ABBECEDARIO A MODO MIO

ABBECEDARIO A MODO MIO


"IL CONTRARIO DELL'AMORE NON E' L'ODIO, MA L'INDIFFERENZA. IL CONTRARIO DELLA VITA NON E' LA MORTE,MA L'INDIFFERENZA QUALSIASI COSA SCEGLIATE, MIEI GIOVANI AMICI, NON SIATE INDIFFERENTI" E.Wiesel

Sono particolarmente sensibile ai problemi sociali e a quelli delle persone più deboli: faccio del mio meglio perché si affermino i diritti di cittadinanza, di libertà, di eguaglianza, di giustizia, del lavoro, allo studio, a essere curati.
Credo in una società aperta, solidale, protesa al futuro, ma un futuro di equità e fratellanza.
Credo che ciò debba essere raggiunto assieme a tutti gli uomini di buona volontà che non hanno una visione egoistica della vita.
Alla domanda posta dai versi di una canzone "...Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità, farmi umile e accettare che sia questa la realtà?", vorrei che di me si dicesse, parafrasando ancora i versi del medesimo cantautore: "Ha avuto la forza che serve a camminare, ...e comunque la sua parte l'ha potuta garantire".
(Introduzione de "Abbedecedario a modo mio", del sottoscritto, Euzelia edizioni)

martedì 17 gennaio 2012

GIUGNO 2011

giovedì, giugno 16, 2011
 
V - Vento

Pensare che è un periodo che sono di buon umore...
Come tutte le mattine passo dall'edicola a prendere il giornale.
Salgo rapidamente (beh, compatibilmente con l'età...) sul tram, mi siedo comodo e comincio lo sfoglio.
La preghiera laica, la definiva Kant: appuntamento irrinunciabile per me.

Già l'apertura è inquietante: "Eminenze nere".
Seconda: "P4, ricatti, segreti e dossier. Arrestato Luigi Bisignani". Segue descrizione del mondo che gira intorno a Berlusconi
Poi in ordine:
- "mazzette e appalti travolgono il pdl di Lucca"
- "Epolis, evasione da 9 milioni. Indagato l'editore Rigotti" (amico di dell'Utri)
- "Piemonte: arresti domiciliari per l'assessore alla sanità di Cota"
- "Brunetta insulta i precari" (precari! come sparare sulla croce rossa)
- "un ticket Alfano - Maroni: Bossi prepara il dopo Silvio" (ahinoi...)

Sono solo a pagina otto.

Scoraggiato, alzo lo sguardo, e osservo gli altri passeggeri.
Tutti con le cuffiette a sentire musica.
Qualcuno sfoglia un giornalino di quelli che servono per incartare l'insalata.

Neanche una sciarpa arancione.
Speriamo che il vento continui a soffiare...

postato da carnesalli | 09:24 | commenti (1)

martedì, giugno 14, 2011
 
...e poi la gente, perché
è la gente che fa la storia,
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare
(Francesco De Gregori - La storia)

postato da carnesalli | 09:09 | commenti (2)

lunedì, giugno 13, 2011
 
 postato da carnesalli | 17:36 | commenti

giovedì, giugno 09, 2011
 
Berlusconi, dopo aver spiegato ad Obama che i magistrati italiani sono inaffidabili davanti a tutto il mondo, si rammarica del fatto che il Brasile non ha considerato i magistrati italiani affidabili per processare Battisti. postato da carnesalli | 16:32 | commenti

lunedì, giugno 06, 2011
 


Contro il sonno della ragione, ho scritto spesso nei miei post.
Ero e resto convinto che il problema di questo paese è prima di tutto culturale. Poi, e solo poi, politico.

La ragione forse non dorme più, ma certo è ancora appisolata.

Come narcotizzata, ipnotizzata…
Comunque questa volta ce l’abbiamo fatta.

A Milano (ma non solo) è rispuntato l'arcobaleno.
Certo hanno contribuito molti fattori: candidature per una volta valide e sostenute da un voto delle primarie (che ora tutti si attribuiscono, ma che prese in giro quando le abbiamo inventate...), e noi siamo bella gente: ci basta poco per entusiasmarci ogni volta, un sindaco uscente che peggio di così non si può, lo spostamento in massa del voto cattolico (anche gli stomaci più forti alla fine non ce la fanno a digerire tutto..), una mobilitazione davvero energica e globale (per una volta niente distinguo, soprattutto da quella sinistra che ogni volta ti fa l'esame del sangue per sentirsi sempre un pò migliore di te)
E una certa de-ideologizzazione del voto: per una volta non ha pesato il richiamo dela foresta delle "ideologie" (anche se ci hanno provato), ma soprattutto il malessere verso chi governa male il paese da almeno dieci anni e ci ha portati verso un declino certo economico e sociale, ma anche politico, culturale e morale.
Il difficile però comincia adesso.
Perchè le aspettative sono davvero altissime.
E in un voto de-ideologizzato i risultati vengono misurati in tempi brevissimi
Colpa dei tagli agli enti locali, per esempio.
Colpa della prepotenza di qualcuno e delle televisioni: certo in politica la televisione non è tutto, ma qualcosa vorrà pur dire se nel 1987, in media, gli italiani guardavano la tv 178 minuti al giorno, e nel 2002 questa quota è raddoppiata al 235 minuti al giorno, con una prevalenza assoluta tra gli anziani e le casalinghe (ma per fortuna dilaga internet).
Forse anche della smemoratezza e dello snobismo di molti.
Ma soprattutto, come già ho sostenuto, temevo che saremmo forse riusciti in qualche modo a sbarazzarci di Berlusconi (quante ne ha fatte, eppure è sempre in sella...), ma certo sarebbe stata impresa titanica liberarci del “berlusconismo”.
Ci vorrebbe la penna di Flaiano o di Longanesi per descrivere cosa si cela nelle viscere di questo paese: perché continua a stare a galla chi parla alla pancia delle persone (e al loro portafoglio) piuttosto che alla testa e ai sentimenti.
”Regimetto” l’ha definito Tabucchi: forti tratti di regime (libertà di espressione per esempio) innestati sulla solita italietta di sempre, fatta di piccoli egoismi, furbizie, vicini di casa che si accoltellano per il taglio della siepe di confine.
Da un certo punto di vista, come il fascismo: non “parentesi” nella storia d’Italia ma l’emergere di una parte della “vera” Italia.
E’ come sempre – Gramsci docet – un problema culturale, di “egemonia”: bisogna rovesciare il sistema di valori, e allora cambierà anche il voto.
“Conversione”, dicono i cattolici: cioè inversione di rotta.
Dobbiamo produrre risultati, subito, lavorare bene
Ma soprattutto dobbiamo, ciascuno per la sua parte, fare in modo che cambi la “stella polare”.
Sennò rischieremo sempre di  “buscar el levante por il poniente”.
Cominciando dai “nostri” politici.
Uno sforzo di generosità.
Da parte di tutti.
E contagioso.
Non è finita con il voto.
Un altro mondo è davvero possibile?
Possiamo solo credere che sì, è possibile.
Sì, davvero si può
Io ci credo...

 postato da carnesalli | 16:07 | commenti (1)


 

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