ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

martedì 17 gennaio 2012

APRILE 2009

 

martedì, aprile 28, 2009
 
Regimetto
Le parole di Silvio Berlusconi sul 25 Aprile non sembrano di quelle che possono essere ridimensionate nel volgere di qualche settimana. Suonano come la testimonianza di una svolta, ed eventuali intenzioni recondite non bastano a offuscare la portata simbolica dell’evento» (Paolo Franchi, Corriere della sera). «Un discorso di svolta. Sul piano politico è finalmente finito il dopoguerra». Berlusconi si legittima per il Quirinale? «Non da ieri. Vedo un cambio di rotta fin dall’inizio della legislatura» (Claudia Mancina, Il Giornale). «L’Italia trova finalmente le parole della riconciliazione nazionale celebrando insieme la “festa di libertà”. Il premier Berlusconi ha offerto all’opposizione una piattaforma di valori comuni che non consentono più il lessico primitivo della delegittimazione reciproca» (Pierluigi Battista, Corriere). «Col discorso a Onna, cuore dell’Abruzzo terremotato, il premier ha voltato pagina e cercato di cambiare il proprio profilo di fronte al Paese» (Massimo Franco, Corriere). «Berlusconi ha fatto un discorso da uomo che esprime il senso delle istituzioni» (Luciano Violante, Corriere). «Nulla sarà più come prima. Vittoria politica e trionfo di Silvio Berlusconi. Con la serenità del poi, il 25 Aprile 2009 si può annoverare tra le date spartiacque che sistemano gli argini della storia repubblicana. Sabato è accaduto qualcosa di grande e di significativo. Grondano di buone ragioni le parole pronunciate da Silvio Berlusconi. Non fatelo per noi, ma per le generazioni che verranno» (Angelo Mellone, Il Giornale). Dilaga in tutt’Italia la febbre supina.
(Travaglio)
postato da carnesalli | 12:25 | commenti (3)

mercoledì, aprile 22, 2009
 
Coprifuoco
Panico tra i gelatai: quest'estate come faranno? La legge approvata dalla Regione Lombardia su richiesta della Lega (e di chi sennò?) ha assunto un nuovo titolo, rispetto a quello iniziale powered by Belotti. Il titolo è: Disciplina della vendita da parte delle imprese artigiane di prodotti di propria produzione per il consumo immediato.
Art.2, comma 2: «E' consentita la vendita, da parte delle imprese artigiane, degli alimenti di propria produzione per il consumo immediato nei locali adiacenti a quelli di produzione, con esclusione degli spazi esterni al locale ove si svolge l'attività artigianale». Il cono si mangia alla cassa, praticamente (la pizza, nel caso, va mangiata in un boccone, perché sul marciapiede anche la masticazione è sospetta).
Altra chicca della nuova legge della vendita di prodotti alimentari d'asporto (qui "da portar via" ci sarebbe la maggioranza, per la verità). Art. 3, comma 1: «Gli orari di apertura e chiusura al pubblico delle imprese artigiane di produzione e trasformazione alimentare che effettuano la vendita dei propri prodotti per il consumo immediato [immediatissimo] sono rimessi alla libera determinazione degli imprenditori» e fin qui va bene. Poi, però, si aggiunge: «Nel rispetto della fascia oraria compresa dale ore sei alle ore ventiquattro» («e [ovviamente] dei criteri adottati dai comuni»). Una coppetta dopo il cinema? Dipende dalla benevolenza del sindaco. Fosse per la Regione, non si potrebbe.
P.S.: il passaggio incredibile, però, è il seguente: «I comuni [...] possono autorizzare, per la sola vendita, deroghe all'orario di apertura e di chiusura». «Per la sola vendita»: il gelato, poi, lo mangi con il cappuccino, la mattina dopo. Oppure, aspetti a mangiarlo finché non sei arrivato a casa. Una volta chiusa la porta, s'intende.
P.S./2: se volete un parere, continuate a impugnare il gelato. Qualcuno, poi, impugnerà la legge.
postato da carnesalli | 12:29 | commenti

lunedì, aprile 20, 2009
 
Senza parole...


A quel punto interviene Berlusconi che gli siede accanto e dice: «I ministri in compenso stavano al cesso...». Ricapitoliamo e inquadriamo la situazione: conferenza stampa ufficiale a Londra del vertice tra i 20 paesi più industrializzati del mondo, chiamati a elaborare strategie per uscire da una crisi che sta avendo conseguenti pesantissime su tanti cittadini. Giornalisti, italiani e stranieri, radunati per avere informazioni sulle decisioni dello Stato italiano sulla crisi economica, ma Berlusconi ha voglia di scherzare e si lascia andare alla scurrile espressione.
Ma non è finita. Osservando una giornalista Rai prendere nota dell'ennesimo scivolone il primo ministro italiano passa direttamente alle minacce e dice, anzi intima: «Che scrivi tu. Non scrivere. Cosa scrivi. Guarda che ci sono le riunioni a casa mia per la Rai. Eh, stai attenta! Ripeto, stai attenta», conclude Berlusconi additando la giornalista. Qualcuno ride, come purtroppo succede spesso alle “battute” del capo di governo, ma la sua minaccia va a buon fine. La Rai non ne ha più parlato.


postato da carnesalli | 15:13 | commenti (1)

domenica, aprile 19, 2009
 
Il nostro parsimonioso Presidente del Consiglio che “ha un grande senso del denaro pubblico. E spesso non lavora a Palazzo Chigi perché gli capita di fare telefonate che non sono propriamente della Presidenza del Consiglio e non si sente di impiegare i soldi pubblici per cose che non siano relative al servizio pubblico che lui svolge”

(e infatti fa le riunioni direttamente a casa sua: lo stato sono io...) ha dichiarato:

«I nomi che circolano per le nomine alla Rai sono infondati. Le cose che sono state scritte non corrispondono affatto a quello di cui si è fuggevolmente parlato. Le nomine degli enti si faranno e il presidente del Consiglio ha suggerito di non farle a spizzichi e bocconi».

I nomi che verranno fuori, ha assicurato  “sono altri, non quelli circolati finora”

Sbaglio o dire che non sono questi, significa sapere quali sono?

Va bene che lui e  suoi servi dell’informazione ci considerano imbecilli,ma così…

postato da carnesalli | 11:23 | commenti (1)

venerdì, aprile 17, 2009
 

Bossi tax
(prelevati 40.000 euro per ciascuna famiglia di sfollati)

postato da carnesalli | 12:38 | commenti (1)

giovedì, aprile 16, 2009
 
E adesso?
Verranno a prenderci casa per casa? postato da carnesalli | 09:06 | commenti (1)

mercoledì, aprile 15, 2009
 
Tessuto corrotto
Il redivivo Gianni Chiodi, indicato da Berlusconi come uomo della locale Provvidenza e di conseguenza eletto presidente della Regione Abruzzo (prometteva posti di lavoro in campagna elettorale: mandatemi il curriculum) è riemerso da una settimana di silenzio per dire che la denuncia del procuratore Grasso sulle infiltrazioni mafiose «è solo una paura». Poi, virile, ha compiuto un gesto concreto. Ha nominato consulente dell'Agenzia sanitaria regionale lo stesso ex direttore generale dell'Asl che nel 2000 inaugurò l'ospedale inagibile. L'ospedale è crollato, le referenze del direttore della Asl restano intatte. Di solito è più difficile stabilire le responsabilità quando i responsabili vengono promossi al rango di controllori. Di solito. Magari questo signore ci stupirà autodenunciandosi e rinunciando, per senso di responsabilità, all'incarico. Si accettano scommesse.
La tragedia abruzzese ha scoperchiato il verminaio, quotidiana prassi di malaffare e sciatteria, di corruzione e collusione che costituisce la rete sommersa degli affari che mandano avanti il Paese. Indietro, piuttosto. Lo mandano indietro. Certo che la criminalità organizzata ha già allungato i suoi tentacoli dove c'è la possibilità di lucrare o di nascondere i profitti del lucro illecito. Claudia Fusani riferisce del recente arresto di uomini che mettevano a profitto il «tesoro di Ciancimino», Enrico Fierro racconta vecchie storie di traffici con l'Adriatico. La ricostruzione potrebbe rivelarsi una manna. Il tessuto corrotto è pronto, le leggi lo favoriscono. A chi si chiede come sia possibile che la metà degli edifici pubblici (almeno quelli non dovrebbero sfuggire alle norme edilizie) si sia sfarinato così, a chi si domanda come mai siano crollati i palazzi costruiti dagli anni Sessanta in poi e non - molto meno - quelli antichi di secoli rispondono le nostre pagine di oggi. Gli appalti seguono le regole del ribasso: vince chi offre condizioni economiche migliori. Di conseguenza prova a spendere di meno. I direttori dei lavori che firmano i progetti non si presentano in cantiere, i materiali vengono sostituiti nottetempo.
Anche di giorno, se nessuno controlla. Via il ferro, pregiato, dai piloni. Dentro la sabbia, gli stracci. I collaudatori, figura chiave in altri paesi del mondo autorità suprema e «terza», in Italia presentano fattura al committente. Sono cioè nominati da chi ha commissionato l'opera e pagati da costoro. Dunque immaginate: l'ente pubblico commissiona a un'impresa l'ospedale. L'impresa, a fine lavori, suggerisce il nome di un ingegnere incaricato del collaudo. Costui va a verificare con strumenti di grande precisione se i lavori siano fatti a norma: che urto possano sopportare quei piloni, a che grado di sicurezza le pareti siano solidali al tetto. Dà il suo giudizio, poi presenta il conto. Il committente dei lavori lo paga. Pensate che se dicesse: «lavoro da rifare» otterrebbe di nuovo l'incarico la volta successiva? Si farebbe la fama di un «buon collaudatore» o di un rompiscatole da evitare? Ecco. Naturalmente poi c'è la coscienza individuale. C'è anche chi rifiuta, chi dice le cose come stanno. Lo fa contro un meccanismo generale, però, e paga pegno. Nessuna legge, nemmeno quelle sulle nuove misure di sicurezza di prossima approvazione, si occupa di questo. Che volete che sia, d'altra parte: controllori e controllati, conflitti d'interesse. Sempre la solita solfa.
(C. De Gregorio)
E intanto, Tremonti cerca soldi con un nuovo scudo fiscale invece che accorpando il referendum alle elezioni (come volevasi dimostrare...)
Tranquilli, però: è Santoro l'avvoltoio...

postato da carnesalli | 11:01 | commenti (1)

mercoledì, aprile 08, 2009
 
Presidente Berlusconi,
l’Abruzzo ha bisogno di aiuti immediati per far fronte all’emergenza di queste ore e tra brevissimo tempo dovrà affrontare il più velocemente possibile la fase di ricostruzione.
E’ per questo che un paese responsabile il 7 giugno, senza ombra di dubbio, sceglie di fare l’election day accorpando le elezioni europee, amministrative e il referendum risparmiando così quei 400 milioni di euro che potrebbero servire a ridare una casa agli abruzzesi che sono rimasti senza tetto, a ricostruire le scuole, gli ospedali e tutti gli edifici pubblici danneggiati o distrutti dal terremoto.
P.S.: c'è anche il gruppo su Facebook (anche l'Unità si mobilita).

postato da carnesalli | 08:56 | commenti (2)

martedì, aprile 07, 2009
 
Questo paese

… dove si pensa a costruire di più e senza regole, anziché meglio
… dove – nel paese più sismico d’Europa! – si vorrebbero edificare cinque centrali nucleari
…. dove – nella zona più sismica del paese più sismico – si vorrebbe costruire il ponte più lungo d’Europa
… dove un ospedale edificato (ma con che cemento?) pochi anni fa si è sbriciolato alla prima scossa
… dove la protezione civile impiega diciannove ore per alzare 70 tende…

…. Questo paese dove se non ci fosse tanta generosa e partecipe solidarietà, mi vergognerei di vivere…

(sul sito della Caritas tutte le informazioni per poter rendersi utili)
postato da carnesalli | 09:19 | commenti (2)

giovedì, aprile 02, 2009
 
nel nostro piccolo, l'avevamo detto... postato da carnesalli | 09:04 | commenti (1)

mercoledì, aprile 01, 2009
 
C - COCCODRILLI
Anche i coccodrilli si arrabbiano
(storia di lacrime finte e di morti veri)
Malgrado i roboanti proclami sulle magnifiche sorti e progressive dell’azione di contrasto all’immigrazione clandestina (Maroni giura che dal 15 maggio tutto sarà risolto, grazie al governo), altrimenti autorevolmente detta “cannonate agli immigrati”, se ci illudiamo di vincere qualche battaglia mostrando la faccia feroce, è evidente che siamo destinati a perdere la guerra.
O forse, meglio, intanto la perdono loro, gli immigrati (che come è inevitabile che sia, continuano a scappare dalle loro terre, dalla miseria e dalle guerre. E’ la vita: si chiama istinto di conservazione).
E’ di ieri infatti l’ennesima strage, l’ennesima carretta che ha vomitato in mare l’ennesimo carico di morte, di donne e bambini senza vita (centinaia dall’inizio dell’anno) .
Erano partiti dalal miseria e dalla violenza con un miraggio...
Non hanno nemmeno più una bara su cui piangere i loro cari
Allora diciamo basta!
Basta coi titoli dei giornali sulle “tragedie del mare”, come se quei morti fossero vittime del mare mosso durante una crociera…
Basta coi servizi strappalacrime dei telegiornali, che un minuto dopo si occupano d’altro…
Basta con le nostre lacrime di circostanza (si “porta molto” l’occhio umido in queste occasioni), che si asciugano velocissimamente, forse per non sciupare il trucco (e non chiamiamole più di coccodrillo: ormai si vergognano anche loro)…
Basta con chi rende impossibile l’ingresso legale di questi uomini e poi indossa la foglia di fico del voto agli immigrati (se benestanti, beninteso!)…
Basta con le barbare proposte per cui i bambini che arrivano non dovrebbero urlare come sanno “sto affogando” ma sillabare in perfetto meneghino “son dree a negaa” per essere accettati…
Basta col nostro perbenismo di cartone e la nostra “carità” fasulla (che corsa ai Telethlon…)
Ci ritroviamo a dire sempre le stesse cose. E le parole in queste circostanze, sono stanche: sempre le solite, all’infinito.
Anche se, a onor del vero, le reazioni sono sempre più flebili: non una parola dai politici del governo, per esempio.
Quando non, addirittura, qualche mezza parola di soddisfazione...
Le responsabilità non possono essere sempre e solo di altri, di chi specula.
Sono anche nostre, dei nostri egoismi, delle nostre leggi ingiuste e inadeguate.
Bisogna creare le condizioni perché le persone non scappino dalle loro terre.
Ma che chi scappa dalla guerra, dalla fame, dalle malattie non finisca affogata nei nostri mari.
Creare un cambiamento andando alla radice del fenomeno, chiedendosi il perchè e non limitandosi ai proclami.
La questione non può essere affrontata a pezzi: altrimenti non si continua a far altro che prendere in giro i poveri, i disperati in cerca di un futuro migliore.
Ogni sette secondi in qualche parte del mondo un bambino muore per gli effetti diretti o indiretti della fame. Ogni quattro minuti un uomo perde la vista per mancanza di vitamina A.
Proviamo a partire da qui.
Chissà che qualche idea non ci venga…Non è poi così difficile…
Intanto ancora centinaia di corpi inghiottiti dal mare o abbandonati sulla spiaggia spinti dalle onde, come relitti…
Immigrati, col loro nome e cognome sconosciuti, sono morti così.
Per il miraggio di raggiungere l’Italia hanno tentato il tutto per tutto, hanno messo a rischio la loro vita e probabilmente i loro pochi averi.
Chissà chi e cosa si lasciano alle spalle e da cosa volevano fuggire che fosse peggio dei vari Borghezio di casa nostra.
E del borghezio che vive in noi…
Onorevole ministri Calderoli, odontoiatra di fama, costituente eccelso, Bossi, attualmente ministro per le riforme (tranne quella più necessaria, quaella della decenza), Maroni, che ha chiesto di affrontare il problema degli immigrati con le cattive (perchè con le buone nell'ultimo anno il Mare nostro è diventato un cimitero di cadaveri e dispersi), per quel poco che conta, sappiate che  non mi rappresentate.
Anzi, mi fate proprio ribrezzo.

postato da carnesalli | 09:15 | commenti (2)

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