ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

lunedì 16 gennaio 2012

novembre 2007

venerdì, novembre 30, 2007
 
Giovanardi (con rispetto parlando) che cambia casacca tre volte in un giorno.
Berlusconi che cambia idea tre volte al minuto.
Fini (e non solo) che cambia idea su Berlusconi.
Bergamini (affettuosamente Debby) che s-cambia la Rai per Mediaset (e viceversa)
Moratti che cambia quasi "volontariamente" i dirigenti del Comune di Milano per sostituirli con suoi uomini pagati tre volte tanto (ne avevamo già parlato il 31 ottobre scorso)

Cambia-mo argomento (il disgusto sale...) ricordando di nuovo chi ha s-cambiato con la propria vita la sua onestà intellettuale (e non solo).
Il loro ricordo mi fa stare subito meglio: anche perchè - come scrivo - sono storie della MIA storia.
Del coraggio e della passione per la libertà
I fratelli Cervi/2
(storie della mia storia)
"E ogni padre di famiglia vuole la salvezza dei figli suoi.
Per questa salvezza non v'è che un mezzo, che gli italiani si riconoscano fratelli, che non si facciano dividere dalle bugie  dagli odi, che nasca finalmente l'unità d'Italia, ma l'unità degli animi, l'unità dei cuori patriottici.
Queste cose non le dico ora per politica, le ho sempre pensate e se avete letto tutto il libro sapete che sono la storia della famiglia mia.
Perchè se fosse vero che cattolici, comunisti e socialisti non possono andare d'accordo, allora è distrutta la storia della mia famiglia, che se ha fatto qualcosa di buono, l'ha fatto perchè aveva questa forza delle due fedi.
Se voi dite che non si può andare d'accordo, allora la madre, che è rimasta cattolica fino alla morte, non andava d'accordo con i figli suoi, e io stesso gli ero contro, e rinnegate tutta la fede di gioventù dei figli miei, che era cristiana, e di questa presero il seme migiore e lo unirono alla grande idea comunista.
Se voi dividete queste cose, allora sì i figli miei sono morti davvero e il sacrificio della mia famiglia non è mai esistito
Io vorrei fari sentire che cos'è avere ottant'anni, aspettare la morte da un momento all'altro e pensare che forse tanto sacrificio non è valso a niente, se ancora viene acceso l'odio tra gli italani.
Che il cielo si chiarisca, che sull'Italia torni la pace e la concordia, che i nostri morti ispirino i vivi, che il loro sacrificio scavi profondo nel uore e nella terra degli uomini.
Allora sì mi sarò guadagnato la mia morte, e potrò dire alla madre dolce e affettuosa, alla sposa mia adorata: la terra non è più come quanto tu c'eri, sulla terra si può vivere, e non solo morire di crepacuore.
E ai figli, dirò: l'Italia vostra è salva, riposate in pace, figli miei."
Non sono le parole di un buonista veltroniano ante litteram, nè di un fondatore del Partito democratico.
Sono le parole di Alcide Cervi (nel 1921 iscritto al Partito Popolare di don Sturzo)
E' la chiusa del libro “I miei sette figli”.

postato da carnesalli | 09:14 | commenti (6)
politica, idee, persone, democrazia

giovedì, novembre 29, 2007
 








A proposito del protocollo del welfare. Solo due parole.
Io sono un politico amatoriale, però penso che la cosiddetta sinistra radicale (?) dovrebbe ripensare un po’ il suo modo di fare politica.
Non credo possa andare avanti con ultimatum (o penultimatum), tirare la fune, poi lasciare (e prima o poi si rompe...).
Se non per convinzione avrebbe dovuto sostenere il protocollo per opportunità politica: non mettere in difficoltà i sindacati (e il governo), magari con qualche ritocco, come è stato, in quanto rappresenta tra l’altro un passo avanti.
E riservarsi di presentare un disegno di legge organico contro la precarietà.
Ne sarebbe uscita benissimo.

Invece ha lasciato la bandiera della difesa dell’accordo coi sindacati, approvato da cinque milioni di lavoratori, a Dini (sic), che ci ha marciato alla grande.
E ora il partito democratico presenterà un disegno di legge contro la precarietà.
Risultato politico?
Ancora una volta, per essere clemente, riduttivo e controproducente.

postato da carnesalli | 09:05 | commenti (4)

mercoledì, novembre 28, 2007
 



postato da carnesalli | 09:00 | commenti (2)
politica

lunedì, novembre 26, 2007
 
D – Diritti (d’autore)

“Consiglierei a Berlusconi di fare uno sforzo di umiltà.

Ciascuno di noi può aver commesso degli errori, ma le principali responsabilità sono le sue perché troppo spesso ha anteposto i propri interessi privati a quelli del paese”
(L.Cesa)


Dichiarazione che ha seguito di poche ore quella di Fini che sosteneva a proposito del piccolo Peron di Arcore: "Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv".

A parte l'ovvia (ma non per loro) considerazione che forse
potevano accorgersene prima, potrei chiedere i diritti d’autore.
Sono anni che lo vado dicendo.

Benvenuti, girotondini Cesa e Fini…


P.S. non sono molto esperto di computer, ma a proposito di interessi personali vi consiglio di andare su you tube e digitare "ip2nano".
Comparirà un filmato davvero divertente sui mitici 10.000.000 di voti ai gazebo della libertà…
postato da carnesalli | 14:28 | commenti (5)
politica

venerdì, novembre 23, 2007
 
Del coraggio e della passione per la libertà

I fratelli Cervi/1
(storie della mia storia)



“Dopo un raccolto  ne viene un altro. Andiamo avanti”
(Alcide Cervi)

“Ma i fratelli Cervi non sono poesia, sono storia, sono la nostra storia…
Forse c’è qualcuno che preferirebbe lasciar da parte queste rievocazioni, qualcuno al quale le ombre dei sette fratelli Cervi fanno paura. Ma non ombre, stelle, come li simboleggia la medaglia: c’è gente a cui queste stelle fanno paura; perché sono stelle che segnano, in cielo, le vie dell’avvenire.
Preferirebbero non sentirne più parlare.
Dicono: “Non rievochiamo gli orrori della guerra civile: gli uni valevano gli altri. La storia tutto spiega, tutto livella.
Pacificazione, perdono, oblio: non parliamone più”
Respingiamo questi ipocriti predicatori di insidiosa indulgenza. Il perdono non si nega ai pentiti; ma occorre il pentimento, l’umiltà del pentimento. Quando gli autori di quelle catastrofi non solo tornano indisturbati in libertà, ma invece di starsene in disparte cauti e discreti osano riprendere l’antica tracotanza per gettare fango sulla guerra partigiana, allora noi abbiamo il dovere di  rievocare qui i nostri morti, e di rinnovare qui il giuramento di non tradirli.
E’ vero che la storia insegna come il progresso umano si svolga attraverso continui urti di forze contrapposte, e spiega quali furono in quella dialettica i moventi degli uni e degli altri.
Ma non rinuncia a giudicare a che parte furono i valori umani e  sociali, e da che parte furono gli istinti bestiali della cieca barbarie.
La storia è fatta da una serie continua di scelte: anche l’Italia, dieci anni fa fece una scelta.
Tra la libertà e la servitù, tra il privilegio e la giustizia, tra l’umanità e la ferocia, il popolo italiano fece la sua scelta;  questa si chiamò resistenza.
Questa è ancora la nostra scelta, questa sarà la scelta del nostro avvenire.
Da una parte i fratelli Cervi, da quell’altra i loro assassini.
Noi siamo dalla parte dei fratelli Cervi."
(Piero Calamandrei, 17.1.1954)
Il 25 novembre del 1943 i sette fratelli Cervi furono catturati dai fascisti che bruciarono anche la loro casa.
Un mese dopo furono trucidati.

La loro storia è raccontata nel bellissimo volume (introdotto da un appassionato e appassionante discorso di Calamandrei di cui quello riprodotto è un brano) “I miei sette figli” di Alcide Cervi, Editori Riuniti.

Richiama in qualche modo ‘900 di Bertolucci.

Introvabile purtroppo.
Ma chi può lo legga, per ricordare.

E perchè ancora attuale.

Per saperne di più

postato da carnesalli | 18:21 | commenti (3)
politica, persone, democrazia

mercoledì, novembre 21, 2007
 
R - Regime
Due post fa parlavamo di regime (i soliti esagerati...)
Riporto oggi senza commento (tanto non serve) quanto scrive La Repubblica di oggi.
La rete segreta del Cavaliere
che pilotava Rai e Mediaset
Ecco le telefonate dei dirigenti vicini a Berlusconi
di EMILIO RANDACIO e WALTER GALBIATI
Le due superpotenze nazionali della tv, che dovrebbero competere aspramente per la conquista dell'audience, fare a gara nella pubblicazione di servizi esclusivi, in realtà si scambiano informazioni sui palinsesti. Concordano le strategie informative nel caso dei grandi eventi della cronaca. Orchestrano i resoconti della politica. Su tutto, la grande mano di Silvio Berlusconi e dei suoi collaboratori, che quotidianamente tessono la tela, fanno decine, centinaia di telefonate, si scambiano notizie, organizzano fino ai più piccoli dettagli. È il quadro che emerge dalle intercettazioni telefoniche - realizzate tra la fine del 2004 e la primavera del 2005 - allegate all'inchiesta sul fallimento della "Hdc", la holding dell'ex sondaggista del Cavaliere, Luigi Crespi. E in particolare dai resoconti, redatti dalla Guardia di Finanza, delle conversazioni telefoniche di Debora Bergamini, ex assistente personale di Berlusconi e, all'epoca, dirigente della Rai, e di Niccolò Querci, pure lui ex assistente di Berlusconi e, all'epoca, numero tre delle televisioni Mediaset.
La "ragnatela" avvolge e intreccia le vicende della tv di Stato con quelle di Mediaset. I direttori di Tg1 e Tg5 (all'epoca Clemente J. Mimun e Carlo Rossella) fanno, testuale, "gioco di squadra". Il notista politico del Tg1 informa la Bergamini e la rassicura sul fatto che le notizie più spinose saranno relegate in coda al servizio di giornata. Fabrizio Del Noce cuce e ricuce, assicurando che Bruno Vespa, nella sua trasmissione, accennerà "al Dottore in ogni occasione opportuna". Querci, insieme al gran capo dell'informazione Mediaset, Mauro Crippa, cuce sul versante opposto. E arriva fino ad occuparsi delle vicende del festival di Sanremo (quell'anno affidato a Paolo Bonolis), cioè della trasmissione di massimo ascolto dell'azienda che dovrebbe essere concorrente. E poi ancora, le fibrillazioni in due fasi delicate: la morte del Papa e le elezioni amministrative dell'aprile 2005.
L'allora presidente Ciampi è pronto per una dichiarazione a reti unificate per onorare Giovanni Paolo II? La Bergamini allerta prima l'assistente personale del Cavaliere e poi Del Noce per preparare una performance parallela dell'inquilino di Palazzo Chigi. E ad essere allertato è anche il "rivale" Crippa. Le elezioni sono andate male? Bisogna "ammorbidire" i resoconti sui risultati elettorali. La Bergamini contatta Querci e con lui concorda la programmazione televisiva. La ragnatela avvolge tutto, pensa a tutto, provvede a tutto. "
I VERBALI
(Vietati i commenti idioti del tipo: ma ti sorprendi?
No, non sono sorpreso: sono incazzato, che è diverso)
P.S. scommettiamo che ora che la Casa delle illibertà (vedi sopra) traballa un pò (incrociamo le dita), qualche anima bella cercherà di far cadere il governo?
Attenzione al mutante Berlusgrillo e alla nuova insegna della "bottega"...
Il caimano è sempre vivo e vegeto.
Piccola aggiunta
Posso accettare che quella accozzaglia di cialtroni della Cdl (Cuffaro nella specie) non riesca a partorire un piano regionale per la tutela dell’aria della Regione Sicilia senza copiare quello del Veneto (era già successo in Sardegna con quello della Lombardia: analfabeti istituzionali) ma non che Fedele Confalonieri possa impunemente sostenere che lo svelamento del “facite ammuina” tra Rai e Mediaset sia dovuto a un complotto piduista.
Lui che parla di complotto piduista.
Non sono solo pericolosi, e tanto.
No, sono anche impudenti!

postato da carnesalli | 09:07 | commenti (15)
politica, legalita, democrazia

lunedì, novembre 19, 2007
 
L – Letto qua e là (Appunti sparsi, che però messi uno accanto all’altro…)

Rapporto Ue
Buon risultato nel 2007 per la riduzione del deficit/Pil (taglio di 0,75 per cento in termini strutturali). Secondo le nuove stime sul deficit/Pil della commissione Ue, si conferma che nel 2007 il miglioramento rispetto al 2006 è stato netto (da 4,4 per cento al 2,3 per cento) grazie alla forte crescita delle entrate e all'impatto delle misure una tantum che passano dal negativo di 1,2 per cento del Pil nel 2006 al positivo di 0,2 per cento per la rivalutazione degli asset aziendali e le entrati dalla vendita di patrimonio immobiliare. Il deficit primario aumenta al 2,5 per cento del Pil nel 2007.
Il governo ha stimato per quest'anno un deficit/Pil al 2,4 per cento, l'anno prossimo al 2,2 per cento, nel 2009 all'1,5 per cento.

Finanziaria 2008: le principali misure
ICI: ulteriore detrazione fino a 200 euro, che si aggiunge alla detrazione già in vigore (quella base e' di 103 euro). Lo sconto si applica indipendentemente dal reddito. Restano fuori dalla riduzione dell'imposta comunale le ville, castelli e gli immobili di lusso. Per il calo del gettito i comuni vengono compensati con trasferimenti dello Stato.
SGRAVI PER GLI INQUILINI: detrazione Irpef per chi è in affitto, pari a 300 euro per i redditi sotto i 15.493 euro e a 150 euro per chi ha un reddito maggiore. I giovani tra 20 e 30 anni che vanno a vivere per conto proprio godranno per i primi tre anni di una detrazione più alta, pari a 991,60 euro
RISTRUTTURAZIONI: prorogata per il 2008, 2009 e 2010 la detrazione Irpef del 36% sulle ristrutturazioni edilizie e l'Iva agevolata. Sconti fiscali più consistenti sono previste per la riqualificazione energetica degli edifici.
TESORETTO E SALARI: l'extragettito che dovesse emergere nel 2008 verrà destinato interamente ad alleggerire la pressione fiscale sul lavoro dipendente attraverso la detrazione per la produzione di reddito.
TICKET: anche per il 2008 viene abolito il ticket di 10 euro sulle ricette per la specialistica e la diagnostica.
IRES: l'aliquota scende dal 33% al 27,5%.
IRAP: riduzione dell'aliquota dal 4,25% al 3,9%.
FORFETTONE: le microimprese con fatturato fino a 30.000 euro possono optare per una imposta forfettaria sostitutiva del 20%.
TAGLIO MINISTERI: con le nuove disposizioni, che riprendono la legge Bassini, il governo non potrà avere più di 12 ministri e non dovrà superare il tetto di 60 tra ministri, vice ministri e sottosegretari. Le nuove disposizioni entrano in vigore con il nuovo esecutivo.
CREDITO D'IMPOSTA PER IL SUD: torna l'incentivo per le assunzioni a tempo indeterminato nel Sud. I datori di lavoro che nel 2008 incrementano il numero di lavoratori con contratto a tempo indeterminato in Calabria, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise hanno diritto per gli anni 2008, 2009 e 2010 ad un credito di imposta pari a 333 euro al mese per ciascun lavoratore. Il credito d'imposta sale a 416 euro nel caso di assuzione di donne.
PRECARI: si precisa che l'accesso ai ruoli della PA. avviene per concorso. Le singole amministrazioni predispongono un piano triennale per la stabilizzazione di coloro che, con le varie tipologie di contratti precari hanno maturato tre anni di anzianità di servizio. A coloro che hanno lavorato come co.co.co sarà riconosciuto, al momento dei concorsi, un punteggio in più.
STRETTA SU DETRAZIONI FAMILIARI INDEBITE: previsti controlli incrociati più stringenti, attraverso il sostituto d'imposta, sulle detrazioni che sono indebitamente utilizzate.
INDENNITA' PARLAMENTARI: lo stipendio di senatori e deputati è bloccato per 5 anni. Stop agli adeguamenti automatici.
TETTO STIPENDI MANAGER: lo stipendio dei manager pubblici non può superare quello del primo presidente della Cassazione (274.000 euro).
DERIVATI: i contratti di prodotti derivati sottoscritti dagli enti locali devono essere improntati ''alla massima trasparenza'' certificata dalla bollinatura del ministero dell'economia. Gli enti, a loro volta, devono certificare di aver preso visione dei rischi.
CLASS ACTION: l'azione collettiva risarcitoria entra nell'ordinamento italiano e diventa efficace dal 30 giugno 2008. Le associazioni abilitate sono quelle riconosciute dal Consiglio nazionale dei consumatori e quelle ulteriore previste in un successivo decreto.
ASSEGNO INABILI E ORFANI: 30 milioni di euro per ridefinire i livelli di reddito e gli importi degli assegni ai nuclei familiari con un componente disabile e agli orfani.
ASILI NIDO: vengono prorogate la detrazione fiscale del 19% per le spese, fino a 632 euro per ogni figlio, sostenute dalle famiglie per gli asili nido.
MUTUI PRIMA CASA: aumenta del 10% la cifra degli interessi passivi ammessi alla detrazione del 19%. Si passa dai 7 milioni di lire, indicati nel testo unico delle imposte sui redditi, a 3.976,72 euro.
AGEVOLAZIONI ANTI RACKET: le imprese che abbiano denunciato estersioni sono escluse da eventuali aumenti di aliquota Irap e delle addizionali che le Regioni dovessero decidere per ripianare i loro disavanzi.
TESSERE BUS: detrazione Irpef del 19% sugli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale fino ad un importo non superiore a 250 euro.
CANONE RAI: è abolito per gli over 75 con un reddito familiare complessivo non superiore a 516,46 euro al mese.
GIRO DI VITE PER INDENNITA' CONSIGLIERI: niente più 'stipendi' per i consiglieri circoscrizionali e comunali e provinciali. Verrà assegnato un gettone di presenza per la partecipazione a consigli e commissioni. Stretta anche sui rimborsi per le missioni.
5X1000 IRPEF: il tetto di spesa per il 2008 (riferito all'anno di imposta 2007) da destinare al volontariato, alle Onlus e alla ricerca viene portato da 250 a 400 euro. Inoltre la disciplina del 5x1000 dell'Irpef viene prorogata all'anno di imposta 2008.
GPL ZONE MONTANE: viene prorogata per tutto il 2008 all'accisa agevolata per il gasolio e il gpl da riscaldamento. Proroga anche delle agevolazioni fiscali per le reti di teleriscaldamento alimentate con biomassa.
RICCOMETRO: chiara una situazione reddituale della famiglia (Isee, ossia indicatore della situazione economica equivalente) non veritiera per poter accedere, indebitamente, ai servizi sociali, potrà essere facilmente scoperto. La dichiarazione Isee sarà trasmessa all'Agenzia delle Entrate che procederà a controlli incrociati, se necessario anche presso le banche.
CONTROLLI PREZZI ALIMENTARI: l'Osservatorio presso il ministero delle politiche agricole controllerà l'andamenti prezzi prezzi sulle filiere agroalimentari e segnalerà le anomalie. I dati saranno resi pubblici attraverso i mass media. Previsti anche panieri di generi di largo consumo.
ACCERTAMENTO UTENZE TELEFONICHE: anche per i servizi di telefonia fissa, mobile e satellitare dovrà essere indicato in futuro il codice fiscale. Questo renderà possibile potenziare la lotta all'evasione, soprattutto immobiliare, e all'economia sommersa.
PROROGA CIG: in attesa della riforma complessiva degli ammortizzatori sociali vengono stanziati 460 milioni per la proroga nel 2008 della cassa integrazione e delle indennità di mobilità e disoccupazione.
FONDO NON AUTOSUFFICIENZA: risorse incrementate di 100 milioni di euro per il 2008 e di 200 milioni per il 2009.
FONDO CONTRO VIOLENZA ALLE DONNE: previsti 20 milioni.
ENERGIA: in arrivo incentivi per l'energia prodotta da fonti rinnovabili. Gli incentivi Cip6 vengono concessi solo agli impianti realizzati e operativi e non a quelli autorizzati ma non ancora realizzati. Eventuali deroghe devono essere definite entro marzo 2008. Il valore medio dei prezzi del metano, ai fini della determinazione del parametro di calcolo per gli incentivi Cip6, è determinato dall'Authority per l'energia.

Pena di morte
La terza commissione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione per la moratoria delle esecuzioni capitali. I Paesi che hanno votato a favore sono stati 99; 52 i contrari; 33 gli astenuti.
Proprio nel giorno in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti ha fermato il boia della Florida che oggi avrebbe dovuto mettere a morte Mark Dean Schwab, condannato all'iniezione letale nel 1992 per aver rapito, violentato e ucciso un bambino di 11 anni, la commissione dell'Assemblea delle Nazioni Unite ha approvato la moratoria accogliendo la proposta sostenuta con convinzione dall'Italia.

Fini dixit (dal Corriere della Sera)
"Noi - ha ricordato Fini ai suoi - siamo sempre stati leali con lui, nei 5 anni di governo e in questi mesi all'opposizione. Finora non abbiamo fatto sponda a Casini. E questo è il ringraziamento (gossip sulle reti del Cavaliere e sponsorizzazione dell’operazione politica di Storace ndr)?
Per me la Cdl è una storia chiusa".
L'arrabbiatura è talmente forte che un amico, qualche giorno fa, si è sentito fare dal leader di An un discorso che lo ha lasciato basito: "Vedi - gli ha detto Fini - alla fine io sono sicuro che Berlusconi riuscirò a farlo ragionare. Perché è un uomo con una scala di valori molto rigida e al primo posto c'è l'interesse personale. Per cui basterà minacciare di colpirlo sulla riforma delle tv".
(e se lo dice lui…)

Dell’Utri
Il quotidiano E – Polis (prima free press italina) è diventato il giornale ufficiale dei Circoli della Libertà di Marcello dell’Utri.

Non dico nulla su Dini
Dovrei Insultare, e Non Intendo…
…….
…….
Mentre Berlusconi novello Peron (piduista anche lui, peraltro, e grande amico di Licio Gelli) da buon padrone si “inventa” un partito “del popolo” in piazza, e la Casa delle Libertà comincia a diroccare, i tafazzi della maggioranza sono all’opera, come sempre.

Malgrado tutto, tra un po’ cercheranno di staccare la spina al governo: è ricominciata la partita a ping pong a quattro tra Giordano, Dini, Mastella e Di Pietro…

P.S. Ma possibile che – mentendo come spesso gli accade – Berlusconi abbia dichiarato che ben sette milioni di persone hanno votato ai suoi gazebo contro il governo Prodi (sabato in un’ora i firmatari sono aumentati di più di un milione!!!) e nessuno si sia alzato in piedi per gridare che il re è nudo (o almeno per chiedere di verificare?)?

No.
Anche in questo caso tutto dietro la lepre….

postato da carnesalli | 09:37 | commenti (6)
politica, controcanto

mercoledì, novembre 14, 2007
 
O - Omino (di burro)
ovvero
“C’è chi nasce per dire qualcosa e chi per impedirglielo” (S.Lec)

Guardavo la scorsa settimana in televisione una trasmissione su Enzo Biagi (ancora un ricordo affettuoso al partigiano Enzo)

Mentre scorrevano le immagini mi tornavano alla mente nomi ed episodi, non certo dimenticati, ma forse in parte rimossi: Baudo Pippo; Beha Oliviero; Biagi Enzo;  Chiambretti  Piero; Cugia Diego; Deaglio Enrico; De Bortoli Ferruccio; Fini Massimo; Freccero Carlo; (i) Guzzanti; Hendel Paolo; Luttazzi Daniele; Mentana Enrico; Mieli Paolo; Montanelli Indro; Rossi Paolo; Santoro Michele.
E ancora: Battista Pierluigi; Belpietro Maurizio; Del Noce Fabrizio; Giorgino Francesco; La Rosa Anna; Mensurati Stefano; Max e Tux; Marano Antonio; Mimun Clemente; Moncalvo Gigi; Pionati Francesco; Socci Antonio; Socillo Bruno; Vespa Bruno

Epurati ed epuratori, ve li ricordate?

E poi mi sono venuti alla mente (anche pensando ai tanti malpancisti sul centrosinistra di oggi)  la sequenza di leggi su misura fatte con abilità sartoriale dal precedente governo e votate plebiscitariamente (qualche volta con l’uso di Alka Selzer, ma è stato un attimo…) e che val la pena di mettere in fila, sfidando la ripetitività, per non dimenticare come opera un potere attento soprattutto a risolvere i propri casi personali, incurante di ogni indecenza, nel disprezzo dittatoriale della minoranza  (per favorire capi e vassalli) e che hanno violato la struttura di uno Stato di diritto: la legge Gasparri sulla rai-tv; il falso in bilancio; le rogatorie internazionali; il lodo Schifani; la legge Cirami sul legittimo sospetto; la legge sull’ordinamento giudiziario, la legge salva-Previti, condannato a undici anni per la vicenda Imi-Sir e a cinque anni per la Sme
(Tucidide nelle Supplici a proposito della figura del tiranno scriveva: “Leggi uguali per tutti non ci sono se egli governa; egli provvede a tutto, quando emana le leggi pensa solo al suo vantaggio; non vi è neppure l’ombra dell’eguaglianza”),

Mi sono venute alla mente anche le parole scritte allora da Claudio Magris sul Corriere della Sera: “qui non si tratta più di destra o di sinistra, di statalismo o liberismo, di consenso o dissenso sulla guerra in Iraq. Qui si tratta di una degradazione civile che declassa a manfrina di interessi personali la legge che è uguale per tutti ed è fondamento dello Stato”.

E molti altri ricordi (momenti da incubo, davvero) mi si sono affollati nella mente.

E non ho potuto non pensare che aveva ragione Biagi a sostenere che vivevamo in un regime (ne ero convinto anch’io)

Ecco - mi dicevo - che cos’è stato, tra l’altro, il regime berlusconiano, che non ha alcun riscontro con quanto accade in quelle che si chiamano democrazie occidentali

Ma a quel punto mi sono chiesto
“E’ stato?”

Il buon Montanelli (che se ne intendeva) ha detto una volta: “oggi per instaurare un regime, non c’è più bisogno di una marcia su Roma né di un incendio del Reichstag, né di un golpe sul Palazzo d’inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di comunicazione di massa: e fra essi, sovrana e irresistibile, la televisione”.

Il vero manganello ormai è il tubo catodico…

Mi pare che anche ora siamo al “regime mediatico” - pilastro di tutto - esso produce non solo censura, ma soprattutto autocensura, conformismo, servilismo: se il regime impiega così poco a silurare un grande come Enzo Biagi, o possiede quasi interamente – direttamente o indirettamente – l’intero sistema editoriale e informativo (Fininvest sarà nel prossimo patto di sindacato di Mediobanca) i tanti piccoli (magari con contratti precari) sono avvisati di come devono comportarsi per mantenere il loro posto o per trovarne uno nuovo

In questo clima non può che trionfare la mediocrità e il conformismo, non possono che scomparire i fatti. Come dice Travaglio sostituiti dalla malainformazione e dalla cronaca nera (che infatti abbondano).

Oggi regna l’occupazione di uno solo al servizio di uno solo: il quale ha prima usato la politica per fare le televisioni ed ora usa le televisione per fare politica.

Come scrisse ancora Travaglio: “Ogni giorno che Dio manda in terra, il Vicedio che ne fa le veci sguinzaglia una lepre. La lepre comincia a correre a reti ed edicole unificate, e tutti, servitù al seguito, presunti oppositori, commentatori un tanto al chilo, abbandonano quello che stavano facendo per lanciarsi all’inseguimento della lepre…Intanto il Regime manomette la Costituzione, occupa la Rai e le Autorithy, decreta chi non deve fare il procuratore antimafia…”

Per esemplificare è illuminante a questo proposito – a proposito di Biagi – la vicenda dell’editto bulgaro.

Berlusconi ha negato di averlo emesso.
E via tutti dietro alla lepre…
Per Il Giornale, Biagi era una sorta di psicopatico
Per il Tg4 quella era solo la raccomandazione di un papà premuroso
Il Tg5 non ne ha proprio parlato. Per niente.
Quindi l’editto bulgaro non è mai esistito.
Facile, no.

Siccome però per taluni il mondo è infestato di pericolosi eversori, fissati demonizzatori, riporterei a questo punto il pensiero su questo argomento di Dionigi Tettamanzi (arcivescovo di Milano), noto sovversivo, che naturalmente gran parte dei media ha ignorato: “Le istituzioni democratiche, per essere vitali, devono essere sganciate da un controllo che non sia, appunto, democratico. Non devono essere oppresse da poteri estranei, come quello delle concentrazioni mediatiche o finanziarie. Telecrazia e plutocrazia non hanno nulla a che vedere con la democrazia, la soffocano inesorabilmente e rovinosamente. Di più, soffocano inesorabilmente e rovinosamente l’uomo stesso. Questi, infatti, esce a pezzi da un’informazione monodiretta e martellante, da chiunque essa venga promossa e attuata, e da una dinamica economica che impone un mercato senza regole o con regole destinate a far crescere un potere concentrato nelle mani di pochi. Una simile concentrazione del potere si presenta, seppure in forme nuove, come un oligopolio, il quale, oggi come ieri, non è alleato, ma nemico della democrazia. “

Ma ci raccomandano di non “demonizzare” (perché la critica ormai è demonizzazione, e “il nostro piangere fa male al re”), e via come entomologi a vivisezionare chi non è d’accordo: “certa sinistra”, “i riformisti”, “i girotondini”, i “massimalisti”.

Berlusconi non è il diavolo, no.

E’ l’Omino di burro: ricordate Pinocchio?

Il capitolo nel quale Pinocchio  (noi) viene portato nel Paese dei Balocchi dove, dopo un paio di mesi beati, si sente spuntare  un bel paio di orecchie d’asino, e diventa ciuchino, con la coda e tutto.

Guardiamolo questo pifferaio di Hammelin, questo omino di burro che conduce tutti nel Luminoso Futuro nel quale i giovani vanno tutti a lavorare in televisione (un recente sondaggio ha rilevato che alla domanda “cosa conta nella vita?”, la maggioranza – il 32% - non ha risposto “realizzare i miei sogni” o “andare bene in famiglia” ma: “avere notorietà”), si pagano poche tasse, si ride, ci si diverte a vedere partite di calcio…c’è sempre una luce dorata e calda, i gesti sono misurati e un Grande Capo Buono veglia su di noi (nessuno ha mai visto Studio aperto?).

”Finalmente il carro arrivò” dice Collodi “ e arrivò senza fare il minimo rumore”.

Il Nuovo Omino di Burro è l’uomo delle televisioni e delle partite di calcio: era già tra noi, abitava già stabilmente nell’inconscio degli italiani, modellati così nel corso degli anni ottanta, durante i quali venne dato uno stile alla volgarità, così che nessuno si sarebbe accorto quando qualcuno avrebbe alzato il coperchio per far uscire tutto ciò che nessuno avrebbe mai osato dire o pensare prima (e da allora è stata una gara).

Del resto Norberto Bobbio (ma prima di lui Pasolini), anni fa ci aveva già avvisato: “Perché è accaduto tutto questo? Io credo che determinante sia stata la televisione, ma non nel senso che Berlusconi sia apparso in video molto più di altri, bensì perché la società creata dalla televisione è una società naturaliter di destra…Non ha vinto Berlusconi in quanto tale, ha vinto la società che i suoi mass media, la sua pubblicità hanno creato. E’ la società che gode nel vedere insulse famigliole riunite intorno a un tavolo che glorificano questo o quel prodotto…”.

Eliminazione di ogni “diversità culturale”: non si potrebbe capire quell’emulazione sociale, che è complicità, che prende il posto del classico consenso, se non si spiega il bombardamento più o meno subliminale che ha esercitato e continua a esercitare con le sue televisioni.

Così quando il carro dell’Omino di burro è arrivato erano già pronte “dodici pariglie di chiuchini, tutti della medesima grandezza, ma di diverso pelame”.

E lui, l’omino, colui che ci  condurrà nel Paese dei Balocchi?

Secondo Collodi è “tenero e untuoso…con un visino di melarosa, una bocchina che rideva sempre e una voce sottile e carezzevole…”: un gran seduttore.

“Stavano male – dice Collodi – stavano pigiati, non potevano quasi respirare; ma nessuno diceva hoi, si lamentava”.

In quel carro l’illusione (nomen omen dicevano i latini: Berlusconi è nato dal francese eberluer - sbalordire, meravigliare - e non come qualche malizioso potrebbe insinuare dal diavolo berloc. Cosi "avoir la berlue" - avere visioni o farsi illusioni, è quello che si dice - appunto - un nome un destino), l’illusione, dicevamo, funziona da anestesia; l’attesa di arrivare nel paradiso dove non si studia e non si lavora era tale che “li rendeva così contenti e rassegnati, che non sentivano i disagi…”.

Il problema è che l’Omino di Burro non è sempre così tenero come appare.
Se succede che ci sia un asinello ribelle o poco disciplinato, succedono delle cose poco belle: niente caos sul carro di Berlusconi, non ci si illuda di fare a modo proprio (e le persone elencate sopra l‘hanno sperimentato di persona).

Così dice Collodi “ …l’Omino non rise. Si accostò pieno di amorevolezza al ciuchino ribelle  facendo finta di dargli un bacio, gli staccò con un morso la metà dell’orecchio destro”.

Attenti ciuchini che salite sul carro… 

Io da parte mia consiglio di fare come lo scrivano Bartebly (meravigliosamente raccontato da Melville);  alle lusinghe dell’omino di burro rispondiamo, con moderata intransigenza (anche se per qualcuno demoniaca), come faceva lo scrivano alle insistenze del suo datore di lavoro: 

“grazie, preferirei di no”.

(Per chi ha la forza di resistere c’è poi il rischio di essere comprato, vero Silvio?)

postato da carnesalli | 14:31 | commenti (8)
politica, societa, idee, democrazia

sabato, novembre 10, 2007
 
F – fini (quali? Non è difficile…)

Aveva appena avuto l’esito del test di gravidanza (positivo, of course) che già sfilava per le vie di Roma, poco tempo fa, contro le coppie di fatto i dico, e quei pericolosi comunisti che vogliono sfasciare la famiglia,  elargendo alle telecamere (lui molto più pratico di camere, par di capire) sermoni molto ispirati sulle magnifiche sorti e progressive e sui valori della famiglia, in una memorabile e amplificata giornata chiamata nientepopodimenoche “family day”.

Accompagnato in testa al corteo da una coppia di virtuosi suoi pari: un certo casini (nomen omen: divorziato risposato con un figlio in mezzo e uno in arrivo) e un certo silvio (qui meglio lasciar perdere: quante ne avrebbero da raccontare le sue ginocchia!)
E dietro a lui moltissimi specchiati personaggi: chi sposato con riti celtici, chi convivente, chi divorziato, chi pregiudicato…

Di chi stiamo parlando?

Ma di Gianfranco Fini (o fini. Quali? A tra poco)

Quel Gianfranco Fini divorziato, sposato con una divorziata: e  ri-divorziato di recente perché così attaccato alla famiglia che mentre aveva la seconda, si dava già da fare - egregiamente per altro: complimenti dis/onorevole - per la terza (con qualche pericolosa sovrapposizione, par di capire).

Infatti risulta che stia aspettando un figlio (maschio, ci informano) da una specie di velina del giro di intellettuali che circondavano quel tale Gaucci (presidente del Perugia calcio, uomo d’affari con qualche guaio con la giustizia, riparato a Santo Domingo) del quale è stata fidanzata (no, non sposata, a dispetto del family day: quelle sono cose per noi comuni mortali).

Una bella gnocca, per dirla in modo non tanto Sottile.

Infatti lui non aveva secondi fini.
Ma uno solo: il solito...


Beh, non voglio farla lunga.

Auguri alla prossima neo mamma (Dio, se ne ha bisogno: quei trench chiari sono sporchevolissimi, soprattutto nei fangosi campi nomadi).

Auguri al futuro piccolo balilla.

Molto auguri al prossimo neo papà, con la speranza che si occupi molto di questo suo figlio (della colpa si diceva una volta) e molto meno dei nostri…

postato da carnesalli | 17:15 | commenti (14)
politica, pruriti, controcanto, fessono

mercoledì, novembre 07, 2007
 
C.D. – Come dire… (o carpe diem)
ovvero
BALLATE COME SE NESSUNO VI GUARDASSE
di Daisaku Ikeda

Siamo convinti che la nostra vita sarà migliore
quando saremo sposati,
quando avremo un primo figlio o un secondo.
Poi ci sentiamo frustrati perché i nostri figli sono troppo piccoli
per questo o quello, e pensiamo
che le cose andranno meglio quando saranno cresciuti.
In seguito siamo esasperati per il loro comportamento da adolescenti.
Siamo convinti che saremo più felici quando avranno superato questa età.
Pensiamo di sentirci meglio
quando il nostro partner avrà risolto i suoi problemi,
quando cambieremo l'auto,
quando faremo delle vacanze meravigliose,
quando non saremo più costretti a lavorare.

Ma se non conduciamo una vita piena e felice ora, quando lo faremo?

Dovrete sempre affrontare delle difficoltà di qualsiasi genere.
Tanto vale accettare questa realtà e decidere di essere felici, qualunque cosa accada.
Una delle mie citazioni preferite ha per autore Alfred Souza:
"Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la vita
sarebbe presto cominciata, la vera vita! Ma c'erano sempre
ostacoli da superare strada facendo, qualcosa di irrisolto, un affare
che richiedeva ancora del tempo, dei debiti che non erano stati
ancora regolati, in seguito la vita sarebbe cominciata.
Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la mia vita."

Questo modo di percepire le cose mi ha aiutato a capire 
che non c'è un mezzo per essere felici, ma che la felicità è il mezzo.
Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita,
e gustatelo ancora di più perché lo potete dividere con una persona cara,
una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita,
e ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno.
E allora smettete di pensare di finire la scuola,
di tornare a scuola,
di perdere 5 kg,
di prendere 5 kg,
di avere dei figli,
di vederli andare via di casa.
Smettete di aspettare di cominciare a lavorare,
di andare in pensione,
di sposarvi,
di divorziare.
Smettete di aspettare il venerdì sera,
la domenica mattina,
di avere una nuova macchina o una casa nuova.
Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno.
Smettete di aspettare di lasciare questa vita,
di rinascere nuovamente,
e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente…

La felicità e le gioie della vita non sono delle mete, ma un viaggio.

Un pensiero per oggi:
lavorate come se non aveste bisogno di soldi.
Amate come se non doveste mai soffrire.

Ballate come se nessuno vi guardasse.”
………………….

Caso o necessità?
Che dire, guardandoci in giro?

Forse solo questo:
viviamo come se (quasi) nulla dipendesse da noi, ma mettiamocela tutta, come se tutto dipenda da noi.
Non aspettiamo a impegnarci che siano gli altri a fare il primo passo.
Né che gli altri siano perfetti: come ho sostenuto altrove non si deve amare solo ciò che è perfetto, ma rendere perfetto ciò che si ama.
Non aspettiamo a votare che i politici siano migliori di noi…
Non aspettiamo che qualcun altro ci pensi.

Non storciamo il naso perché le cose non sono come vorremmo, non aspettiamo che lo siano, né che sia qualcun altro a pensarci; ma se c’è amore, nelle nostre azioni, se c’è passione, se c’è un progetto, un sogno, un’ideale, se crediamo – o almeno ci proviamo - prendiamocene cura, spendiamoci per renderlo perfetto.

Si va bene “il naso di cleopatra”: ma quante cose possono dipendere da me?
Da noi?

Tutti assieme, forse, ce la possiamo fare, a rendere perfetto ciò che amiamo.
Perché la storia (anche la nostra) siamo noi.

“Ho sempre pensato e lo penso tuttora – ha sostenuto Vittorio Foa per la politica, ma credo che valga anche per la vita - che la forza politica non sta nell’impazienza. Sta nella continuità dell’impegno. Nella capacità di non perdere mai di vista ciò che sta succedendo. Nel tenere gli occhi aperti e saper rispondere a tutto ciò che accade”.

Ci manca qualcos'altro?
Sì: ciascuno si darà la sua risposta per riempire questo punto di domanda e dare un significato alla sua vita.

"Ogni uomo, se vuole può essere scultore del suo cervello"
(Ramon y Caiall - massima scolpita sul muro di un ospedale di Madrid)

Ci daranno dei pazzi, dei sognatori?
Risponderemo con le parole di Nietzsche: “Chi ballava era considerato pazzo da chi non riusciva a sentire la musica”

"La cosa più terrificante dell'universo non è la sua ostilità, ma la sua indifferenza; se riusciamo però a venire a patti con quell'indifferenza fino ad accettare le sfide della vita entro i limiti mortali - per quanto sia in grado di fare l'uomo volubile - la nostra esistenza in quanto specie può avere un senso e un compimento reali. Per esteso che sia il buio, dobbiamo fornire le nostre luci".
(Stanley Kubrik, il grande)

Solo tre parole su Enzo Biagi: dignità non negoziabile.
postato da carnesalli | 14:09 | commenti (9)
politica, omelie

martedì, novembre 06, 2007
 
A – Anti / antipolitica (piccolo percorso per citazioni)

“Sarà sempre la politica a determinare l’atmosfera di un paese, non la scienza o l’arte.
Perché la politica rappresenta un elemento costante, grava sulle nostre teste come l’orizzonte lungo il quale corrono le nuvole”.  (A.Schnitzer)

“La vera causa della tirannia non è necessariamente l’anarchia o il dispotismo. Fanno paura, naturalmente, ma è l’apatia generata dall’occuparsi solo dei propri interessi il vero problema.
Quando si genera una condizione di apatia, bastano poche truppe ed episodi sporadici per esercitare oppressione. Poche persone violente sono in grado di intimidire e indurre al silenzio. Nell’apatia una forma di tirannide può espandersi perché nessuno di oppone il vero nemico della democrazia non è il dispotismo dichiarato, ma piuttosto il silenzio della solitudine e della apatia”
(A.De Tocqueville, Democrazia in America)

“Una cosa però è ormai chiara: il mondo d’oggi può essere descritto solo a patto che lo si descriva come un mondo che può essere cambiato”. (B.Brecht)

“Siate il cambiamento che volete vedere nella società”. (Ghandi)

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Solo poche parole: ho trovato oltraggioso e inumano, anticristiano insomma, il rifiuto di concedere funerali religiosi al ragazzo suicidatosi dopo ripetuti episodi di bullismo (soprattutto dopo averli concessi a dittatori sanguinari e imprenditori corrotti o solo appartenenti all’Opus dei…)

postato da carnesalli | 08:49 | commenti (1)
politica

sabato, novembre 03, 2007
 
“I funzionari della polizia romena ci dicono: i lupi feroci siete voi italiani.
Voi oggi sbranate più di 30.000 ragazze romene. Siete voi che mantenete i criminali romeni che le tengono schiave. Sono i vostri maschi italiani che pagano i delinquenti romeni.
Noi dobbiamo chiedere perdono alla signora massacrata.
Ma voi dovreste stare in ginocchio tutto l’anno”
(Don Benzi, 1 novembre 2007- la stessa notte è morto per un arresto cardiaco)



Di che nazionalità sarà l’assassino della giovane inglese a Perugia?

Speriamo che sia di Cassano Magnano o di Arcore.

Con il nuovo decreto, potremmo liberarci di avvoltoi e sciacalli originari di lì....


postato da carnesalli | 17:20 | commenti (6)
societa, pruriti

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