.

Per esempio: si “porta” molto, è molto trendy ultimamente, la famiglia.
Anzi, la Famiglia (ne parlavamo sopra).
Meglio, il Valore Della Famiglia.

Ed è curioso osservare questi signori benpensanti dall’alto della loro esperienza di bigami, divorziati, conviventi ecc. ecc. predicare il verbo dei valori fondamentali della famiglia.
Giusto, per carità.
Ma da che pulpito, viene da dire.


Che spettacolo squallido vedere questo stracciarsi le vesti per chi osa difendere i Pacs (e abbiamo già notato che per i parlamentari questo istituto esiste già: ecco l’ipocrisia, altro ingrediente della borghesità), e assistere, in mezzo ad un turbinio di retorica militar-patriottarda per gli eroi di Nassirya, allo spettacolo di una povera vedova lasciata per strada perché non regolarmente sposata con una delle persone morte nell’attentato.
E io dovrei essere contrario ai Pacs? Ma il dolore e il ricordo – non la retorica: il dolore che ti squassa il cuore e il ricordo che di squassa il cervello - non è uguale per tutti?
O ci sono morti (e vivi) di serie A e di serie B?

Per dire:
- Pierferdinando Casini chiede "rispetto per il suo diritto di dire laicamente no ai pacs"... il cattolicissimo ex presidente della Camera convive: pendente la sua richiesta alla Sacra Rota di annullamento del matrimonio con Chiara Lubich (sposata dopo l'annullamento delle precedenti nozze di lei) da cui ha avuto due figlie adolescenti, è legato ad Azzurra Catagirone e padre della piccola Caterina;
- Il leader di CL e "governatore" lombardo Roberto Formigoni (noto per il suo voto di castità e celibato) che ritiene la posizione di Prodi sui Pacs “uno scivolone rivelatore di come l'Unione non voglia difendere la cellula fondamentale della società: la famiglia” sei anni fa finiva sulla copertina di Novella 2000 accanto alla fidanzata Emanuela Talenti in lacrime. Facevano coppia nelle occasioni sociali, trascorrevano le vacanze insieme ed erano dati per nubendi dai rotocalchi: invece non fu così;
- Nando Adornato, ex laico di sinistra convertito alla dottrina teo-con, ha precisato alla Stampa che lo inseriva tra gli “onorevoli, conviventi” di essere “felicemente.. sposato da qualche anno”. Negli anni '70 invece, preferiva la convivenza (da cui è nato un figlio oggi ventenne);
- La Lega è paladina della famiglia, tradizionale “impostata su riconosciuti valori e responsabilità”, con qualche incongruenza.
Passi il decennio di convivenza di Umberto Bossi divorziato prima di sposare Manuela Marrone in seconde nozze.
Ma sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Ruini del matrimonio celtico, con druido e altare a Odino e giuramento “sul fuoco che mi purifica”, celebrato nel 1998 da Roberto Calderoli (oggi regolarmente coniugato davanti a Dio, che non sappiamo se abbia gradito). Calderoli che aborre le coppie di fatto in quanto ”atto contro natura e primo passo verso la dissoluzione di una società fondata sui valori” e non pensava che “per un pugno dl voti il centrosinistra potesse cadere così in basso”, 7 anni fa scambiava i braccialetti (mica gli anelli) con la poetessa Sabina Negri in abito celtico di Gattinoni color Padania in autunno, nella villa del calciatore Vialli: un simpatico rito pagano officiato da Formentini.
Nel '98 sempre con rito celtico Roberto Castelli, divorziato con un figlio, sposava a Pontida la giovane attivista Sara Fumagalli: nozze "regolarizzate" (in Comune) quest'anno.
- Franco Frattini ritiene “non necessaria” l'introduzione dei Pacs in Italia: “La mia opinione come cittadino è che non ce n'è assolutamente bisogno, tenderei a escluderli”.
Frattini, separato con una figlia, già fidanzato con un paio di teleconduttrici, è stato goliardicamente salutato da Berlusconi a Gubbio: “Attente ragazze, so che Franco è tornato single...”.
- L'attrice Elisabetta Gardini, divorziata con un figlio, convive da anni con un regista, ma come portavoce azzurra ammonisce: “Con Prodi l'Italia imboccherebbe la deriva zapaterista anche sulle questioni eticamente sensibili”.
- Dal sacrificio della convivenza non si è salvato neppure Silvio Berlusconi: ottenuto il divorzio dalla prima moglie Carla Dall'Oglio ha sposato l'attrice Veronica Lario dopo 6 anni di convivenza. Dei tre figli avuti con lei, la primogenita (e fotogenica) Barbara è nata prima del matrimonio.
- Alberto Michelini strenuo custode della famiglia, e caro all'Opus Dei. II futuro deputato forzista visse un breve mo mento di imbarazzo quando, nel 1989, vennero resi noti i verbali dell'annullamento delle sue "prime" nozze.
“L'uomo deve essere libero e non legarsi mai con alcun vincolo” confessava allora ai giudici della Sacra Rota (poi si risposò).
A diffondere i verbali un consigliere comunale, missino, Tommaso Manzo, che così si giustificò: “Niente di personale, anche altri candidati Dc sono divorziati e risposati. Ma almeno non poggiano il proprio programma sulla difesa del matrimonio e della famiglia”.
Appunto.

Che dire poi della politica di questi signori predicatori di valori (validi solo per gli altri) aspiranti al governo?

Come è possibile sostenere una legge come la Bossi Fini in cui il volto dell’immigrato è visto solo come minaccia e non è permesso il ricongiungimento familiare? (Scaffale "solidarietà")
Come è possibile che la cultura giuridica del nostro ordinamento venga sostituita da percorsi legislativi più attenti alle ragioni dei potenti che dei poveri cristi? (Scaffale "Beatitudini")
Su quali valori può costituirsi un monopolio delle televisioni che opera sulla manipolazione delle coscienze, sulla promozione pubblicitaria? (Scaffale "integrità morale")
Che senso ha annunciare una legislazione a tutela della vita e abbandonare una volta a governo poi ogni normativa capace di intervenire sui suoi problemi? (Scaffale "Ponzio Pilato")

Che dire della loro ultima finanziaria (del precedente governo) che fece terra bruciata di interventi sociali e a sostegno della famiglia, ad eccezione di una piccola mancia, erogata a ridosso delle elezioni, a chi fa il primo figlio (indipendentemente dal reddito e solo se rigorosamente cittadino italiano)?

Sepolcri imbiancati.

Loro non sanno che un piccolo graffio, a volte…
Ma noi sì.


postato da carnesalli | 09:14 | commenti (10)
politica, idee, pruriti, democrazia, fessono

lunedì, febbraio 19, 2007
 
F - Faber




Auguri Faber.
Più passa il tempo e più ci manchi...








Dico/4 – Promemoria per i cattolici
 “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura pigiata, scossa e traboccante, vi sarà versata nel grembo perché con la misura con cui misurate, sarà misurato in cambio”
(Vangelo di Luca, Liturgia di ieri)

“Una Chiesa che annuncia la misericordia e il perdono di Dio, dovrebbe capire che le leggi umane non tradiscono in alcun modo la giustizia di Dio, e dovrebbe recuperare lo spazio per la dialettica tra umano e divino, non separati e non confusi, vero fulcro del cristianesimo.
…Chi mai chiede che la Chiesa non parli?
 Diverso invece è che questo parlare prenda le forme di una pronunzia canonica.
Cercare di dirimere con un atto autoritativo una questione largamente opinabile e controversa, non può non turbare l’opinione pubblica anche cattolica.
Spero che si capisca quanto sia pericoloso oltrepassare un certo limite.
Come spero che i vescovi riprendano la parola. Noi non abbiamo bisogno del silenzio della Chiesa. M;a che parli come parlava il Concilio, educandoci alla libertà della fede  e della responsabilità.
(Raniero La Valle – 16.2.2007)

Chi vuole sottoscrivere l'appello di cui al post precedente, può farlo QUI

postato da carnesalli | 09:35 | commenti (4)

venerdì, febbraio 16, 2007
 
D.G. – De Gustibus (o anche Dobbiamo Genufletterci?)

Mi sfugge…
Cosa non si può dire di Berlusconi (forse per reato di lesa maestà?)

Che è un buffone, si può dire; l’ha consentito una sentenza del Tribunale di Milano.
Che è un bugiardo, anche: è stato condannato per falsa testimonianza con sentenza passata in giudicato (in uno dei pochi processi che non è riuscito a fermare).
Che è “niente” si può dire: l‘ha affermato, credo con qualche cognizione di causa, sua moglie (che per altro ha detto anche di peggio).
(aggiungere a piacere…)

Cosa non si può dire di lui senza che le prefiche del bon ton a senso unico, gli stessi che da anni apostrofano a destra e a manca con epiteti raffinati e cordiali quali “assassini” (i comunisti), “antropologicamente diversi” (i magistrati), “criminali” (giornalisti e politici che approvano – o ci provano… - leggi sgradite), “coglioni” (io, per esempio) e via vezzeggiando, alzino – sempre in coro TG4TG5GiornaleCDLStuodioaperto… e via berlusconeggiando - lamenti addolorati e scandalizzati stracciandosi le vesti (e pensate lo spettacolo di Bondi in perizoma…)?

Ah, ecco, mi sovviene: non si può dire che Berlusconi fa schifo (beh, a me un po’ lo fa: non tanto o non solo lui, quanto ciò che rappresenta).

Schizzinoso...

Dico/3 - L’appello

“La Chiesa  italiana, malgrado sia ricca di tante energie e fermenti, sta subendo un’immeritata involuzione.
L’annunciato intervento della Presidenza della Conferenza episcopale, che imporrebbe ai parlamentari cattolici di rifiutare il progetto di legge sui “diritti delle convivenze” è di inaudita gravità.
Con un atto di questa natura l’Italia ricadrebbe nella deprecata condizione di conflitto tra la condizione di credente e quella di cittadino. Condizione insorta dopo l’unificazione del paese e il “non expedit” della S.Sede e superata definitivamente solo con gli accordi concordatari.
Denunciamo con dolore, ma con fermezza, questo rischio e supplichiamo i Pastori di prenderne coscienza e di evitare tanta sciagura, che porterebbe la nostra chiesa e il nostro paese fuori dalla storia.
Si può pensare che il progetto di legge in discussione non sia ottimale, ma è anche indispensabile distinguere tra ciò che per i credenti è obbligo, non solo di coscienza ma anche canonico, e quanto deve essere regolato dalla Stato laico per tutti i cittadini.
Invitiamo la Conferenza episcopale a equilibrare le sue prese di posizione e i parlamentari cattolici a restare fedeli al loro obbligo costituzionale di legislatori per tutti”.

Primi firmatari
Giuseppe Alberigo
Vittorio Belleviste
Stefano Sciuto
Ugo Perone
Raniero La Valle
Ettore Masina
Alberto Melloni
Angelina Nicora
Giuseppe Ruggirei

Per adesioni:  http://213.92.85.188/~febb5fcb/index.php

Intervista di Oscar Luigi Scalfaro sull’argomento:
"Sulla legge nessuna imposizione"
di VITTORIO RAGONE
Oscar Luigi Scalfaro, presidente emerito della Repubblica e padre nobile del centrosinistra, non è contrario alla mediazione Bindi-Pollastrini, e teme la "distruzione" del cattolicesimo parlamentare se la Cei dovesse lanciare diktat a chi riconosce il suo magistero. In sessant'anni - dice - questo non è mai accaduto. Prima di correre certe avventure Ruini dovrebbe avviare "un ampio esame" dentro l'assemblea dei vescovi.
Presidente Scalfaro, il Parlamento aspetta di sapere quale forma assumerà il "non possumus" di Ruini sulle unioni di fatto. Che cosa succederebbe se la Cei o il Papa avanzassero richieste "vincolanti" per i politici cattolici?
"La Chiesa, pure nella fermezza dei suoi principi, non ha mai compiuto in sessant'anni interventi che ponessero a un bivio obbligato i parlamentari cattolici. Io confido che interventi del genere non ci saranno. Se dovessero invece avvenire, distruggerebbero la possibilità stessa di una presenza dei cattolici in Parlamento in condizioni di dignità e libertà, quella libertà che consente l'assunzione individuale delle responsabilità. Ma a chi serve, oggi e domani, un gruppo di parlamentari che si limitano a eseguire gli ordini? Certo non alla Chiesa. Sarebbero una inutile pattuglia, e l'effetto sarebbe una crescita di laicismo esasperato".
Il centrosinistra non drammatizza troppo l'iperattivismo vaticano? E' vero che è stato l'Avvenire a citare Pio IX, ma dall'altra parte si invoca il Risorgimento, si tracciano scenari foschi, si ipotizza, come anche lei fa, il naufragio del cattolicesimo politico. Eppure gli scontri tra l'etica cattolica e quella laica, condivisi e alimentati dalla Chiesa, in Parlamento e fuori non sono mancati. Gli anni Settanta, il divorzio, l'aborto, i referendum. Grandi asprezze, ma alla fine siamo tutti qui, comprese le leggi soggette ad anatema.
Vede, io sono nella vita politica da 61 anni, dalla Costituente. È vero, abbiamo attraversato come parlamentari cattolici momenti faticosi, difficili, prese di posizione delicate. Ma già dall'Assemblea costituente fu preminente in tutti la ricerca di un denominatore comune sui temi dei diritti e della dignità delle persone. Ne nacque un documento d'eccezione, la Carta, del quale dobbiamo ringraziare i grandi nomi che resero un tale servizio al popolo italiano: penso, nel mondo cattolico, a De Gasperi, a La Pira, a Dossetti, più tardi a Aldo Moro e a tantissimi altri rappresentanti del popolo. Il grande tema per noi cattolici era fare sintesi fra diritti e doveri del cittadino e diritti e doveri del cristiano, portare nella politica il pensiero filosofico che anima i principi cristiani sempre con grande rispetto per le impostazioni altrui. L'articolo 67 della Costituzione stabilisce che ogni membro del parlamento rappresenta la nazione e esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Al tempo del divorzio e dell'aborto, che lei cita, in entrambi i casi il partito mi diede incarico di parlare ufficialmente a nome del gruppo democristiano. Non dimentico, e ne ringrazio la Provvidenza, che nell'uno e nell'altro caso ebbi ascolto ampio, proprio dagli avversari politici: non condivido le tue tesi - mi fu detto - ma apprezzo lo sforzo di dialogare. Dopo la sconfitta sul divorzio qualcuno in assoluta buona fede sostenne che non potevamo collaborare a formulare gli articoli della legge perché così facendo avremmo aiutato un istituto che contestavamo. Ma giustamente vinse la tesi che quando cade l'affermazione di un principio rimane sempre il dovere di lottare per il male minore".
Insomma, lei sostiene che la capacità di ascolto reciproca non è venuta mai meno, nemmeno quando lo scontro era al massimo della tensione.
"Non solo. C'è anche un altro insegnamento. La chiarezza delle posizioni della Chiesa, e il risultato del referendum che diede ragione alle tesi contrarie a quelle sostenute da noi cattolici, non impedirono che tanti cattolici si servissero poi dell'istituto del divorzio. Ne è prova che da anni all'interno della gerarchia ecclesiastica si discute sull'ammissibilità dei divorziati ai sacramenti".
L'invito al pragmatismo, per tornare a Ruini, onestamente oggi non sembra avere grandi chance. La grandinata vaticana - da Avvenire a Sir, dall'Osservatore allo stesso Ratzinger - non lascia grandi margini alla mediazione.
"La profonda devozione e ubbidienza alla chiesa madre e maestra - e mi piace ricordare che fu la saggezza di Giovanni XXIII, oggi beato, a dare nella sua enciclica questa preminenza alla maternità della Chiesa - mi fa confidare che il richiamo che è stato annunziato, e che manifesta un diritto e anche un dovere della Chiesa di dire il suo pensiero, non abbia la forma di una imposizione".
Il fronte dei sessanta parlamentari della Margherita che difendono i Dico non ha un gran futuro, se l'intervento di Ruini dovesse trasformarsi in un vero e proprio precetto. Non crede?
"Un atteggiamento rigido della Chiesa sfascerebbe tutto. Ne sono convinto".
Lei, pur da senatore a vita, è un uomo del centrosinistra: quale potrebbe essere una contromisura per far prevalere la moderazione?
"Posizioni da parte della Chiesa che portassero a conseguenze tanto pesanti, così come non si sono verificate neanche quando furono compromessi l'indissolubilità del matrimonio e il diritto alla vita, richiederebbero a mio avviso un ampio esame nell'Assemblea dei vescovi italiani, la Cei".
Nel merito della legge, come giudica la soluzione Dico "inventata" da Bindi e Pollastrini?
"Mi piace ricordare che quando il presidente del consiglio Romano Prodi annunziò nella formulazione del programma il desiderio di riconoscere dei diritti e dei doveri a ciascun cittadino, affermò espressamente che con quel programma prendeva l'impegno di non toccare o turbare l'istituto del matrimonio così come previsto dalla Costituzione. Mi pare giusto non fare processi alle intenzioni. Le proposte di legge che sono state presentate da posizioni a mio avviso non accettabili sono giunte con non poca fatica (quanto intensa quella del ministro Bindi!), in questo necessario dialogo tra impostazioni diverse, a un testo che come tutti i testi è indubbiamente migliorabile ma che certamente non prevede - per essere chiari - il matrimonio fra gli omosessuali o una formula mascherata ma simile. Si tratta di dare eventuali, maggiori garanzie? Se ne può discutere, rimanendo chiaro un punto: se al dunque si fosse richiesti di un voto esplicito che preveda di fatto il matrimonio per gli omosessuali, allora, senza bisogno di disturbare la dottrina della chiesa cattolica, è chiaro che un voto a favore non si può dare perché in contrasto con una realtà di storia dell'umanità, che prevede per il matrimonio un maschio e una femmina".
Il matrimonio gay, per la verità, sembra essere un simbolo e uno spauracchio, anche se di prima fila. Quel che la Chiesa sembra temere nella sostanza è che il riconoscimento delle unioni civili, innanzitutto eterosessuali, sgretoli la famiglia "naturale" su cui si fonda la sua dottrina.
"È vero, c'è chi obietta che aprendo una seconda strada si dà ai cittadini con troppa facilità la possibilità di un'altra scelta. La preoccupazione della Chiesa è più che condivisibile. Ma il problema vero è rafforzare nei cattolici la fede, in modo che sappiano scegliere secondo i principi nei quali credono. Più che allo Stato, al quale si chiede di impedire una duplice strada che consentirebbe gli abusi, il tema è affidato alla evangelizzazione e alla formazione dei fedeli. Lo Stato deve pensare a tutti e, pur non tramutando speranze, desideri e sogni in diritti deve, se esistano basi certe per individuare quei diritti, riconoscerli dove e quando ci sono".

postato da carnesalli | 11:27 | commenti (1)
pruriti, controcanto

mercoledì, febbraio 14, 2007
 
C – Cose italiane (o del terrorismo suicida)

Ineccepibile e condivisibile la unanime condanna delle nuove BR (che per altro per fortuna in quattro anni di pedinamenti hanno combinato ben poco).

Al rintocco del direttore d’orchestra però molti politici (Bondi, Cicchitto…, ai quali però a pensarci bene forse non occorre alcun input) e gran parte dei media in coro hanno puntato il candido e innocente dito accusatore sulla sinistra: qualcuno addebitando la ri-nascita delle BR ai politici del centro sinistra per l’odio verso Berlusconi (TG5 dixit), altri sulla CGIL dipinta – dai più bonari – come brodo di cultura di terroristi e assassini.

Ma quasi tutti si sono "dimenticati" di ricordare che anche Ichino (vittima predestinata), oltre che ex deputato PCI, è iscritto da ben 38 anni alla CGIL.
Fiero di esserlo, per sua stessa ammissione.
Un caso di terrorismo suicida?

P.S. Qualcuno chieda scusa alla Boccassini e a Spataro, magistrati “assassini”, “antropologicamente diversi”, “comunisti” per favore…

Dico/2
Interessante questo intervento di Stefano Ceccanti (cosulente della Ministra Pollastrini, già Presidente Fuci)
postato da carnesalli | 10:11 | commenti (13)
politica, controcanto

lunedì, febbraio 12, 2007
 
Dico/1

“Non stimare ridicolo e irragionevole tutto ciò  che è contrario alle nostre abitudini, come credono coloro che non hanno visto mai nulla." (Cartesio)

“Sono ministro di Paese in cui ci sono cattolici, ma anche altri che sull’amore, il mondo, i sentimenti hanno punti di vista diversi. Non si fanno leggi per una parte, ma per il bene del Paese, dunque di tutti.” (Rosi Bindi).

Lo dico o non lo dico?
Lo dico.

Sono favorevole ai Di.Co. per una serie di motivi: intanto perché non condivido il pessimismo del Papa e di Ruini. Non si tratta  di destabilizzare la famiglia più di quanto sia già stata terremotata negli ultimi quarant'anni, bensì di regolare esperienze di vita presenti in una società pluralistica.

Una cosa sola voglio però aggiungere, se per ventura queste poche righe finiranno nelle mani di quelli che qualcuno ha autorevolmente richiamato all’ordine definendoli “politici cattolici” ( (e anche qui Santità: perché politici cattolici e non cattolici in politica? Sarebbe come dire politici neri invece che neri in politica o politiche donne invece che donne in politica…).

Vorrei loro dire che penso (ma forse dovrebbero pensarlo anche loro) che al laico cristiano sia attribuita la responsabilità di fare sintesi tra il suo essere uomo o donna di fede e cittadino. E questo significa compiere continuamente la fatica di elaborare e promuovere le forme meno contraddittorie per tradurre i principi e i valori che discendono dalle fede nelle dimensioni civili, legislative, istituzionali o della democrazia, mantenendo un atteggiamento di dialogo e cercando nelle forme possibili, la collaborazione con tutte le persone di buona volontà.
Non necessariamente mediazioni al ribasso, ma ricerca di una sintesi nel rispetto delle posizioni di tutti.


Assumendosi le proprie responsabilità, e soprattutto non strumentalizzando la scelta in chiave politica.



Si, possumus.

postato da carnesalli | 09:29 | commenti (8)
politica, idee, controcanto

giovedì, febbraio 08, 2007
 
S – Sacro/santo (?)

“… il cardinal Ruini lascerà in eredità al suo successore non solo le truppe, le mappe e le strategie, ma anche le alleanze che sono tutte a destra, perché qui si compie oggi la lunga cavalcata di quello ‘strano cristiano’ che avevamo visto muoversi…Incapace da più di un decennnio di far nascere un nuovo sistema culturale che dia un codice moderno ed europeo a moderati e conservatori, la destra si accontenta della prassi di potere e di consenso berlusconiana e prende a prestito le idee forti, che non ha, nel deposito della tradizione della Chiesa italiana. La destra cerca un pensiero, la Chiesa cerca la forza e nell’incontro inedito il verbo si fa carne; e poco importa che sia carne pagana, con la mistica idolatria del berlusconismo che la introdotto una nuova religione in politica, rendendo Dio strumento dell’unzione perenne al demiurgo, mentre nasce un nuovo cristianesimo con la fede svalutata in ideologia.” (Ezio Mauro, su La Repubblica di ieri)
Giusto. Anzi, sacrosanto (visto l’argomento).

La violenza è “figlia di una cultura consumistica ed edonistica, del secolarismo e dell’individualismo”. (Benedetto XVI, sempre ieri a proposito dei fatti di Catania).
Quindi in qualche modo del “berlusconismo”, sembra suggerire il Papa.
Giusto. Anzi, sacrosanto (considerato l'autore delle parole).

“Eminence”, direbbe la Litizzetto: non sarebbe il caso allora di decidere finalmente da che parte stare?
Di decidere finalmente con un po’ di coerenza cosa fare da grandi?

postato da carnesalli | 09:54 | commenti (6)
pruriti, controcanto

venerdì, febbraio 02, 2007
 
S – Sognare…

“...essere o non essere,questo è il problema.
che cos'è più  nobile,soffrire nell'animo per i sassi e i dardi scagliati dall'oltraggiosa fortuna,
o impugnare le armi contro un mare di affanni
e combatterli fino a farli cessare?
morire,dormire...niente più
e con il sonno dire che poniano fine al dolore della carne
e alle mille afflizioni naturali a cui la carne è destinata?
questa è la fine che bisogna desiderare ardentemente!
morire,dormire..,forse sognare ecco il difficile.
perchè quali sogni potranno visitarci in quel sonno di morte,
quando saremo usciti dalla stretta di questa vita piena
di affanni mortali,è un pensiero su cui ci si deve fermare a riflettere
e sono proprio pensieri siffatti a prolungare la durata della sventura.
perchè,chi sopporterebbe le sferzate e le irrisioni del tempo,
i torti dell'oppressore,le offese dei superbi,
le pene di un amore respinto,i ritardi della legge,
l'arroganza dei potenti,gli scherni che il meritevole
pazientemente subisce da parte di gente indegna,
potendo trovare pace da se stesso con la semplice lama di un pugnale?”
(Amleto)

Dichiarazione di una transessuale sostenitrice di Forza Italia, la/lo famosa/o (?) stilista Robertina Manganaro: “Dopo essermi operata alla tenera età di 19 anni, oggi sono donna…”

Oggi aspira – con qualche probabilità di successo - ad un posto da deputato della Repubblica; pochi giorni fa ha incontrato Cicchitto: “E’ stato un colloquio abbastanza positivo. Ora tutto (ovviamente ndr) dipende dal presidente. Dice Cicchitto che sono molto simpatica a Silvio Berlusconi.
L’ho incontrato più volte in occasioni mondane ed è sempre stato molto gentile…(lo sapesse Veronica  ri-nota dr) io… ho una folle simpatia per il cavaliere che è un brillante e la gente vuole questo, vuole credere nelle favole”.

Sono allibito.

Ora:
- a parte la sorpresa di trovare un trans nelle file di Forza Italia, probabile futuro/a deputato/a (scuse pubbliche a Luxuria, dopo tante ingiurie!);
- a parte l’incoerenza di chi nei giorni in cui la CdL si erge a paladina della famiglia, viene esposto al pubblico ludibrio (anche se solleticando pruriti e finte emozioni da reality show) dalla moglie per il proprio comportamento familiare;
- a parte la contraddizione di chi vuole imporre modelli di comportamento ad altri – ergendosi a improbabile paladino di evanescenti “valori cristiani”- essendo il primo a non osservarli.

A parte tutto questo (e a molto altro…), a parte le “occasioni mondane”, come si fa a sostenere: ”…ma è un brillante e la gente vuole questo, vuole credere nelle favole”?

Favole?
Sogni?

Ma chi frequenta questa gente?

postato da carnesalli | 10:10 | commenti (4)
sfoghi, controcanto

Nessun commento:

Posta un commento